30.12.08

Vi ho risparmiato il post sui regali di Natale (anche se a gentile richiesta posso produrmi in un elenco), ma quello sul 2008 non poteva mancare.
gennaio: prima visita a Roma della sottoscritta. Stranamente non mi viene l'orticaria per i ritmi romani e mi innamoro della città.
febbraio: Fidel Castro va in pensione e neanche io mi sento molto bene. Provo a dare una svolta alla mia esistenza con un colloquio di lavoro organizzato tramite Linked In, ma si rivela una bufala.
marzo: la vita lavorativa è uno strazio, mi consolo al concerto dei Cure.
aprile: mese brutto, il gatto di famiglia Ser Poldino abdica e raggiunge il fratello nel paradiso dei gatti, non prima di aver rubato una fetta di soppressata.
maggio: arriva Gatt* a casa nostra ed improvvisamente io e il Marito ci dividiamo fra poppate e cacche del gattino dimenticando di avere una vita nostra. C'è anche l'immancabile AMaggioABaggio.
giugno: finalmente cambio lavoro, lo shock è grande, ma la vita migliora. F. e P. si sposano, un' altra coppia che "mette la testa a posto".
luglio: nulla da segnalare a parte il matrimonio di R. e D., mi abbono alla biocesta e sperimento nuovi esaltanti torture come l'acquagym e il massaggio tonificante.
agosto: dovevo essere in Perù invece sono a Genova, raggiungo gli anni di Cristo e mi domando che succederà
settembre: non pervenuto
ottobre: vado al concerto della gioventù sonica e me la prendo con chi non apprezza. B. e Y. si sposano e mi scende una lacrimuccia di commozione.
novembre: un nero alla casa bianca, il mondo per il momento rimane uguale e la mia vita si consuma fra casa e ufficio (cioè faccio anche un corso di fotografia, ma se penso a questo mese mi viene in mente la mia scrivania in ufficio).
dicembre: è Natale è Natale, io non aspetto altro che le ferie per dormire.
Non avendo fatto buoni propositi non ho nulla da rimproverarmi, ma stranamente la cosa non mi consola.

29.12.08

Natale e tutto il resto
Le vacanze di Natale sono andate bene per quanto mi sembra ieri che ero lì a caricar la macchina con il sacco blu dell'ikea pieno di regali e bum! sono di nuovo in ufficio.
Il 23 è venuto a trovarci il Mulo, con un paio di bottiglie niente male ed un libro. E' stata una bella serata, con tante chiacchere, buon vino, salatini ed una pastasciutta improvvisata.
Il giorno dopo abbiamo sfidato le nebbie per raggiungere la mia terra natia. La Bibe ha mostrato di non gradire le feste comandate ed ha continuato sul trend bestia aggressiva e insopportabile già sfoggiato la sera precedente, il viaggio non ha aiutato. La giornata è passata in un baleno fra ultimo giro di shopping e preparazione della cena. La cena ha dichiarato ufficialmente aperte le danze della Grande Abbuffata Natalizia.
A Natale abbiamo transumato fino alla terra degli avi del Marito, dove la Suocera aveva addobbato casa e preparato antipasti per un reggimento. Dopo l'ennesimo stravizio cibario e lo scambio di doni ho passato il pomeriggio davanti al camino, mesmerizzata dalle lingue di fuoco e dal crepitare dei ciocchi.
A Santo Stefano era il turno della visita al mio Babbo e per fortuna che i suoceri non sono divorziati altrimenti avrei finito le ferie con una lavanda gastrica.
Il 27 e il 28 sono serviti e riprenderci dagli stravizi, a fare qualche passeggiata in città e a ritornare a casa.
Nonostante ci attendesse una casa con 13 gradi e pinguini pattinanti nel soggiorno, la Bibe ha gradito moltissimo tornare nella sua magione e come per magia, passate le feste è diventata un gatto angelico

22.12.08

Visto che l'ispirazione latita e che il blog sul Senegal ormai è stato abbandonato al suo destino (e non è detto che ci sia ancora qualcuno che si ricorda la password) ne aprofitto per pubblicare le cronache senegalesi di M.

DECODER, ALLAH E PARTITE DI CALCIO.

Venerdì scorso, il gruppo media WalFadjri, proprietario di una rete capillare di radio, giornali e canali televisivi senegalesi, ha presentato durante una solenne conferenza stampa un’insolita promozione commerciale.
Dal primo gennaio fino al 13 febbraio 2009, l’abbonamento al canale televisivo Walf TV costerà 37500 franchi senegalesi (circa 57 euro) invece della tariffa attuale di 75.000.
Il motivo?
Il nome dell’abbonamento è Sant Serigne Bara, l’attuale capo religioso della confraternita mussulmana dei Mouride, e questa promozione è stata lanciata con l’intento di acquisire nuovi clienti di fede o simpatia Mouride.
Per capirci è un po’ come se Sky o Mediaset lanciassero sul mercato italiano la card Santo Benedetto 16 per potenziali clienti cattolici.
Questa notizia conferma ancora una volta il progressivo e pericoloso asservimento del mondo politico, imprenditoriale e istituzionale alle potentissime confraternite religiose, i veri centri di controllo decisionale del Senegal.
L’offerta di Sant Serigne Bara sarà valida appunto fino al 13 febbraio, ultimo giorno della Gran Magal, l’annuale pellegrinaggio nella città sacra di Touba, e il presidente del gruppo WalfFadjri ha già promesso imperdibili reportage, dibattiti, approfondimenti e dirette televisive per “coprire” l’evento.
Ho cercato di raccogliere un po’ di commenti anche a partire da una domanda non secondaria: come fanno i senegalesi a pagare abbonamenti mensili di oltre 110 euro al mese se il salario medio di chi lavora si aggira sulla stessa cifra?
Eppure tutti in Senegal si ipnotizzano davanti alla televisione, l’elettrodomestico più importante e vero status symbol della famiglia, tanto che nei villaggi più sperduti, dove non arriva nemmeno l’elettricità e per raccogliere l’acqua occorre farsi almeno 5 chilometri a piedi con i catini in testa, è abbastanza facile imbattersi in vecchi scassoni catodici alimentati da batterie di automobili più che consunte.
Occorre sottolineare inoltre che i canali più gettonati sono i più cari, soprattutto quelli francesi che ritrasmettono tutte le partite di calcio del mondo, dal campionato ecuadoriano al torneo del quattro quartieri del Qatar. L’abbonamento mensile può arrivare anche a 150 euro.
La risposta al mistero è semplice. Da quando sono apparsi i canali a pagamento i senegalesi hanno risolto il problema delle tariffe inabbordabili alla senegalese. Una persona si abbona. Dal decoder fa partire un cavo verso una diramazione multipla. Da lì si agganciano a cascata altri utenti. Ognuno paga 3.000 franchi al mese, quasi 5 euro, e il gioco è fatto. Un amico mi ha raccontato che suo fratello è arrivato ad avere circa 300 utenti agganciati a 3 decoder. Ha trasformato la sua ipnosi in un affare e ora campa alla grande grazie ai decoder.
Rispetto all’offerta Sant Serigne Bara tanti senegalesi alzano le spalle. Per quanto allettante possa essere l’offerta, la maggioranza paga già meno di un decimo per vedere tutte le partite di calcio. Nell’indice di gradimento Allah, Touba e la Gran Magal, non suscitano la stessa ammirazione dell’ultima prodezza di Ronaldihno.

19.12.08

Anche questo corso di fotografia è arrivato al termine. Ieri abbiamo sistemato le foto e creato il portfolio della classe. A. era malato, ma da gentiluomo qual'è è riuscito comunque a farci avere le sue foto ed ha anche fatto un regalo a tutti. Noi per ringraziarlo, gli abbiamo telefonato e lo abbiamo messo in viva voce per condividere un pezzo di lezione assieme a lui. Tutto sembrava essersi concluso per il meglio e dopo esserci salutati e augurati buone feste ci siamo lasciati con il proposito di rivederci nel nuovo anno.
Oggi la prof, una tipa un po' particolare, ha mandato a tutti una mail di saluti in cui ci dava indicazioni sulla strada da intraprendere per il nostro futuro futografico. Peccato che si sia mossa con la delicatezza di un panzer, lasciando tutti a mezzo fra il basito e l'imbufalito.
Io ho la tendenza a lasciar perdere e non entrare in discussioni, soprattutto nell'ambito privato, soprattutto quando si parla di passatempi, ma capisco anche che alle persone con cui è andata giù più pesantemente siano girate le scatole vorticosamente.
Il tutto mi ha lasciato un po' di amaro in bocca. Che un ambito in cui ci si dovrebbe divertire e rilassare, un ambito in cui per fortuna non c'era nessun tipo di competizione, ma solo la voglia di condividere una passione comune, sia stato calpestato malamente mi lascia un po' triste.

18.12.08

6 mesi dopo
Visto il periodo di crisi e falcidiamenti è con un grande sospiro di sollievo che ieri ho potuto apporre l'ultima tacca sul computo dei giorni del mio periodo di prova. Ora sono assunta (fino a quando l'economia mondiale non imploderà con un botto e ci ritroveremo ad allevare polli nella vasca da bagno per sopravvivere alla carestia).

15.12.08

Sarà che eravamo a Settimo Milanese e non a Milano, sarà che l'ansia e la fretta riguardano solo ed esclusivamente l'ambito lavorativo, fatto sta che per un concerto nominalmente in partenza alle 22, alle 21.50 il locale era ancora chiuso. Una coppia di amici ancora dispersa ed una che invece era già rientrata a casa.
Così abbiamo fatto un giro turistico del paese che offre una chiesa, un bel municipio e una coopertaiva del popolo che sembra direttamente uscita da un film sulla provincia di 20 anni fa.
Quando finalmente siamo riusciti ad entrare nel locale e a prenderci una birra, seduta sul divano ho potuto osservare una folla alquanto variopinta.
Soprattutto ho potuto vedere una specie con cui non ero mai entrata in contatto visivo: i nostalgici dei sixties. Cuban heels, pantaloni attillati e capelli tagliati con la scodella o impomatati all'inverosimile per gli uomini, abiti leopardati e cofane alla Sarah Palin per le donne.
Una fauna che improvvisamente mi ha fatto rivalutare in blocco i metallari, con i jeans attillati, le scarpe da basket e i giubbini di jeans senza maniche coperti di toppette.
Il giudizio probabilmente rimane profondamente alterato dal fatto che il gruppo sixties che si esibiva sul palco aveva come frontman un tristo figuro che si rotolava sul palco rovesciando birra ed emettendo suoni gutturali non meglio specificabili. Ebbene sì mi accanisco col personaggio giacchè sono più che convinta che anche lui o i suoi fan volessero inseguirmi e giustiziarmi, conciati a quel modo, con quelle scarpe, non ce la farebbero mai a raggiungermi.
Sul secondo gruppo, in stile ramones, non mi pronuncio che i suoni eran fatti da cani e si sentiva solo la batteria. Sul terzo poi siamo crollati e ce ne siamo tornati a casa, che l'indomani mi toccava la levataccia per andare a fare fotografie, ma questa è un' altra storia.

12.12.08

Ieri la gattaccia malefica ha pensato di farne una delle sue. Uno scherzaccio davvero. Soprattutto ha pensato bene di farlo mentre io stanca e affamata alle dieci di sera stavo raccattando qualche avanzo dal frigo per placare i morsi della fame.
Sognavo una tisana da sorseggiare seduta sul divano e il dover porre rimedio allo scherzaccio mi ha fatto imbufalire. Così si è beccata un paio di pacche e tante urla. Ovviamente lei sembrava del tutto perplessa di fronte alla mia reazione, ma vedendo che la mia ira non sbolliva si è tenuta a debita distanza per tutta la serata.
Quando sono andata a letto, si è avvicinata con aria circospetta ed ha iniziato a studiarmi. Io a quel punto non avevo poù la forza di arrabbiarmi e quindi sono stata al gioco fingendo indifferenza.
Dopo un paio di giretti esplorativi, la Bibe si è fiondata sotto il piumone, mi si è appiccicata alla pancia e occhieggiando da sotto alle falde ha cominciato a fare rumorosissime fusa e a guardarmi con l'occhio appannato.
A quel punto ho ceduto di schianto e la mia arrabbiatura è svanita definitivamente.
Come madre di felino non valgo un granchè.

11.12.08

Pur di sottrarmi a questa ansia starei volentieri 5 giorni a letto con la febbre a 39 e accanto a me il secchio per vomitare... purtoppo ho fatto il vaccino antinfluenzale.

9.12.08

Premessa, se non siete interessati alle mie vicende digestive, astenetevi pure.
Seconda premessa: lo so, me le vado a cercare.
Oggi in mensa sono riusciti nell'impresa titanica, riuscita in precedenza solo a mia zia, di preparare una pasta al pesto che non sapesse assolutamente di nulla.
O meglio, per dover di cronaca, mentre la pasta della zia era colorata di verde, insapore e digeribile, la pasta della mensa invece presentava caratteristiche paranormali: il sapore si sta palesando in fase digestiva. Sono circa tre ore che rutto aglio e basilico e, notare, io non sono in grado di ruttare nemmeno dopo essermi scolata 1 l di coca cola frizzantissima.

5.12.08

Ho sempre pensato che le assemblee di condominio fornissero ottimi spunti di studio per i sociologi, almeno fino a ieri sera, quando finalmente ho realizzato che uno psichiatra comportamentale specializzato in studi sui serial killer avrebbe trovato ampio materiale di studio.
E dire che sembrava che tutto stesse filando liscio ed incredibilmente per deliberare sui primi due punti avevamo impiegato soltanto un'ora. L'illusione però è durata poco, infatti giunti al punto più controverso si è aperto il baratro delle contestazioni. Fin qui non ci sarebbe stato nulla di strano non fosse che ad un certo punto, un uomo abitualmente pacato ancorchè logorroico ha avuto un improvviso blackout. Con lo sguardo appannato e la giugolare ingrossata che pulsava sul collo, si è avventato in direzione del riccastro dinnoccolato con cui si stava prendendo a male parole. Ci son volute tre persone per dissuaderlo dai suoi propositi omicidi, tre persone che variamente avvinghiate a lui ne hanno rallentato la corsa, pur senza frenarla del tutto.
Il riccastro dinnocolato, non nuovo ad exploit ed urla è astutamente rimasto calmo facendo piombare l'aggressore che in linea di principio aveva ragione da vendere, nel torto più marcio.
Perchè quando dalle questioni importanti si finisce a recriminare sul piscio del cane, un'assemblea non può che andare in merda.

2.12.08

Nel finesettimana ho vinto il freddo la pigrizia e la voglia di ciabatte e scialetto di lana per andare a seguire fotografic@, il mega incontro organizzato dalla C@non. Sabato ho sottoposto le foto ad una fotoeditor la quale mi ha detto che sì le foto non erano male, ma che lo scopo di una lettura portfolio è presentare un progetto e farsi aiutare nella selezione. Quindi deve esser stata la lettura portfolio più veloce del mondo, per il prossimo anno sarò più preparata.
Nel pomeriggio sono andata al mega spot pubblicitario che mostrava tutta la potenza e la beltà dei prodotti. Ora vorrei una macchina fotografica in grado di fare 10 scatti al secondo con una sensibilità ISO stratosferica, oltre ad un obiettivo TS e ad un flash strobo. Sebbene possa sembrarlo questa non è una lista per Babbo Natale, che c'è crisi e il materiale fotografico costa parecchio. Nel mezzo sono andata a mangiare sushi, che è sempre una bella attività.
Domenica invece me la sono presa comoda così sono riuscita (con grande difficoltà e sgomitando) a seguire solo un corso nel pomeriggio sulla camera chiara e a vedermi le mostre allestite allo spazio forma. Ok erano mostre gratuite, però mi domando e dico, che bisogno c'era di occupare dello spazio con le foto delle vacanze di Camila la vj?

28.11.08

Speravo che questa atmosfera natalizia di tetti imbiancati mitigasse gli animi. Che la scomparsa del grigiore cementizio della perfiferia infondesse calma zen a tutti. Che quantomeno la gente si facesse prendere dal panico e decidesse di rimanere a casa.
Invece a quanto pare sono tutti qui, hanni i coglioni girati e rompono le balle.
Datemi un lanciafiamme!

24.11.08

Nel finesettimana ho avuto la conferma che il Marito mi ama moltissimo.
Sabato pomeriggio, negozio strumenti musicali: io e il Marito guardiamo le chitarre.
Il Marito mi indica quelle che gli piacciono di più e che vorrebbe fare sue. Io seguo il suo dito e ascolto ciò che dice. Ad un certo punto ci soffermiamo sulla Epiphone Dot, io guardo la chitarra, guardo il Marito, guardo la chitarra, riguardo il Marito:
"Ma perché c'è il simbolo dell'euro sulla chitarra?".
Il Marito ha un crollo, si riprende e mi spiega come fossi una bambina di 5 anni che no, quello non è il simbolo dell'euro è il simbolo della Epiphone.
E' indubbio che quando faccio queste domande non ho il Rock.
Sabato notte, camera da letto: io e il Marito siamo avvoltolati nel piumino pronti a dormire, la Bibe invece decide che è ora di impazzare, salta e corre dappertutto e si fionda a mangiare il filo del faretto dal lato del letto del Marito. Lui, con la costola dolorante, mi domanda di verificare che il gatto non si fulmini così non deve muoversi. Io mi alzo, accendo la luce, richiamo la Bibe all'ordine, poi mi sporgo sopra al Marito e inavvertitamente gli pianto una gomitata nelle costole.
Stranamente non ho ancora ricevuto le carte per il Divorzio.

20.11.08

Quando tuo padre ti chiama preoccupato di non avere tue notizie, visto che ultimamente non stai aggiornando il blog, è forse giunto il momento di porsi delle domande.
Giustamente però perchè fare oggi ciò che può essere tranquillamente rimandato a domani, quindi tralascio quesiti esistenziali e notizie di cronaca per un post a punti con il riassunto delle puntate precedenti.

1) sono stata fare fotografie al cimitero Monumentale di Milano.
Era una bella giornata di sole, il cimitero è tenuto benissimo ed anche per i non amanti del genere può essere interesante andare a farci quattro passi. La tomba di Manzoni è imponente ed anonima, ma andando in giro ci sono un sacco di belle statue. Per quel che mi riguarda ho sbagliato le impostazioni della macchina fotografica bruciando parte delle foto La massima di vita che ne ho ricavato è: mai tenere 800 ISO e tentare di fotografare una statua di marmo bianco investita dal sole a mezzogiorno.
2) sono stata a vedere la mostra sui neoimpressionisti a Palazzo Reale. C'è chi sostiene che organizzare mostre di pittori impressionisti è troppo facile, che sono mostre fatte per piacere. Io e mia mamma concordi ci siamo chieste che male ci fosse in tutto ciò. La mostra ci è piaciuta ed abbiamo anche apprezzato il taglio didattico dell'allestimento, abbiamo gradito un po' meno la presenza di una scolaresca che transumava pressocchè in contemporanea con noi nelle varie sale pestandoci gli alluci.
3) sono stata in montagna e infatti il giorno stesso in Indonesia c'è stato un allarme tsunami. La salita al Rifugio Bogani mi ha spompato all'inverosimile, ma la neve ed il paesaggio mi hanno ripagato degli sforzi. Anche i pizzoccheri in realtà.
4)nel mezzo ci sono i giorni tutti uguali in cui arrivo in ufficio alle 8.30 ed esco alle 18 quando sono fortunata. Il lavoro nuovo mi piace e sono stranamente zen e perciò immune a tutte le schermaglie interne. Del resto, come mi piace ripetere di questi giorni, se fossero riusciti a tirarmi fuori di senno dopo soli 5 mesi, ci sarebbe di che preoccuparsi.

14.11.08

VERGOGNA
VERGOGNA
SHAME
SHAME
SHAME
SHANDE
SHANDE

6.11.08

Questo comunque è il link più bello:
TheObamaFacts.
Alcune che mi hanno fatto veramente ridere:
- Barack Obama challenged Chuck Norris to a debate on karate. Chuck Norris declined.
- Bernoulli's principle is not needed when Barack Obama flies in an airplane.
L'oscar comunque va a:
When Barack Obama is elected, Jack Bauer will finally be able to sleep.

5.11.08

Sono troppo intrinsecamente pessimista per pensare che "adesso è fatta e tutto cambierà", ma già il fatto che ci sia un nero alla casa Bianca è la dimostrazione che i tempi cambiano e che nonostante tutto ci sono margini di miglioramento. Forse un giorno anche in Italia ci sarà un clima politico per cui nessuno si permetterà più di criticare il look troppo gotico dei giornalisti, ma si discuterà veramente dei problemi del paese.
Nel frattempo mi diletto nella rassegna stampa sui giornali stranieri e vado alla ricerca dei discorsi dei due candidati.
Mi scuso per la piattezza, ma il neurone, nonostante non abbia seguito la diretta televisiva, è comunque annebbiato.

Discorso Obama trascritto
Discorso Obama video
Discorso McCain video
Discorso Mccain trascrizione

29.10.08

Ebbene sì, l'ho fatto anche io, ho creato un gruppo sul faccialibro. L'ho creato per pubblicizzare le attività di un altro mondo in Senegal, in particolare i progetti di sostegno scolastico seguiti dal mio gruppo. Ed ho fatto un po' di spam fra i miei contatti, che spero non me ne vogliano troppo a male.
Ieri sera quando il mio neurone ha avuto l'ultimo barlume di attività ed ha partorito questa trovata le reazioni sono variate da "che cazz è faceb..k?" a "io odio faceb..k".
Se la prima è assolutamente comprensibile, che non tutti si interessano di social network blog e web 2.0, la seconda mi è sembrata fuori luogo.
Ci sta il faccialibro può essere invasivo, noioso, una inutile perdita di tempo. Il faccialibro può essere una fiera della finzione, in cui tutti mostrano i momenti felici della propria vita, tralasciando gli aspetti poco piacevoli. Il faccialibro ti mette in contatto con persone che hai perso di vista e che forse avevi ottime ragioni per aver perso di vista e non sentivi la necessità di incontrare nuovamente. Ognuno lo vive o non lo vive nel modo che preferisce.
Mi sembra però stupido se si sta parlando di fare conoscere le attività di una associazione di volontariato piccola come la nostra, bisognosa del sostegno economico, materiale o semplicemente dell'appoggio morale della gente, liquidare questa possibilità per una antipatia (in questo caso temo aprioristica) per il mezzo.
Non è la prima volta che succede una cosa del genere quando propongo una alternativa che ha a che vedere con il web. Qualche settimana fa mentre stavamo organizzando la performance teatrale interattiva, si discuteva di come concludere il percorso. Una video intervista in cui si domandano le opinioni ai partecipanti? Un quaderno delle firme? Io mente malata ho proposto un computer in rete (del resto la cosa pareva perfettamente plausibile visto che ci trovavamo in Università), un account su twitter dedicato all'evento e la possibilità per le persone di scrivere un pensierino. L'idea è stata bocciata senza appello. Poi com'è finita? Che chi doveva portare la videocamera non l'ha portata, chi doveva portare il quaderno se n'è dimenticato e i pensierini sono stati scritti su foglietti di carta volanti che molto probabilmente sono andati pesi mezz'ora dopo la fine dell'evento. Grazie al cielo almeno le penne c'erano.
Sono io che sono eccessivamente geek o sono loro che non vogliono evolversi?

27.10.08

Con un figlio ci sono anni per abituarsi all'idea, invece mi sembra ieri che preparavo il biberon alla Bibe, ho ancora nelle narici il terribile odore dell'omogeneizzato al pollo dello svezzamento e la micetta da un giorno all'altro mostra i primi sintomi del calore. Non si fa così, ci manca solo che incontri un bel gattone e mi faccia diventare nonna a quel punto potrei avere il crollo psicologico definitivo.

24.10.08

Mentre allacciavo le stringhe delle scarpe da ginnastica questa mattina alle 8 mi è scappato detto:
"Il mio obiettivo oggi è arrivare alle 17.30". Dopo questo inizio, la giornata sembra tutta in salita.

22.10.08

Ricordo che quando andavo alle elementari, il rito del mattino era sempre lo stesso: si risaliva il vicolo, si attraversava la piazza della stazione transitando davanti alla "Casa del Popolo" e si arrivava in latteria. Dietro il bancone c'era la "lattaia coi capelli rossi" che per 250 lire ti dava mezza focaccetta e se ne aggiungevi altre 50 potevi avere 5 more (le caramelle di liquerizia nera). Alcuni giorni si allungava la strada di qualche passo fino al cartolaio R. che ha rifornito di libri e quaderni generazioni di studenti, per prendere un quaderno fabriano o una penna a sfera a inchiostro cancellabile. Una volta completati i rifornimenti non restava che attraversare la strada ed entrare nel cortile della scuola, non prima di aver buttato un occhiata nel cortile dell'anpi per vedere se il pastore maremmano che stazionava lì era già in posizione.
Al bordo della strada sul marciapiede, ogni giorno, con qualsiasi tempo, c'era il Nonno Vigile con la sua paletta in mano. Appena un bambino in grembiulino e cartella sulle spalle si avvicinava alle strisce pedonali, si posizionava in mezzo alla carreggiata ed intimava con un gesto imperioso della paletta lo stop all'automobilista di turno.
Era un signore col naso a patata , portava maglioni beige e in testa aveva l'immancabile coppola nera.
A volte, in periodo di elezioni, quando ancora non c'era la tessera elettorale, lo reclutavano come messo comunale e allora al pomeriggio poteva capitare che suonasse alla porta per consegnare i certificati elettorali.
Mi è tornato in mente oggi, quando venendo in ufficio, ho notato che assieme ai vigili sul ciglio della strada c'era un signore dai capelli grigi e dalla squillante pettorina gialla. Gardando meglio ho notato che sul retro della pettorina campeggiava la scritta "Nonno Vigile". Anche lui aveva una paletta in mano, ma i due vigili in divisa che erano insieme a lui non gliela facevano usare, solo loro potevano buttarsi in mezzo al traffico per agevolare il transito pedonale.
Non so perchè questa scena mi ha messo un po' di tristezza addosso.

21.10.08

Durante il finesettimana mi sono sentita molto milanese
Sabato mattina sono corsa a fare la spesa in previsione del pranzo di domenica in cui mio padre finalmente si è degnato di venire in visita a casa mia dopo 3 anni da che l'ho inaugurata.
Mentre finivo di mettere le ultime cose in frigo ho scambiato qualche sms con un novello immigrato e ci siamo messi d'accordo per prendere un caffè assieme.
Poi mi sono precipitata in centro dal momento che con molta fantasia l'appuntamento era davanti al portone del Duomo.
Dato che ero in anticipo e la lezione di inglese del venerdì era stata un mezzo disastro ne ho aprofittato per andare dalle ex messaggerie musicali e comprare il libro di preparazione al CAE.
Poco dopo passeggiavo in buona compagnia per le vie del centro, facendo io stessa la turista in città.
Senza passare dal via, una volta salutato Baol, mi sono diretta in Bicocca per il forum umanista europeo, dove sono arrivata appena in tempo per sentire l'intervento di Moni Ovadia.
Più tardi c'è stata la performance teatrale interattiva che ha avuto un discreto successo.
A casa mi sono ricongiunta con il Marito, che no, non era solo e abbandonato, dal momento che era da poco tornato dal suo pellegrinaggio biannuale alla fiera del vinile.
Visto che di forze residue ne avevo proprio poche e di cucinare non se ne parlava, siamo andati a mangiare del sushi vicino a casa.
Dopo un sabato come questo mi ci sarebbero volute un paio di domeniche per recuperare le forze, invece come per magia, la domenica si è dissolta in un puff, fra preparazione e consumazione del pranzo domenicale in compagnia e sonnellino post prandiale.
Sul lunedì poi preferisco sorvolare. Mi domando come alcune persone riescano ad avere così tante energie ad inizio settimana.

17.10.08

Leone (23 luglio - 22 agosto) I futurologi prevedono che tra trent'anni molti di noi avranno per amici dei robot. Ma, secondo me, le macchine sono già le nostre migliori compagne. Forse non hai dato un nome al tuo computer o al tuo iPhone, ma lo tratti come se fosse un essere animato. Conosco persone che trovano rassicurante il ronzio del frigorifero o il fruscio che esce dalle bocchette del riscaldamento. Hai mai parlato con la tua macchina? O preso a calci un elettrodomestico che faceva i capricci? O usato un giocattolo erotico? Questa è la settimana ideale per prendere coscienza della tua simbiosi con le forme di vita aliene da cui dipendi. Da' un bacio al tuo computer e una carezza al tostapane.
Oroscopo di Rob Brez sny da Intern@zion@le
Che dire, la mia macchina e la mia moto hanno un nome, col computer ci parlo spesso (soprattutto quando sembra che si sia impallato) e il tostapane è uno dei miei elettrodomestici preferiti. Per questa settimana sono a posto.
Mai però ho vissuto meglio di quella settimana in giro in kayak in Guadalupe, quando l'unca tecnologia a disposizione erano il fornelletto da campeggio e la torcia e si viveva con i ritmi della natura.

16.10.08

Questo finesettimana, da venerdì 17 a domenica 19, a Milano c'è il Forum Umanista Europeo.
Se per un attimo riuscite ad astrarvi dal concetto che il movimento umanista è quella folla di esagitati seguaci di un ometto che ama ritirarsi a punta de vacas e scrivere testi incomprensibili, cosa che ammetto è piuttosto difficile alle volte, vi consiglio di dare un'occhiata a questo sito e al programma. Ci sono tante conferenze su temi interessanti e saranno presenti anche personaggi di un certo rilievo.
In più chi volesse divertirsi (anche se avendo già svelato di cosa si tratta il divertimento è minore) a vedere cosa abbiamo messo in piedi può partecipare alla peformance teatrale interattiva "una accoglienza indimenticabile", Università Bicocca, palazzo U6 dalle 16 alle 17.

15.10.08

Ho mentito, il post sul concerto della gioventù sonica è abolito, non è solo posticipato.
E' abolito perchè sono uno dei miei gruppi preferiti e il concerto che fecero ai giardini estensi di Varese nel 1993, di cui conservo ancora gelosamente il poster, è stato uno dei primi concerti a cui ho avuto il permesso di andare.
E' abolito perchè i Sonic Youth se li ricorda anche mia mamma e a mia mamma della musica che ascolto io proprio non piace nulla e non ricorda nulla.
E' abolito perchè altrimenti dovrei mettermi a litigare col Marito, al quale ho foraggiato il biglietto per avere compagnia e che è stato in agonia come una statua di sale per tutta la durata del concerto e quando è finito per poco non si metteva a piangere dalla gioia. Come se gli avessero rimosso una corba di mattoni dalle parti intime.
E' abolito perchè se no dovrei incazzarmi a leggere tutti quelli che dicono che è stato un concerto senza emozione, che va beh ci sono stati perchè sono un gruppo storico o che va beh non ci sono andato ma tanto chissenefrega era per il gettone di presenza.
E' abolito perchè non faccio testo, perchè daydream nation è uno dei miei album preferiti, ma soprattutto perchè non mi hanno fatto 100% e ci sono rimasta un po' male.

10.10.08

Avrei da raccontare il concerto di ieri sera, ma scopro che è mancata una istituzione genovese, è morta scià Maria, altrimenti nota come Maria la Zozza, visto che le tovaglie venivano messe la mattina e restavano sui tavoli fino a fine serata (ad essere ottimisti) accumolando macchie di sugo e di vinaccio rosso.
Era da tanto che non andavo, ma ricordo ancora benissimo la zuppa di pesce e la cima che servivano da quelle parti. Eccezionali.

9.10.08

Gioventù sonica
Io illusa mi ero portata i cd in ufficio per un ripassino pre concerto e invece sto passando la giornata al telefono urgh!

8.10.08

Cose che si imparano
La Bibe ha perso un dente, anche i gatti hanno i dentini da latte.
Anche per loro c'è il topo del dentino?
L'idea è quella di una performance teatrale interattiva, anche se a dirla tutta la parola mi fa sganasciare, in cui il pubblico si trovi a vivere le situazioni normalmente vissute da un immigrato all'arrivo in Italia.
Ieri alla riunione dell'associazione c'era Samba, un ragazzo senegalese che ha deciso di partecipare all'esperimento.
Mao gli fa lo spiegone "Vedi vorremmo far vivere a coloro che parteciperanno le situazioni in cui normalmente incappa un immigrato all'ingresso in Italia, quando ad esempio deve andare in un ufficio per il permesso di soggiorno oppure quando si trova su di un autobus e tutti lo guardano storto. Hai capito?".
Samba annuisce, ma non sembra del tutto convinto. Così al fine di illustrare il concetto, inizia una serie di domande.
"Ad esempio tu sei mai stato in questura?"
"Beh sì per il permesso di soggiorno"
"E com'è andata?"
"Eh niente ho preso il biglietto ho fatto la fila e poi ho consegnato la domanda"
"Sì ok però com'era l'impiegato?"
"Ah l'impiegato era gentile, era italiano e sapeva il senegalese, mi parlava in senegalese"
L'esempio non pare funzionare, la conversazione prosegue.
"beh ma non ti è mai successo di trovarti in difficoltà per i documenti?"
"ah sì sono 10 anni che sono in Italia, però per 5 anni non ho avuto il permesso di soggiorno, lì non potevo andare a chiedere i documenti se no mi mandavano via"
"ah ok quindi hai avuto qualche difficoltà?"
"beh sì, ma poi c'è stata la legge Bossi-Fini, allora finalmente ho avuto il mio permesso di soggiorno, hanno dato tanti permessi di soggiorno. Una bella legge, non lo sai?"
A quel punto ci siamo guardati in faccia e c'è venuto da ridere.
Lietissimi per Samba che ha avuto una esperienza tutto sommato non troppo problematica, ci siamo domandati se non stessimo sbagliando qualcosa, visto che sembrava volessimo estorcergli a tutti costi di aver subito torti.
Dopo un attimo di smarrimento abbiamo capito che con la fortuna che ci contraddistingue abbiamo trovato l'eccezione che conferma la regola.

Sempre in tema antirazzismo, una veloce segnalazione: c'è un flashmob antirazzista sabato, per i dettagli il perchè e il percome andate sul blog di oltranzista.

7.10.08

Sono ancora viva, semplicemente la vita in tre dimensioni mi ha risucchiato un attimo. Un po' il lavoro, un po' la famiglia, un po' gli impegni.
Nel finesettimana ho scoperto che la piadina alla nutella dopo il sushi e prima di andare a dormire non è una grande idea (no non pensate a cose agghiaccianti fra la piadina e il sushi è passata circa un'ora).
Ho anche scoperto che Parco Sempione, soprattutto nella zona Arena, è più verde che marrone e i suonatori di bonghi, quelli neri, sono bravi, del resto l'Africa ha tanti problemi, ma non quello del ritmo.
E dopo queste pillole di saggezza mi rimetto a pensare ad Halloween, sperando che una zucca gigante inghiotta coloro che hanno "brillanti" idee di marketing.

2.10.08

Mi sono giocata tutti i commenti vecchi e ne sono molto dispiaciuta. Li ho tutti nel mio account su haloscan in caso di amarcord, ma non riesco a infilarli dentro il template di blogger (che ho deciso di adottare perchè quello vecchio cominciava ad essere un po' disordinato e non riuscivo più a gestirlo).

1.10.08

Nota: Il frigorifero rosso old style è un sogno che è rimasto irrealizzato, chissà che però un altro elettrodomestico rosso non possa soggiornare nella mia cucina. Questo post partecipa al concorso del Cavoletto di Bruxelles.

Il fatto è che da piccola, orrore!, il pesto proprio mi faceva schifo. E quando la nonna Olga mi presentava gli gnocchi con quel condimento verdastro dal sapore forte non potevo nascondere il mio disappunto. Dov'erano gli gnocchi al sugo che l'altra nonna, Elia, era così brava a cucinare?
E dire che oggi, come tutti i genovesi, nonostante sia migrata verso altri lidi, sento forte e chiaro il mio senso di appartenenza alla città e alle sue tradizioni, in special modo a quelle culinarie. Così gli gnocchi al sugo non sono più una opzione contemplata nella mia dieta.
Resta il fatto che se penso alla mia infanzia, fossero al sugo, fossero al pesto, gli gnocchi sono uno dei primi ricordi gastonomici di cui abbia memoria.
Per di più sono stati anche uno dei miei primi esperimenti culinari.
Nella piccola cucina con il lavabo di marmo, la nonna schiacciava le patate con quel buffo attrezzo di plastica arancione, io cinquenne, in piedi sulla sedia, rubavo qualche ricciolo al mucchio che andava formandosi sulla spianatoia.
Alle patate schiacciate si aggiungeva poi la farina e mentre la mano sapiente della nonna impastava e creava lunghi serpentoni sulla spianatoia, io replicavo i suoi movimenti usando come piano d'appoggio la sedia sulla quale fino a qualche istante prima stavo in piedi.
Usare il coltello non mi era concesso, così quando la nonna tagliava velocemente i serpentoni di farina e patate e la spianatoia pian piano si riempiva di gnocchi, non potevo far altro che guardarla e studiare una soluzione alternativa: lo gnocco gigante.
A fine preparazione, dopo che ciascuno gnocco era stato debitamente arricciato con l'ausilio di una forchetta, non restava che mettere la pentola sul fuoco ed aspettare che l'acqua bollisse. La cottura degli gnocchi casalinghi era infatti cosa di un attimo: una volta buttati, bastava aspettare che venissero a galla.
Ovviamente anche allo gnocco gigante spettava un posto in pentola e, grazie ad un nonno coraggioso che stravedeva per la nipote, anche nel piatto.
Una volta conditi con il sugo di pomodoro ecco che non restava altro da fare che non spazzolare il piatto, cosa che nonostante la giovane età, facevo con gran gusto e gran velocità, tanto che alla nonna non restava che esclamare "Benedica!".

30.9.08

Finesettimana ligure, in allegra compagnia.
Era da tempo immemore che non facevo una due giorni con "la compagnia", ci è voluto il matrimonio nippo inglese per riuscire a metter insieme tutto il gruppo e delocalizzarlo in un agriturismo in Alta Val di Vara, zona Cinque Terre.
Si è mangiato, in abbondanza e bene, si è girato per l'Alta Valle, si sono acquistati salami e formaggi, si è scesi al mare per una assai appropriata passeggiata sulla "strada dell'amore" e un assaggio della meraviglia delle Cinque Terre.
Ci si ritroverà fra due settimane per le nozze vere e proprie. Purtroppo mi hanno fregato e invece della campagna inglese e delle signore col cappello piumato, saremo tra i campi di granoturco a nord ovest di Milano.

26.9.08

Mi sono dimenticata entrambi i cellulari a casa, urgh!

25.9.08

Sono ancora viva, nonostante l'azione combinata di coca cola perperoni e salamella, il mio stomaco piano piano è tornato a regime.
Ieri tra l'altro, dopo più di un mese di assenza, timorosa del fatto che nel frattempo mi avessero disabilitato la scheda di ingresso per manifesto inutilizzo, sono tornata in palestra.
Nessuna luce rossa si è accesa al mio passaggio, nessuno mi ha additato come superpigra ed io tranquillamente mi sono potuta dirigere neglio spogliatoi che con mia grande sorpresa erano stati ritinteggiati.
Con l'entusiasmo del nuovo anno scolastico, mi sono anche fatta violenza ed ho deciso di provare a seguire qualche corso invece di andare a morire di noia in sala pesi. Il timore ovviamente è sempre quello di trovarsi in mezzo a super stangone bionde e ultra coordinate e di fare pessime figure.
Fra una lezione di cardio gag che prometteva lo sfinimento muscolare di glutei addominali e gambe nonchè quello cardiaco ed una dal più rassicurante nome di Tonic Slim ho optato per la seconda, senza considerare che riuscire a ricordare una coreografia di aerobica non è cosa sempice e quando si comincia a girare copiare l'insegnante non è semplice.
Comunque alla fine sono sopravvissuta sia alla lezione, sia al confronto con le altre allieve. Per di più, non contenta, dopo la lezione di aerobica ho seguito anche una lezione di tonificazione. Incredibilmente questa mattina sono anche riuscita ad alzarmi dal letto.

22.9.08

Il Marito, vegetariano di lunga data, sostiene che sia colpa dei due panini alla salamella da me ingurgitati sabato sera, corredati peraltro di cipolle e peperoni.
Io invece addosso le colpe alla coca cola bevuta domenica prima di pranzo. Una sorsata ed improvvisamente una palla di fuoco che attraversa il mio esofago e va a ristagnare alla bocca dello stomaco. E no, non era adulterata da Una Bomber, a meno che il Marito non abbia un esofago di amianto in grado di resistere agli acidi.
Il risultato è che l'unico prodotto che mi risulta totalmente digeribile di questi giorni è il the con le fette biscottate lisce. Qualsiasi altra cosa si trasforma in un peso insostenibile alla bocca dello stomaco.
Qui mi hanno diagnosticato nell'ordine: ernia iatale, gastrite nervosa e principio d'ulcera. Avete qualche ipotesi più rassicurante, che so, sarò mica vittima della cocacolite acuta?
Perchè non c'è un idraulico dico uno che mi sutpisce piacevolmente arrivando puntuale e facendo ciò che diceva avrebbe fatto?
Morte tra atroci sofferenze, ecco cosa si meritano!

17.9.08

Mi fossi mangiata la lingua sarebbe stato meglio.
Pranzo con ex colleghi: convenevoli, aggiornamenti vari poi la fatidica domanda "come ti trovi nel nuovo posto?"
Io rispondo che i ritmi di lavoro sono più blandi e che le persone sono disponibili.
Al rientro in ufficio mi attendono un milione di cose da fare tutte in contemporanea ed una mezza caziata sulle modalità di lavoro, che per inciso nessuno ha esplicitato con chiarezza e che sono in continua evoluzione.
Me possino...
Ok, ormai sono entrata nel giro delle comunicazioni di servizio e non riesco ad uscirne, del resto l'alternativa sarebbe raccontarvi che oggi ho dovuto mettere il rivestimento della giacca della moto .
Questo sabato alla Cascina Cappuccina di Melegnano ci sarà la festa Un Altro Senegal, organizzata dall'associazione Un Altro Mondo Onlus per la raccolta di fondi per progetti di appoggio umano in Senegal e Gambia.
La festa avrà inizio alle 19.30 e prevede una cena seguita da concerto. Saranno presenti banchetti di artigianato africano e un banchetto dell'usato. Ci sarà una mostra con proiezione di video sui progetti seguiti dall'associazione.
La cena prevede un primo (pastasciutta alla carrettiera), un secondo di carne grigliata (con alternative per i vegetariani), dolci fatti in casa, acqua e vino.
Sul palco si esibiranno una tribute Band di Santana e un gruppo folk salentino che coinvolgerà tutti suonando la pizzica.

16.9.08

Anche oggi, invece di parlarvi del freddo che ho avuto nel fare quei tre Km che separano casa mia dall'ufficio, procedo con una segnalazione che, se ce ne fosse bisogno, non fa che confermare in che schifo di mondo viviamo.
Leggete questo post : è la mail che Barbara ha spedito alla direzione Carrefour di Assag per denunciare il trattamento subito da lei e dal suo bambino autistico.

15.9.08

Avevo in mente un post sui primi segnali dell'autunno, mi sembra più importante però fare questa segnalazione, visto il clima pessimo ( e non sto parlando del meteo):
15.09.08 In piazza per Abdul
IN PIAZZA PER ABDUL, UCCISO PERCHE' DI PELLE NERA
OGGI, ORE 17.00, MILANO, PIAZZA DUCA D'AOSTA
(davanti alla Stazione Centrale)
Le forze organizzatrici della manifestazione antirazzista del prossimo 4 ottobre a Roma esprimono totale e incondizionata solidarietà nei confronti di Abdul William Guibre, diciannovenne originario del Burkina Faso e di nazionalità italiana, ucciso ieri a sprangate da due commercianti milanesi.

Una morta assurda che niente ha a che vedere con il furto di un pacchetto di biscotti, e molto, invece, con la crescente ondata di violenza, intolleranza, odio razziale alimentata dai media e dalle istituzioni.

Per questo il comitato promotore della manifestazione antirazzista romana del prossimo 4 ottobre invita tutti coloro che credono ancora in una Milano tollerante, non violenta e non discriminatoria a scendere in piazza facendo sentire il proprio dissenso e la propria solidarietà.

Al di là dell'indiscutibile responsabilità personale dei due commercianti, è necessario ammettere che ci sono altre responsabilità: quella degli esponenti politici che da anni soffiano sul fuoco dell’intolleranza e della discriminazione; quella coloro che credono che la sicurezza debba essere garantita con le armi e con i centri di detenzione; quella di tutti coloro che fingono di non vedere e non danno voce alla propria indignazione.

12.9.08

I Tossicodipendenti
Come ho avuto già modo di dimostrare in lungo e in largo, l'arrivo in casa della Bibe ha definitivamente compromesso le facoltà mentali mie e del Marito.
Io e Andrea, felici portatori sani di felini durante adolescenza ed età adulta, siamo infatti entrambi allergici alla forfora di gatto. Fiduciosi però nella teoria della mitridatizzazione, non ci siamo posti nemmeno per un istante il problema della salute quando abbiamo accolto in casa quel piccolo sacchettino di pulci.
I fatti sembravano darci ragione, almeno fino a ieri notte, quando il Marito si è dovuto trasferire sul divano per problemi respiratori ed io alle cinque e trenta del mattino mi sono svegliata con la sensazione di soffocare.
Nulla di peggio di un broncospasmo notturno incrociato con l'esaurimento delle scorte di ventolin.
Alle sette del mattino con occhio pallato e respiro corto, ci siamo diretti alla farmacia che effettua servizio notturno, con il chiaro intento di intenerire il farmacista e farci dare una pipetta senza prescrizione medica, ma con la promessa di portargliela quanto prima.
Il farmacista per nulla intenerito, ci ha rifiutato la vendita e non contento si è pure lanciato in una filippica sulla dipendenza da ventolin, sulla asseufazione e sui danni al cuore, manco fossimo andati a chiedergli 3 etti di eroina.
Io un po' scocciata, mentre già davo le spalle al bancone ho detto che avrei discusso della mia terapia con la mia dottoressa, ma il sottotitolo era all'incirca V A F F NCULOOOOOOOOO.
Che di sicuro il farmacista aveva le sue ragioni, ma un minimo di pietà umana poteva anche mostrarla, visto e considerato che nemmeno un ora dopo il Marito in un altra farmacia riusciva a farsi dare ben due erogatori senza troppi problemi.

11.9.08

Il sense of humor di chi ha programmato una esercitazione antincendio l'11 settembre mi sembra quantomeno bizzarro.

10.9.08

Quando andai all'open day del Cern era il 1998 (o forse il 1997) e, per farsi tornare i conti e non dover mandare a bagno le teorie della fisica quantistica, i teorici avevano già postulato l'esistenza del bosone di Higgs (per l'esattezza Higgs aveva postulato il bosone già nel 1964, i teorici già pensavano a come rivelarne la presenza). Senza il bosone è un gran casino: la teoria (modello standard) sta su perchè i neutrini non hanno massa, ma senza la massa del neutrino, ci sono dei problemi a spiegare perchè l'universo è in espansione e non sta implodendo. Il bosone salverà il mondo, altro che distruggerlo.
Ad ogni buon conto, là sotto è da circa un'ora che hanno acceso il mega acceleratore e ancora non ci sono notizie di un risucchiamento della Svizzera all'interno di un buco nero, nè tantomeno la speranza che a breve anche la periferia sud di Milano possa sparire. Di conseguenza temo proprio che mi toccherà risolvere questo problemino lavorativo invece di aspettare di svolazzare in un vortice nero assieme ad un milione di tavolette di cioccolato Lindt. Che disdetta.

9.9.08

Isterismi da ufficio
Ieri pensavo fosse perchè ero presissima ed avevo pochissimo tempo per fare un milione di verifiche, oggi invece ho la certezza che sia oggettivamente insopportabile:
perchè un uomo portatore di scarpe di legno a forma di bara deve trovare perfettamente accettabile solcare il corridoio avanti e indietro con passo da pachiderma, facendo suonare i tacchi sul pavimento flottante coperto da linoleum e parlando a voce altissima al telefono?
Questo quando a disposizione c'è una splendida nicchia con finestra e vista sui capannoni o in alternativa il grande classico della stanza stampanti e fotocopiatrice, nonchè il pianerottolo che porta alle scale o la tromba dele scale stessa?

8.9.08

La mia nuova perversione televisiva, nell'attesa dell'autunno caldo e del ritorno in onda delle casalinghe, dei nafraghi, degli evasi etc etc è B ig L ove, il telefilm su di una famiglia mormona poligama dello Utah.
Che uno giustamente dice, esiste un telefilm sui mormoni poligami dello Utah? E di seguito, c'è qualcuno che lo guarda?
Ebbene sì, esiste, ed ha avuto abbastanza pubblico perchè dopo la prima serie ne facessero una seconda.
Del perchè poi io destini parte della mia attivià neurale a seguire le vicende del signor CasaPiù, delle sue tre mogli e dei suoi innumerevoli figli, si può discutere. Ma forse è meglio evitare in modo da non dover constatare il tracollo delle mie funzioni cerebrali.
Comunque sia oggi, in un impeto di curiosità, mi sono messa a cercare informazioni sui mormoni e sul loro credo, per vedere quanto ci sia di vero e quanto sia fiction televisiva. Che per me i mormoni sono sempre stati quei bei ragazzoni alti biondi, camicia bianca e pantaloni neri, che viaggiano in bicicletta, zainetto in spalla e caschetto in testa, che cercano di fare proseliti per strada, con la Bibbia sottobraccio.
Ho così scoperto che la chiesa dei mormoni è la chiesa dei santi degli ultimi giorni e che fu fondata nell'ottocento negli USA da un tal Joseph Smith. Alla sua morte si verificarono diversi scismi e quindi al giorno d'oggi ci sono diverse correnti.
Pare che effettivamente ci sia ancora chi pratica la poligamia, anche se, par di capire che siano stanziati in aree scarsamente abitate dell’ovest degli Stati Uniti, Messico e Canada occidentale. E quindi vien da pensare che la famiglia moderna che vive in città rappresentata nel telefilm non sia molto veritiera.
Che io poi mi domando, se veramente esistessero 4 persone adulte (maggiorenni) che consapevolmente (senza lavaggi del cervello) decidessero di stare assieme e vivere nella poligamia e di conseguenza se ci fosse un uomo tanto folle da volere più di una moglie, che male ci sarebbe?

3.9.08

Il boss della piazza
Quando mi sono trasferita a Corsico ho affittato un box per sistemare la moto. Visti i tempi risicati ho preso il primo box ad una distanza ragionevole da casa, avente un prezzo mensile che non si discostava troppo da quello della rimessa in cui tenevo la moto a Milano.
Qualche tempo fa il proprietario mi ha comunicato la volontà di aumentare l'affitto e così, complice il fatto che la distanza da casa, col passare degli anni e l'aumentare della pigrizia, mi sembrava un po' meno ragionevole che in passato, ho deciso di disdire. Ieri dovevo riportare la chiavi all'agente immobiliare e amico del proprietario che si occupa di trovare affittuari.
Passando davanti alla vetrina dell'agenzia con la moto mi è parso di scorgere un ombra che scrutava la piazza, impressione poi confermata nel momento in cui, dopo aver parcheggiato, mi toglievo il casco e rassettavo la capigliatura. Solo quando mi incamminavo verso la porta l'ombra misteriosamente si dileguava.
Una volta entrata in agenzia mi sono trovata davanti due imberbi ragazzini in giacca e cravatta i quali mi hanno detto di accomodarmi, che avrebbero chiamato il grande capo.
Il grande capo era unticcio come ricordavo, quello che non potevo sospettare era che dopo 3 anni 10 cambi di capigliatura e diversi kg in più mi riconoscesse al volo, che si ricordasse (o si fosse preso la briga di controllare) dove abito e che mi chiedesse pure lumi sulle dispute condominiali in atto, con la nonchalance di un agente segreto che interroga un sospettato di terrorismo. Mi è venuto da chiedere se dopo la vicenda del servizio segreto tele com, anche l'agenzia di paese, avesse sul libro paga qualche spia.

29.8.08

Avrei voluto fare un elogio della sanità pubblica milanese, purtroppo quello che sembrava un trattamento eccezionalmente buono è stato solo buono e ciò ha parzialmente mitigato i miei entusiasmi.
L'incredulità è iniziata l'altro ieri, quando dopo aver chiamato il numero verde del cup mi hanno dato appuntamento per stamattina alle 11.30.
Tentando di fare la donna efficiente, ho pensato di passare in mattinata a pagare il ticket prima di andare in ufficio, in modo da perdere meno tempo in seguito.
A parte le difficoltà oggettive di muoversi per i corridoi dell'ospedale e raggiungere il reparto giusto, dopo essere arrivata, ho occupato la pole position allo sportello e a seguire l'impiegata mi ha spedito alla sala di attesa dicendomi di provare a vedere se per caso potevano farmi passare immediatamente. Il radiologo non ha avuto niente da obiettare e in men che non si dica ero a beccarmi la dose opportuna di raggi x.
Ero veramente incredula e vagamente preoccupata per la rara efficienza e per le relative conseguenze per il continuum spaziotemporale. Non sia mai che un evento così raro potesse dare luogo alla formazione di un buco nero.
Per fortuna mi sono subito dovuta ricredere visto che tornata allo sportello per pagare (in prima battua l'impiegata non aveva le chiavi della cassa) ho dovuto fare la coda per poi dover aspettare un altro po' per ottenere il resto e infine un'altra attesa per consegnare al radiologo la ricevuta. Sollevata dalla preoccupazione per le sorti dl mondo e soddisfatta per essermela sbrigata in un'ora sono riucita anche ad arrivare in ufficio ad un orario decente.

27.8.08

Per non farmi mancare nulla oggi sono andata a donare il sangue.
Siccome era la prima volta che donavo nella ridente metropoli, mi sono fatta scortare dal Marito fino al piano seminterrato del San Paolo.
Mi hanno cavato svariate provette, hanno esaminato il sangue, mi hanno posto la solita sfilza di domande infine, constatato che il mio sangue era passabile, me ne hanno cavato una saccoccia.
Dottoressa gentilissima, infermiera dal tocco delicato.
Dopo in omaggio ho ricevuto colazione, penna e blocco notes, oltre un ecg e una lastra al torace gratuiti, di cui francamente credo farò volentieri a meno.
Proprio vero che quando entri un ospedale, non sai quando ne esci :-)

26.8.08

La maledizione dell'età che avanza si è palesata sotto forma di maldischiena fulminante che mi ha costretto a letto in preda ad atroci dolori tutta la domenica, fino a che, avendo constatato che il moment mi faceva una pippa, mi sono decisa ad assumere del nimesulide scaduto da 3 mesi.
Il dottore mi ha prescritto due giorni a riposo, una lastra e una confezione di nimesulide nuova.
Ora sono quasi a posto e non ho più quell'andatura da novantenne bisognosa di bastone che mi ha contraddistinto nei giorni passati.
La tentazione sarebbe quella di approfittarne per sistemare il casino postvacanziero in casa, anche se temo che piegamenti e spostamenti di pesi non si addicano alla mia condizione di ottuagenaria dentro.
Per il momento limiterò la mia attività alla gestione del felino casalingo indiavolato che vorrebbe essere parte attiva nella stesura di questo post.

22.8.08

Oggi non mi passa più e dire che l'obiettivo è raggiungere le ore 17.00. Il primo che abbandona la postazione lo seguo a ruota.

19.8.08

Manco il tempo di finire il conto alla rovescia e le ferie sono iniziate e finite.
Visti i pochi giorni a disposizione ce ne siamo andati gatta al seguito a Genova.
Un po' di mare, focaccia semplice ed al formaggio, qualche foto, rimpinzamenti vari, un po' di colore sulla pelle.
Ed oggi di nuovo qui.

8.8.08

Dopo aver realizzato che il mio taglio di capelli rendeva la mia testa simile al caschetto dell'omino playmobil, complici l'avvicinarsi del mio compleanno e la necessità di sentirmi più giovane, ieri sono andata dal parrucchiere.
Non da un parrucchiere qualsiasi, ma da un parrucchiere "fashion".
Il Parrucchiere Fashion mi ha abbandonato al lavatesta per un tempo imprecisato e mentre ero indecisa se farmi venire una crisi di nervi o migliorare le specifiche di taglio ho avuto modo di guardarmi in giro.
In sala armati di forbici e spazzole si aggiravano :
1) un ragazzo orientale con una bella cresta blu ritta sulla testa
2) Un signore che avrei visto bene dietro il banco della posta
3) un tizio pelato basettato e tatuato
4) una ragazza portatrice sana di frangetta e capelli rosso vodafone
5) un tizio con braghettoni a quadri e maglietta nera che poteva esser uscito da un video di qualche band punkettona dei giorni nostri
6) un tizio pel di carota con maglia pel di carota
In compenso la clientela era composta da uomini in camicia appena usciti dall'ufficio, madri di famiglia con prole al seguito ed anche qualche sciura, il che in qualche modo mi ha rassicurato sul fatto che probabilmente sarei riuscita ad uscire di lì senza basette e cresta.
Sprezzante del pericolo, quando Pel di Carota alias Miguel, dopo avermi lavato i capelli e massaggiato il cranio con mano sapiente mi ha chiesto che taglio volessi, ho quindi proferito le seguenti parole:
"voglio un taglio che sia semplice da mettere a posto, non tagliare tanto, fai quello che vuoi".
Nonostante momenti di vero panico quando i capelli sul mio cranio vagavano a destra e a manca mentre Miguel di carota affettava qui e lì lasciandomi perennemente con un ciuffo spalmato negli occhi alla fine il risultato mi ha soddisfatto. Sono anche stata promossa dalle colleghe. Il giudizio definitivo è rimandato al primo lavaggio casalingo con relativa piega.
Per inciso comunque il parrucchiere Fashion mi ha scucito 45 euro.

5.8.08

Gli anni di Cristo e non sentirli
Ieri il Marito, complici le clausole d'acquisto, mi ha consegnato, in anticipo di una decina di giorni, il regalo di compleanno acciocchè lo potessi testare ed eventualmente rispedirlo al mittente.
Il regalo, per la grande gioia di Y. che non vede l'ora di trovare adepti per lo scambio dei giochini, è la console w.i.i con in allegato il cd dei giochini sportivi.
La Bibe all'apertura del pacco era la più eccitata di tutti, non poteva credere di trovarsi in mezzo a tutti quei sacchettini e spaghi e fili. Tanto che per evitare spiacevoli danni è stata rinchiusa nell'altra stanza.
Ma il divertimento vero è iniziato solamente quando, una volta montato l'ambaradan, abbiamo iniziato a cimentarci con i diversi sport.
Per quanto buffi siano i personaggi e per quanto esagitarsi davanti alla tv con un telecomando in mano fingendo di giocare a tennis o combattere su di un ring possa sembrare assurdo, una volta che si comincia a giocare scatta lo spirito competitivo.
Se poi come il Marito si è giocato a tennis o come nel mio caso si è visto troppe volte il Grande Lebowski, si può stare sicuri che involontariamente sul campo da tennis o sulla pista da bowling si assumeranno pose plastiche con grande giubilo di colui che non gioca e degli abitanti del palazzo di fronte . Per non parlare della Bibe, che una volta liberata, non poteva credere che i due gatti grandi e senza coda, facessero più salti ed agguati di quanto facesse lei.
Dopo una oretta di test e dopo aver stabilito che la mia età sportiva wii sono 80 anni, ci siamo accasciati tutti sul divano per guardare un po' di tv addormentandoci come sassi.

4.8.08

L'ultima settimana è sempre la più dura, stamattina al momento di alzarmi, non potevo credere che il finesettimana fosse passato così rapidamente e che non avrei potuto passare un altro giorno spaparanzata sul divano con la Bibe a farmi da colletto di pelliccia e l'aria condizionata a solleticarmi i piedi.
Visto che il neurone è spianato non mi resta che cominciare il conto alla rovescia : -4!

1.8.08

Pare che la Bibe ieri dal veterinario abbia dato il meglio di sè.
Purtroppo non c'ero e non ho potuto gustarmi la scena di Caparezza che per estrarla dal trasportiono ha dovuto inclinarlo e scrollare fino a che dopo palline, pezzi di carta, sciarpina ed asciugamano è venuta fuori anche la Bibe.
Per non parlar del fatto che appena estratta dalla gabbietta ha pensato di saltare sulla testa del Marito e che per farle il richiamo del vaccino hanno dovuto avvoltolarla nell'asciugamano perchè era incontenibile.
Io, cuore di mamma, gongolo dei progressi della bestiola, anche se a dirla tutta ci sono momenti in cui vorrei che l'avessero dotata di interruttore, in special modo alla mattina quando per svegliarmi mi azzanna gli alluci.

update: ovviamente non poteva che essere un gatto tecnologico quindi LaBibe ha il suo sito

25.7.08

C'era una striscia di Mafalda in cui Susanita diceva:
- da grande voglio avere tanti ma tanti vestiti
e Mafalda replicava:
- io da grande voglio avere tanta ma tanta cultura
al che Susanita ribatteva:
- se va in giro senza vestiti ti arrestano? prova ad andare in giro senza vestiti!
Nell'ultimo riquadro si vedeva Susanita in lacrime e Mafalda che allontanadosi chiosava:
- è dura picchiare chi ha ragione
Stamattina io ero in torto.
Ieri sera rincasando dopo la pizza, mi sono fatta prendere dalla pigrizia e invece di mettere la moto nel box l'ho lasciata nel cortile di casa, dove è espressamente vietato lasciarla se non si possiede un posto auto. Ho pensato però che era mezzanotte e che in mattinata alle 8.30 l'avrei tolta. Era in un posto dove non ingombrava e nè intralciava e di notte nessuno l'avrebbe vista.
Stamattina uscendo fra tutte le cento famiglie del complesso in cortile stava transitando la Sciura Rompicoglioni. Cinque minuti prima e sarei stata salva.
La SR stava parlando con il portinaio dall'altro lato del cortile, ha alzato la sguardo nella mia direzione e poi ha continuato a parlare e infine lei e il suo cagnetto fashion vip sono rientrati verso l'attico.
Io sono salita in moto e me ne sono andata dall'uscita posteriore, il Marito invece ha attraversto il cortile ed è stato fermato dal portinaio il quale gli ha fatto il caziatone per interposta persona.
Quindi SR ha caziato il Portinaio che ha caziato il Marito che in teoria avrebbe dovuto caziare me. Quando SR avrebbe potuto fare quattro passi in più e parlare direttamente me o in alternativa aspettare tre minuti e caziare il Marito se proprio le faceva fatica deviare dalla sua traiettoria. Evidentemente ha percepito di non essere nella top ten delle simpatie del Marito ed ha preferito defilarsi.
Il che mi lascia un senso di rodimento interiore perchè lei è una zoccola, lei è quella che sulla base di una mappa catastale non meglio precisata si è ridipinta le strisce del posto auto allungandolo di 50 cm, lei è quella che voleva il portinaio italiano perchè il portinaio sudamericano non era abbastanza nobile, lei è quella che mi ci giocherei qualcosa fra poco dirà che vuole il portinaio nato al di sopra della linea del Po, lei è pavida e non dice le cose in faccia, ma porca la miseria lei stamattina c'aveva ragione perchè era evidente che non ero entrata per scaricare la spesa, ma avevo lasciato la moto lì tutta la notte.

22.7.08

Il problema è che sono in crisi di astinenza dal mare.
Dopo anni passati a battere il mio record personale (invero non eccezionale) di primo bagno al mare, mi ritrovo quest'anno a causa delle piogge e dell'arrivo di Sushi in casa a non aver ancora pucciato gli alluci nel mar ligure nè in nessu altro mare.
Per supplire questa grave mancanza mi sono ritrovata a frequentare la piscina della palestra e ad avventurarmi in pratiche perigliose quali l'acquagym.
Il concetto di fare ginnastica in acqua di per sè non è così malvagio, anche se nel mio immaginario faceva molto anziano in vacanza al mare col comune.
I problemi nella pratica di tale disciplina sono però di carattere musicale, il tunz tunz di sottofondo non è rilassante e di spazio vitale, se in una piscina ci sono 54 persone che sgambano e saltellano in diversi gradi di scoordinazione, si possono produrre fenomeni quali tsunami localizzati ed affogamento delle persone con corporatura esile non in grado di produrre onde in controfase a quelle del bue che hanno accanto.
In alcuni casi si può rischiare anche l'affogamento a causa delle risate convulse se a tenere la lezione è un uomo eccssivamente depilato, che conta i cambi in stile Jane Fonda "e cinq sei sett otto" e immediatamente dopo si improvvisa sergente di Ufficiale e Gentiluomo incitando "più forte più forte voglio vedere la sofferenza sulle vostre facce".
A parte questi piccoli problemi comunque dopo essere stati a bagno un'oretta a saltellare si affronta con animo più rilassato l'asfalto ribollente della città.
ps vi pregherei di non farmi notare gli abissi di tristezza in cui versa la mia routine visto e considerato che quest'anno non farò vacanze.
Purtroppo il blog latita non perchè io sia in vacanza, ma perchè i miei neuroni si rifiutano di collaborare. Comunque per la cronaca sono ancora viva e tanto basta.

15.7.08

Le domande di cultura generale non sono ben accette.
Io -Ieri notte avevo paura che Sushi fosse morta.
Il Marito -Come mai?
Io -Stava brava e non tentava di staccarmi le orecchie a morsi

10.7.08

All'Università la divisa del fisico da laboratorio erano jeans scarpe da ginnastica, t shirt bianca e mazzo enorme di chiavi appeso ad un passante con il moschettone da montagna.
Quando ho iniziato a lavorare, dopo un primo periodo passato nella sede di rappresentanza in cui sono stata costretta a comprare pantaloni ed abiti da persona "seria", sono stata spedita a lavorare in ambito tecnico dove per definizione un abito troppo elegante corrisponde ad un colloquio di lavoro, quindi meglio tenere un profilo casual. Da cui 7 anni di abbigliamento sportivo, giustificato anche dall'utilizzo della moto e dalla difficoltà di cambiare le marce con scarpe col tacco.
Nel mio ufficio di adesso l'ambiente è piuttosto variegato. Il responsabile con cui ho fatto il colloquio era in jeans e camicia sportiva, capello lungo e occhiali da sole come cerchietto. Il supercapo indossava jeans e polo. Ed anche la PM era abbastanza sportiva.
Mi son detta che potevo continuare ad utilizzare i miei pantaloni di lino e le mie magliette a maniche corte senza preoccuparmi troppo anche se ci sono diverse ragazze molto curate, con sandali con tacco 10 e un tailleur diverso ogni giorno.
Ieri avevo pantaloni di lino blu larghi ed una camicia senza maniche sempre di lino color ecrù con una piccola rouche vicino ai bottoncini, scarpe kickers blu. Ero truccata e l'orologio era in tinta con i pantaloni e le scarpe. A pranzo, mentre scendevo dalla moto, un passante in bermuda e t shirt mi ha squadrato dicendo "Ma che bello una signora che va in moto, non ce ne sono molte". E al mio schernirmi dicendo che la moto è comoda, ma se ci si deve mettere il tailleur e i tacchi per andare al lavoro non lo è più tanto mi ha guardato allibito dicendo "Ah ma perchè lei in ufficio vestita così?". Ed io pacificamente "eh sì sono fortunata" salvo poi farmi venire un milione di dubbi sulla mia trasandatezza.
Stamattina mentre salivo in ascensore con un collega, mi lamentavo del caldo. E lui squadrandomi "eh magari è perchè oggi hai una maglietta più attillata e spessa di quella di ieri" (si noti che indosso una polo blu, con una fantasia delicata e non un top in vinile sadomaso).
Di qui ho iniziato a pormi dei dubbi esistenziali: "da quando gli uomini sono così attenti a come una si veste, tanto da ricordarsi da un giorno all'altro cosa indossava?", "sarò mica che sono inappropriata e non me ne rendo conto?", "sarei dovuta andare alla notte dei saldi ieri sera invece di mangiare gelato seduta sul divano con il gatto che tentava di infilarmi il muso nella coppetta?", "si stava meglio quando si stava peggio?".

9.7.08

Abbiamo portato Sushi dal Veterinario Caparezza, che adesso ha il taglio estivo, ma il nome ormai rimane. Lui l'ha fatta uscire dal trasportino, le ha dato un biscottino ed ha iniziato a visitarla palpandole i cosciotti.
La Bibe ha imparato a soffiare qualche settimana fa, quando l'abbiamo portata dalla nonna, ieri al primo palpeggiamento ha risfoderato la lezione appresa ed ha dato il meglio di sè.
Ha soffiato alla mano di Caparezza, ha soffiato allo stetoscopio, ha soffiato allo strumento per guardare nelle orecchie, ha soffiato guardando verso l'infinito. L'unico momento in cui è rimasta interdetta è quando il veterinario l'ha bucata per farle il vaccino.
Caparezza dopo averla visitata ci ha guardato negli occhi e ci ha detto "Auguri. Di solito a quest'età non sono così reattivi". Poi ha predetto per la Bibe un futuro da gatta scorbutica, che solo sporadicamente verrà a farsi fare un paio di carezzine. Ci ha consigliato di farle un po' di scuola militare. Visto che non è scontato che la Bibe capisca il nuovo regime e il senso della parola no, abbiamo adottato un'arma atta a sottilneare il concetto che sbranare le mani che forniscono il cibo non è un comportamento corretto: lo spruzzino.
Ieri la Bibe era troppo frastornata per delinquere, ma da oggi temo che ci toccherà sperimentare il potere educativo della doccia fredda.

7.7.08

Dopo aver agognato al cambiamento per anni, non dovrei di certo lamentarmi del fatto che le cose non sono più come prima.
Il problema è prendere le misure e capire come comportarsi, quali sono le gerarchie, a chi si deve porre le domande. Che quando da anni sei in un posto e ci sei da prima dal tuo capo e conosci mille milioni di persone, ti sono concesse un certo numero di scappatoie per non rimanere impastoiato nei meandri della burocrazia. Per dirla alla Jack Bauer, anche se non segui il protocollo, nessuno ti addita. A meno di non farlo troppo smaccatamente o con malagrazia.
Non ricordo bene come fu sette anni fa arrivare nel gruppo. Quanti e quali informazioni mi furono fornite. Qui ho notato c'è la tendenza ad essere abbottonati.
Le cose uno deve immaginarsele, indagare silenziosamente ed infine chiedere. Meno appigli si danno all'esterno meglio è almeno fino a quando le regole del gioco non sono esplicite.
Ci sono persone esplicitamente malvolute a causa della scarsa capacità di porsi e a causa della doppiezza in ambito lavorativo.
Ci sono persone che probabilmente sono della stessa pasta ma devono essere individuate.
Ci sono persone amichevoli e disponibili che non sembrano nascondere alcuna sorpresa malevola.
Aspetto, cerco di apprendere tutto l'apprendibile e temo un po' il momento in cui ci sarà da fare sul serio, che lì di sicuro tutti i nodi verranno al pettine.

4.7.08

Provati per voi: la biocesta.
Per diverso tempo ho cercato un GAS a cui aderire, ma il poco tempo e i mille impegni mi hanno sempre frenato, il fatto che mio padre ne avesse messo su uno e che quindi potessi prendere pasta e prodotti secchi con calma quando passo a trovarlo, hanno dato poi la botta finale alla mia ricerca.
Rimaneva comunque il problema di frutta e verdura che notoriamente qui nella grande pera sono insaporti e carissimi al supermercato e con un prezzo ragionevole, ma spesso da mangiare entro poco tempo, se acquistati al mercato rionale del sabato.
La scoperta dell'esistenza di un servizio di consegna a domicilio di verdura biologica mi ha quindi folgorato sulla via di Damasco.
Sia per la comodità della faccenda: tutte le settimana arriva la cassetta e poi si paga a fine mese con un bonifico o istituendo un rid.
Sia per la qualità della merce: merce biologica proveniente direttamente dai produttori, senza mille passaggi.
La prima cassetta è arrivata mercoledì. A parte il ribes, che causa cattiva impacchettazione, si è sparpagliato per tutta la cassetta, smarmellandosi anche un pochino, tutto il resto era in ottime condizioni.
Le pesche noci sanno di pesche noci, il ribes superstite ha dato un ottimo gusto al gelato allo yogurt autoprodotto ed anche le coste passate in padella non erano affatto male.
Restano da sperimentare fagiolini, melanzane, pomodori lattuga e anguria.
Nel complesso come primo impatto sono rimasta molto soddisfatta.
La composizione della cassetta viene decisa dal produttore, si possono indicare fino ad un massimo di 5 prodotti non graditi, da sostituire con altro. Io ho messo il veto solo sugli asparagi.
Il Marito individuando coste e fagiolini si è un po' intristito, ma io mi son detta che mica possiamo vivere di sole melanzane ed avere della verdura a sorpresa in cassetta stimola anche a creatività in cucina.

3.7.08

Provati per voi: il messaggio thai.
L'altra sera ho finalmente sperimentato il massaggio thai.
La signorina minuta ed occhialuta che mi ha accolto alla reception come nei migliori stereotipi mi ha detto "Plego, si accomodi" accompagnandomi in una saletta decorata ikea.
Il massaggio thai anche se nell'imaginario collettivo facilmente è associato ad uomini soli dediti al turismo sessuale, in realtà non ha nulla di sensuale. Si rimane vestiti e ci si sdraia su di un tappetino.
La massaggiatrice inizia a tirarti gli alluci e a svitarti le caviglie.
Poi prosegue appoggiandoti le mani sulle cosce e premendo con il peso stesso del suo corpo.
E per fortuna che è esile e magrolina e non ha la stazza del massaggiatore egiziano della volta precedente.
Dalle cosce si passa alle anche. Finito questo si passa al lato B dove le pressioni proseguono e dove ti viene assestata anche qualche vivace strizzatina al gluteo.
Fin qui, a dispetto di quanto si potrebbe supporre dalla descrizione, la cosa risulta abbastanza piacevole.
E non è male nemmeno lo smanacciamento in zona scapola.
Sul finire della mezz'ora di prova pensavo di essere uscita indenne dalla sessione, quando la gentile signorina ha iniziato a manipolarmi la testa.
Con mossa subdola mi ha passato le mani sulle tempie, poi mi ha fatto girare la testa a destra e poi a sinistra, in alto e poi in basso. Fin qui tutto bene.
Il problema è stato quando con una mossa alla Jack Bauer da dietro mi teneva la testa girata da un lato con un braccio, mentre affondava la mano libera nei fasci muscolari del collo.
Lì ho pensato di averle fatto uno sgarro e che volesse uccidermi. Forse, fossi stata più rilassata, sarei riuscita a beneficiare anche di questa mossa ninja.
Finita la tortura, la signorina si è inchinata giungendo le mani al cuore e mi ha ringraziato.

27.6.08

Per la serie autosputtaniamoci: le nuove fantastiche avventure di Ginevra alla beauty farm.

Antefatto: poco dopo Natale, mentre a casa di mia madre stavo azzannando un pezzo di torrone gigante rassicurata dall'assenza di bilance pesa persone, mi squillava il telefono. I satanici promoter del palestra avevano deciso di fare leva sui sensi di colpa post natalizi per spingere la gente ad abbonarsi. Proponevano prezzi stracciati e mi feci abbindolare.
Inutile dire che quando in zona "prova costume" hanno provato a farmi rinnovare l'abbonamento, non hanno dovuto faticare molto a convincermi. Comprese nel pacchetto 2 ore in beauty farm, con la possibilità di provare qualsiasi trattamento disponibile.
Ieri ancora di colorito rossopomodoro, mi decido finalmente ad andare a prenotare i miei trattamenti. E' la giornata dei bidoni e la ragazza alla reception alla mia richiesta di provare il massaggio tonificante/snellente, mi propone di sperimentarlo immediatamente. Sempre che, aggiunge, io non abbia problemi a farmi massaggiare da un uomo.
Decido di sperimentare: M. il massaggatore è un signore di mezza età molto abbronzato che mi fa accomodare nel box massaggi. M. deve essere egiziano perchè dal suo stereo portatile escono note tipicamente orientaleggianti, musica ritmata sulla quale esibirsi in coreografie raqs sharqui. La cosa mi perlime un attimo, dal momento che massaggio, nel mio immaginario, è sinonimo di relax, musica soffusa e una lieve brezza di mare. Sarà che il primo ed unico massaggio sperimentato in precedenza risale al viaggio di nozze in Messico, alla spiaggia del Capitan Lafitte.
Non faccio in tempo a venire a capo della mia perplessità che il signor M. comincia a smanacciarmi energicamente le gambe. Mi sgrida perchè bevo poco e mi dice che sente un principio di cellulite. Fin qui tutto bene.
I problemi cominciano quando inizia a prendermi a schiaffoni la pancetta, che lungi dall'essere tartarugata, ha la consistenza ed il colore di un budino alla fragola (si ricordi la lampada mal riuscita). La mia povera pancia inizia a muoversi e traballare in maniera incongrua, una bella manata di taglio all'altezza di un fianco e la mia ciccetta si produce in una serie di onde che si propagavano fino all'altro fianco, dove immediatamente il signor M. è pronto a sferrare un'altra manata.
La cosa mi prova abbastanza, ma la tortura non è ancora finita, mi giro e iniziano gli schiaffoni al sedere, per fortuna con effetti meno disastrosi di quelli alla pancia.
La mezz'ora più lunga della mia vita.
E pensare che ci sono persone che pagano per farsi prendere a botte.
Non paga comunque martedì sperimenterò il massaggio thailandese scelto, inutile dirlo, basandosi sull'esoticità del nome. Forse avrei dovuto evitare di documentarmi ed andare incontro al mio destino con incoscenza, leggo infatti:
Un’altra unicità di questo tipo di massaggio è che le tecniche si spingono fino al limite delle possibilità del paziente, con l’utilizzo delle mani, dei gomiti, delle ginocchia e dei piedi.
Se sopravvivo mercoledì vi renderò partecipi.

26.6.08

Nell'attesa di stabilire la liceità di autodefinirmi ragazza, posso, senza timore di smentita, auto appellarmi come Pirla.
Viso che di andare al mare per il momento non se ne parla, ho creduto opportuno fare una doccia solare per migliorare il mio colorito bianchiccio.
Adesso sono di un bel color rosso pomodoro maturo fosforescente.

25.6.08

Definizioni
Fino a che età è lecito autoprocalmarsi ragazza?
E' una questione mentale di come ci si sente dentro o è necessario indossare Manolo Blanik e chiamarsi Carrie Bradshow e si può continuare impunemente fino ai 40?
La domanda mi si pone con urgenza quando telefonando a qualcuno, dopo essermi qualificata con nome e cognome, ho la necessità di ricordare al mio interlocutore chi sono.
Ad esempio l'altro giorno ho chiamato un tizio e siccome sono 3 anni che non lo vedo dal vivo e prima di questi tre anni ci siano visti una volta sola, mi sono definita "la ragazza del box", senza timore di essere smentita. Il tempo, si sa, rende i ricordi sfumati.
A breve invece dovrò chiamare il veterinario caparezza per sapere quando dovrò portare Sushi a fare i debiti vaccini. Per fargli capire che sono la psicopatica che per tre settimana consecutive lo ha tempestato di telefonate per avere indicazioni sulla cura del gatto trovatello e per informarlo dei movimenti intestinali del suddetto gatto. Come definirsi?
La ragazza che ha trovato il gattino? La mamma del gatto orfanello? La padrona della gattina lo escludo a priori, visto che casomai è Sushi a comandare e a breve si intesterà l'appartamento e la moto e ci darà lo sfratto.
Conoscendomi farfuglierò qualcosa tipo "sono sg ump gn frr GATTINA, quando devo portala per i vaccini?"
E forse già il fatto che io mi pnga questi dubbi dovrebbe farmi pensare che è ora di rinunciare all'appellativo.

24.6.08

Gatt* o delle proprietà neurodistruttive di un felino.

Siamo pressochè certi che sia femmina e l'abbiamo chiamata Sushi.
Il sushi è elegante ed è buono, Sushi ha le zampe stortarelle ed è un piccolo diavolo, ma quando la guardi dormire a pancia all'aria, ti viene voglia di mangiarla tutta, per cui ci sembra che il nome cada a pennello.
Sushi passati i tempi in cui giaceva parzialmente esanime nella sua scatola, ora scorrazza liberamente per l'appartamento e seppure siamo riusciti ad insegnarle l'utilizzo della cassettina e della ciotola è fonte continua di inenarrabili disastri.
Lo sport preferito di Sushi è azzannare piedi mani e qualunque altra parte anatomica le capiti a tiro.
Questo finesettimana l'abbiamo caricata in macchina a portata al mare, il viaggio di ritorno effettuato nel primo pomeriggio è stato alquanto difficile per la piccola e ad un certo punto temevamo di averla arrostita definitivamente. Così mentre io tentavo di farmi ritirare la patente per eccesso di velocità, il Marito le faceva leccare acqua fresca dalle dita.
Arrivati a casa, con l'aiuto della aria condizionata, la piccola si è ripresa e ci ha regalato attimi di grande affetto in cui invece di scotennarci sedeva assieme a noi con aria beata.
Per evitare di mettere ancora a dura prova la sua tempra abbiamo deciso che la sposteremo solo per periodi lunghi e abbiamo acquistato una superciotola con timer per le assenza brevi. Resta la minaccia "se non fai la brava ti porto a fare un giro in macchina", ma Sushi non ci crede.
Mia madre vedendoci totalmente dissennati per il frugoletto peloso ha sentenziato che dovremmo pensare a fare un figlio, ma noi non siamo convinti. C'è voluto un mese e mezzo per lasciare la piccola sola con la ciotola col timer, per un bambino i tempi sono al di là dei limiti della nostra pazienza.

23.6.08

Causa traffico vacanziero, mercato e bagnanti in libera uscita, abbiamo avuto qualche problemino a raggiungere il luogo deputato per la cerimonia e siamo arrivati un pelo in ritardo.
Le letture erano già state lette e il frate stava predicando. Sarà per quello e per il sobrio accompagnamento musicale, che la funzione religiosa mi è sembrata estremamente breve rispetto agli standard.
Io e il Marito occupavamo l'ultima fila di sedie vicino all'ingresso, nonostante questo, viste le dimensioni ridotte della chiesa, avevamo un ottima visuale sull'altare e sugli sposi.
A. e F. erano raggianti e bellissimi, come ogni coppia di sposi che si rispetti. Nonostante il ritardo abbiamo comunque assistito allo scambio delle promesse e degli anelli. F. aveva la voce rotta dall'emozione e quasi quasi mi commuovevo anche io.
Conclusa la funzione, salutare gli amici sul sagrato della chiesa e fare il conto degli anni da cui si conosce ciascuno, ricordare episodi del passato.
Scattare foto agli sposi sommersi da una pioggia di riso.
Pensare ad A. e alla sua rabbia di diciottenne, l'amore per la musica metal e il suo personaggio cattivo al girsa. E vederlo ora sorridente che chiacchera col frate e farsi strappare un sorriso al pensiero di quanta strada percorsa fino qui.
E poi il pranzo, classico, ma non eccessivo, in un bell'ambiente in mezzo agli ulivi. Il vino e le chiacchere. Svernare sul patio con la pancia piena in attesa del caffè, guardare il mare fra le fronde degli ulivi e godere del primo vero caldo della stagione.
Pensare a quella volta sulla panchina della stazione, A. che all'indomani del suo primo appuntamento con F. raccontava a me e T. quanto fosse felice. Ed io e T., in preda a pessimismo cosmico, a dirgli "stai attento, non ti esaltare è appena l'inizio chissà come andrà".
E' andata che sono belli giovani felici e abbronzati con un anello al dito, pronti ad una vacanza in Sardegna e ad una vita insieme.
Ed noi guardandoli non possiamo che essere felici per loro.

20.6.08

L'importanza delle parole e del loro ordine si palesa nell'immediato dopo pranzo quando una pila di surimi è incanalata nel tuo esofago. C'è una sostanziale differenza infatti tra "insalata greca con surimi" e "insalata di surimi greca", la stessa che corre fra una corretta digestione e il rantolare alla scrivania in attesa di tempi migliori.
E dire che quello di oggi doveva essere un veloce pranzo salutista da abbinare all'acquisto in tempi record di un abitino da indossare al matrimonio di domani. L'acquisto dell'abitino fortunatamente è stato effettuato prima del sovraddosaggio del surimi, di conseguenza è stato fatto con criterio e non in preda alle allucinazioni.
Di qui a domani mattina alle 11 non mi resta che, tornare a casa andare dal parrucchiere, acquistare un paio di ballerine cinesi gialle e una pashmina in tono, fare i bagagli di Gatt*, matterla nel trasportino, salire in macchina con Marito e trasportino, fare 140 km in direzione del mare, arrivare a casa di mia madre, gestire le paturnie di Gatt* e quelle del Marito, dormire, svegliarmi trovare la chiesa e probabilmente sarebbe opportuno anche lavare la macchina.
Se sopravvivo al finesettimana, vi racconto della mostra di Kudelka. Anzi facciamo così: andatela a vedere che merita.

18.6.08

Il pc muletto era probabilmente meglio di quello che mi hanno assegnato ieri sera. Pesa 200 kg ha il monitor polveroso e pieno di ditate e il mouse è stinto.
Ma la cosa peggiore è che non entra nel mio zainetto e la borsa che mi hanno assegnato pesa quanto il pc. O riprendo presto la palestra o mi verrà la scoliosi in tarda età.
Per il resto attendo fiduciosa notizie circa il mio futuro, mentre ammazzo il tempo leggendo documentazione più o meno incomprensibile.
Se chi ben comincia è a metà dell'opera, che succederà a me dopo questo inizio in sordina?

17.6.08

Pare che il mio pc sia arrivato, ora non mi resta che andarlo a recuperare. Speriamo bene.

16.6.08

Stamattina più che puntuale mi sono presentata al nuovo posto di lavoro, creando non poco panico poichè nessuno era stato informato che era oggi il giorno in cui sarei arrivata.
Grazie al cielo sono comunque entrata in possesso di un pc con connessione e ne posso approfittare.

11.6.08

Le parole magiche
La cosa non dovrebbe stupirmi, ma all'ufficio del personale e all'help desk tecnico non sono mai stati così gentili con me come in questi giorni che a premessa della domanda che sto per fare dico: "venerdì è il mio ultimo giorno in azienda".

9.6.08

Birken.stock forever
Mi esporrò a pubblico ludibrio confessando di aver acquistato un paio di Cro.cs viola.
C'è poco da fare, l'esposizione prolungata alla visione di un oggetto su cui nutro delle perplessità, fa sì che queste si dissipino rendendomi succube della moda. La presunta comodità dei sandalacci in neoprene ha fatto il resto.
Che uno dice: gli infermieri e i medici camminano ore ed ore in corsia, vuoi che infilino i piedi in un forno a micro onde?
Vuoi che i Pro Cro.cs stiano mentendo tutti quando dicono che i fori consentono una perfetta areazione?
Vuoi.
Il plasticone viola è ottimo quando sei in casa e devi scendere a buttare la rumenta e non vuoi disturbare la quiete del palazzo sciabattando con le infradito per le scale. O quando devi uscire sul terrazzo sotto la grandine a salvare i panni stesi e non vuoi inzaccherarti i piedi. Per il resto indossarli per più di 10 minuti con una temperatura esterna maggiore a 16 gradi è come infilare i piedi nei moonboot pelosi a ferragosto.
E' che ti vendono l'illusione e tu povera consumatrice vuoi farti abbindolare. Così mentre in calzoncini da basket, maglietta oversize e Cro.cs ai piedi scendi coi sacchi del rudo puoi fingere di esser molto trendy, salvo poi cogliere il tuo riflesso nel vetro del portone e constatare che no, decisamente non bastano i sandali a farti sembrare una aitante giovincella californiana.

3.6.08

Della maternità
Una si dice che è troppo presto, che ha troppe cose da fare, posti da vedere, qualche aspettativa di carriera da inseguire.
Non è tempo, non ancora. I biberon ogni 4 ore, le pappe, gli omogeneizzati, no no no.
Poi una creatura pelosetta e malconcia, miagola come un ossessa dai cespugli vicino al parcheggio moto dove tu e collega dirimpettaia siete abiutate a mollare i rispettivi due-ruote.
La prima sera tu non te ne accorgi, monti in sella e corri a casa dal Marito per festeggiare l'Anniversario, la collega fa un timido tentativo per farti tornare indietro, ma tu non puoi. La seconda sera, il gattin è ancora lì e parte l'operazione save the cat. G. che si infila tra le sbarre per acchiappare la bestiola, tu che corri in ufficio per recuperare una scatola da scarpe.
La ricerca di un veterinario nei paraggi e il collega dimissionario che carica in macchina collega e gattino, mentre tu segui la processione in moto dopo aver allertato il veterinario "la prego la prego non chiuda abbiamo recuperato un gattino malandato, ci aspetti".
La visita, il veterinario che pur senza essere catastrofico vi avverte che non si sa come andrà a finire, le istruzioni per l'uso e la decisione:
Non puoi mica portarlo a Monza in scooter. Eh già e poi la mia gatta... Va beh dai lo tengo io. Sì poi magari dopo lo svezzamento lo prendo io.
E il Marito che arriva e vedendo il mucchiettino d'ossa e pelo commenta solo "oh cazzo".


E così si entra nel tunnel del biberon, del latte in polvere per gatti da preparare, dei massaggini sul pancino del gattino per convincerlo a fare il suo dovere, le poppate ogni 4 ore, le corse dall'ufficio a casa con l'ansia di sapere se Gatt* è ancora vivo, la paura di fargli andare il latte di traverso, l'antibiotico, i fermenti lattici e le vitamine. Le poche ore dormite. Il cervello completamente in pappa. E la sospensione della vita di coppia per tramutarsi nella vita di mamma e papà Gatt*.
Gatt* che probabilmente è femmina, fa progressi. Fa gli agguati, gioca con le stringhe, esplora il pavimento della cucina, azzanna alluci e pollici.
Gatt* che probabilmente è nata il primo maggio, essendo un gatt lavoratore, ha sempre un gran da fare.
Gatt* ha dimostrato che sarei una pessima madre. Apprensiva al limite della psicosi, se avessi un figlio verrebbe su un serial killer che inizierebbe la carriera facendo fuori me.
Gatt* ha dimostrato anche il mio fallimento come madre di felino perchè non ne fa una giusta. Si rotola nel piattino invece di lappare il latte, azzanna i pollici, ma solo se non ho intinto il dito nell'omogeneizzato e nel latte. La lettiera la mangia e la prima volta che ha fatto pipì senza essere stata stimolata ha deciso di farla sul divano bianco. Per non parlare del fatto che dopo aver fatto pipì sul divano ha ben pensato di farcisi anche le unghie. Orrore.
Non sappiamo se Gatt* è fuori pericolo, non sappiamo se ha qualche tara genetica. Sappiamo solo che Gatt* è diventato nostro signore e padrone e che quando ti dorme in braccio a pancia all'aria con la lingua in mezzo ai denti facendo le fusa potrebbe arrivare un tornado e noi saremmo lì a dire "guarda che bel Gatt*".

28.5.08

Già che sono nel tourbillon degli eventi ed ho il cervello spianato a stare dietro a tutto, ne aprofitto per fare un po' di pubblicità: COMPRATE QUESTO LIBRO.

26.5.08

AMaggioABaggio... Piove!
Se l'anno scorso la festa era stata in versione torrida ed eravamo tornati a casa con scottature e abbronzatura da magutt, quest'anno è stata in versione bagnata ed abbiamo rischiato che ci sbucassero la branchie.
Il torneo di street basket 3 vs 3 con fascia di età ben definita si è trasformata in una partita 5 contro 5 con giocatori da 7 a 20 anni. I ragazzini sono stati speciali, i grandi passavano sempre la palla ai piccoli, non entravano mai con violenza sugli avversari e se proprio volevano stopparsi si stoppavano a vicenda. I piccoli nell'intervallo fra un tempo e l'altro si ingozzavano di patatine e coca cola ed erano i più rissosi. Il tempo ha retto fino alla premiazione e tutti sono tornati a casa contenti, genitori compresi che hanno trovato il modo di far passare una bella mattina alla prole.
Nel primo pomeriggio, le attività si sono interrotte causa pioggia fine ma insistente. Momenti di panico tipo: che facciamo del palco? Dobbiamo cancellare il concerto? E se lo montiamo qui al coperto, ci arrestano? E le salamelle? Dove cuociamo le salamelle? Fortunatamente la pioggia si è interrotta e ci ha dato modo di montare tutto l'armamentario.
Io sono rimasta alla cassa del bar dalle 17 alle 22.30 fronteggiando orde di bambini assatanati che volevano panini alla nutella, adulti desiderosi di panini alla salamella e gente che "mi dai una birretta?" (che insomma se ti scoli 10 lattine, io sono contenta, ma non è che chiamandola birretta hai ingurgitato meno alcool). I bambini sono sempre i più spettacolari:
quello che con gli occhioni da cerbiatto "posso dirti una cosa? mi dai il panino alla nutella, io poi l'euro te lo porto domani"
quello musulmano che "ma nel panino alla salamella c'è il maiale?" "eh sì c'è il maiale" e se ne va triste, poi, dopo aver consultato la madre, ritorna "ma la salamella quanto costa?" "3 euro" e alla fine non si compra la salamella perchè evidentemente spendere 3 euro per il maiale non si può fare.
I gruppi musicali sono stati tutti bravissimi: i giovincelli che hanno suonato prima di cena, che la sera chissà forse non potevano stare fuori fino a tardi, con la fanciulla che con voce soave cantava "highway to hell". Il rapper che avverte tutti che il suo è uno spettacolo goliardico e spera di non urtare la sensibilità altrui dicendo le parolacce. I Petti di Pollo, che salgono sul palco con le tute da imbianchino in stile Devo.
Lo sbattimento è stato grande, le risorse potevano essere sfruttate meglio, la pioggia ci ha messo lo zampino. La soddisfazione di aver animato per una intera giornata un quartiere un po' morto è stata grande.

22.5.08

Ci sono cose che pensi possano succedere solo nei telefilm, anche se poi basta leggere un giornale per rendersi conto che accadono anche nel mondo reale.
Ci sono cose che comunque non ti aspetti possano succedere a te o a qualcuno che ti è vicino.
Purtroppo non sempre sono cose belle, a volte, quasi sempre anzi, sono tragedie, cose orribili.
E quando accadono, nel venirne a conoscenza, si rimane basiti all'altro capo del telefono e non si sa che dire. Perchè onestamente non c'è nulla da dire.
Rimane la sensazione di sbigottimento e la speranza che chi suo malgrado si è trovato a vivere nella trama di un brutto film, possa ritrovare la tranquillità.

20.5.08

Che io c'ho ancora voglia di viaggiare.
Ieri mattina, con un certo anticipo sulla tabella di marcia prestabilita, è nato D. Stamattina, il papà, impazzito, ma felice, mi ha comunicato la notizia fornendomi subito delle prime immagini del neonato.
Di tutte le emozioni che in passato avevo ipotizzato che la notizia avrebbe suscitato in me, nessuna si è palesata. Niente rimpianto, niente invidia, solo una sana gioia per la nuova famigliola e la constatazione che è vero che il tempo alla fine guarisce ogni ferita. Aiutato forse dal fatto che "prima di" ho ancora un paio di viaggetti intercontinentali da fare.

19.5.08

Sono viva.
Non è stato il roquefort erborinato a determinare il silenzio di questi giorni, ma una serie di eventi concomitanti che per ragioni scaramantiche non si possono nominare.
C'è aria di cambiamento all'orizzonte, a patto di non svenire per strada a causa degli eventi contigenti.
Per i prossimi giorni c'è in programma una gita notturna nelle risaie a fotografar la luna piena, una riunione organizzativa della festa di quartiere, un film, la festa di quartiere.