25.7.08

C'era una striscia di Mafalda in cui Susanita diceva:
- da grande voglio avere tanti ma tanti vestiti
e Mafalda replicava:
- io da grande voglio avere tanta ma tanta cultura
al che Susanita ribatteva:
- se va in giro senza vestiti ti arrestano? prova ad andare in giro senza vestiti!
Nell'ultimo riquadro si vedeva Susanita in lacrime e Mafalda che allontanadosi chiosava:
- è dura picchiare chi ha ragione
Stamattina io ero in torto.
Ieri sera rincasando dopo la pizza, mi sono fatta prendere dalla pigrizia e invece di mettere la moto nel box l'ho lasciata nel cortile di casa, dove è espressamente vietato lasciarla se non si possiede un posto auto. Ho pensato però che era mezzanotte e che in mattinata alle 8.30 l'avrei tolta. Era in un posto dove non ingombrava e nè intralciava e di notte nessuno l'avrebbe vista.
Stamattina uscendo fra tutte le cento famiglie del complesso in cortile stava transitando la Sciura Rompicoglioni. Cinque minuti prima e sarei stata salva.
La SR stava parlando con il portinaio dall'altro lato del cortile, ha alzato la sguardo nella mia direzione e poi ha continuato a parlare e infine lei e il suo cagnetto fashion vip sono rientrati verso l'attico.
Io sono salita in moto e me ne sono andata dall'uscita posteriore, il Marito invece ha attraversto il cortile ed è stato fermato dal portinaio il quale gli ha fatto il caziatone per interposta persona.
Quindi SR ha caziato il Portinaio che ha caziato il Marito che in teoria avrebbe dovuto caziare me. Quando SR avrebbe potuto fare quattro passi in più e parlare direttamente me o in alternativa aspettare tre minuti e caziare il Marito se proprio le faceva fatica deviare dalla sua traiettoria. Evidentemente ha percepito di non essere nella top ten delle simpatie del Marito ed ha preferito defilarsi.
Il che mi lascia un senso di rodimento interiore perchè lei è una zoccola, lei è quella che sulla base di una mappa catastale non meglio precisata si è ridipinta le strisce del posto auto allungandolo di 50 cm, lei è quella che voleva il portinaio italiano perchè il portinaio sudamericano non era abbastanza nobile, lei è quella che mi ci giocherei qualcosa fra poco dirà che vuole il portinaio nato al di sopra della linea del Po, lei è pavida e non dice le cose in faccia, ma porca la miseria lei stamattina c'aveva ragione perchè era evidente che non ero entrata per scaricare la spesa, ma avevo lasciato la moto lì tutta la notte.

22.7.08

Il problema è che sono in crisi di astinenza dal mare.
Dopo anni passati a battere il mio record personale (invero non eccezionale) di primo bagno al mare, mi ritrovo quest'anno a causa delle piogge e dell'arrivo di Sushi in casa a non aver ancora pucciato gli alluci nel mar ligure nè in nessu altro mare.
Per supplire questa grave mancanza mi sono ritrovata a frequentare la piscina della palestra e ad avventurarmi in pratiche perigliose quali l'acquagym.
Il concetto di fare ginnastica in acqua di per sè non è così malvagio, anche se nel mio immaginario faceva molto anziano in vacanza al mare col comune.
I problemi nella pratica di tale disciplina sono però di carattere musicale, il tunz tunz di sottofondo non è rilassante e di spazio vitale, se in una piscina ci sono 54 persone che sgambano e saltellano in diversi gradi di scoordinazione, si possono produrre fenomeni quali tsunami localizzati ed affogamento delle persone con corporatura esile non in grado di produrre onde in controfase a quelle del bue che hanno accanto.
In alcuni casi si può rischiare anche l'affogamento a causa delle risate convulse se a tenere la lezione è un uomo eccssivamente depilato, che conta i cambi in stile Jane Fonda "e cinq sei sett otto" e immediatamente dopo si improvvisa sergente di Ufficiale e Gentiluomo incitando "più forte più forte voglio vedere la sofferenza sulle vostre facce".
A parte questi piccoli problemi comunque dopo essere stati a bagno un'oretta a saltellare si affronta con animo più rilassato l'asfalto ribollente della città.
ps vi pregherei di non farmi notare gli abissi di tristezza in cui versa la mia routine visto e considerato che quest'anno non farò vacanze.
Purtroppo il blog latita non perchè io sia in vacanza, ma perchè i miei neuroni si rifiutano di collaborare. Comunque per la cronaca sono ancora viva e tanto basta.

15.7.08

Le domande di cultura generale non sono ben accette.
Io -Ieri notte avevo paura che Sushi fosse morta.
Il Marito -Come mai?
Io -Stava brava e non tentava di staccarmi le orecchie a morsi

10.7.08

All'Università la divisa del fisico da laboratorio erano jeans scarpe da ginnastica, t shirt bianca e mazzo enorme di chiavi appeso ad un passante con il moschettone da montagna.
Quando ho iniziato a lavorare, dopo un primo periodo passato nella sede di rappresentanza in cui sono stata costretta a comprare pantaloni ed abiti da persona "seria", sono stata spedita a lavorare in ambito tecnico dove per definizione un abito troppo elegante corrisponde ad un colloquio di lavoro, quindi meglio tenere un profilo casual. Da cui 7 anni di abbigliamento sportivo, giustificato anche dall'utilizzo della moto e dalla difficoltà di cambiare le marce con scarpe col tacco.
Nel mio ufficio di adesso l'ambiente è piuttosto variegato. Il responsabile con cui ho fatto il colloquio era in jeans e camicia sportiva, capello lungo e occhiali da sole come cerchietto. Il supercapo indossava jeans e polo. Ed anche la PM era abbastanza sportiva.
Mi son detta che potevo continuare ad utilizzare i miei pantaloni di lino e le mie magliette a maniche corte senza preoccuparmi troppo anche se ci sono diverse ragazze molto curate, con sandali con tacco 10 e un tailleur diverso ogni giorno.
Ieri avevo pantaloni di lino blu larghi ed una camicia senza maniche sempre di lino color ecrù con una piccola rouche vicino ai bottoncini, scarpe kickers blu. Ero truccata e l'orologio era in tinta con i pantaloni e le scarpe. A pranzo, mentre scendevo dalla moto, un passante in bermuda e t shirt mi ha squadrato dicendo "Ma che bello una signora che va in moto, non ce ne sono molte". E al mio schernirmi dicendo che la moto è comoda, ma se ci si deve mettere il tailleur e i tacchi per andare al lavoro non lo è più tanto mi ha guardato allibito dicendo "Ah ma perchè lei in ufficio vestita così?". Ed io pacificamente "eh sì sono fortunata" salvo poi farmi venire un milione di dubbi sulla mia trasandatezza.
Stamattina mentre salivo in ascensore con un collega, mi lamentavo del caldo. E lui squadrandomi "eh magari è perchè oggi hai una maglietta più attillata e spessa di quella di ieri" (si noti che indosso una polo blu, con una fantasia delicata e non un top in vinile sadomaso).
Di qui ho iniziato a pormi dei dubbi esistenziali: "da quando gli uomini sono così attenti a come una si veste, tanto da ricordarsi da un giorno all'altro cosa indossava?", "sarò mica che sono inappropriata e non me ne rendo conto?", "sarei dovuta andare alla notte dei saldi ieri sera invece di mangiare gelato seduta sul divano con il gatto che tentava di infilarmi il muso nella coppetta?", "si stava meglio quando si stava peggio?".

9.7.08

Abbiamo portato Sushi dal Veterinario Caparezza, che adesso ha il taglio estivo, ma il nome ormai rimane. Lui l'ha fatta uscire dal trasportino, le ha dato un biscottino ed ha iniziato a visitarla palpandole i cosciotti.
La Bibe ha imparato a soffiare qualche settimana fa, quando l'abbiamo portata dalla nonna, ieri al primo palpeggiamento ha risfoderato la lezione appresa ed ha dato il meglio di sè.
Ha soffiato alla mano di Caparezza, ha soffiato allo stetoscopio, ha soffiato allo strumento per guardare nelle orecchie, ha soffiato guardando verso l'infinito. L'unico momento in cui è rimasta interdetta è quando il veterinario l'ha bucata per farle il vaccino.
Caparezza dopo averla visitata ci ha guardato negli occhi e ci ha detto "Auguri. Di solito a quest'età non sono così reattivi". Poi ha predetto per la Bibe un futuro da gatta scorbutica, che solo sporadicamente verrà a farsi fare un paio di carezzine. Ci ha consigliato di farle un po' di scuola militare. Visto che non è scontato che la Bibe capisca il nuovo regime e il senso della parola no, abbiamo adottato un'arma atta a sottilneare il concetto che sbranare le mani che forniscono il cibo non è un comportamento corretto: lo spruzzino.
Ieri la Bibe era troppo frastornata per delinquere, ma da oggi temo che ci toccherà sperimentare il potere educativo della doccia fredda.

7.7.08

Dopo aver agognato al cambiamento per anni, non dovrei di certo lamentarmi del fatto che le cose non sono più come prima.
Il problema è prendere le misure e capire come comportarsi, quali sono le gerarchie, a chi si deve porre le domande. Che quando da anni sei in un posto e ci sei da prima dal tuo capo e conosci mille milioni di persone, ti sono concesse un certo numero di scappatoie per non rimanere impastoiato nei meandri della burocrazia. Per dirla alla Jack Bauer, anche se non segui il protocollo, nessuno ti addita. A meno di non farlo troppo smaccatamente o con malagrazia.
Non ricordo bene come fu sette anni fa arrivare nel gruppo. Quanti e quali informazioni mi furono fornite. Qui ho notato c'è la tendenza ad essere abbottonati.
Le cose uno deve immaginarsele, indagare silenziosamente ed infine chiedere. Meno appigli si danno all'esterno meglio è almeno fino a quando le regole del gioco non sono esplicite.
Ci sono persone esplicitamente malvolute a causa della scarsa capacità di porsi e a causa della doppiezza in ambito lavorativo.
Ci sono persone che probabilmente sono della stessa pasta ma devono essere individuate.
Ci sono persone amichevoli e disponibili che non sembrano nascondere alcuna sorpresa malevola.
Aspetto, cerco di apprendere tutto l'apprendibile e temo un po' il momento in cui ci sarà da fare sul serio, che lì di sicuro tutti i nodi verranno al pettine.

4.7.08

Provati per voi: la biocesta.
Per diverso tempo ho cercato un GAS a cui aderire, ma il poco tempo e i mille impegni mi hanno sempre frenato, il fatto che mio padre ne avesse messo su uno e che quindi potessi prendere pasta e prodotti secchi con calma quando passo a trovarlo, hanno dato poi la botta finale alla mia ricerca.
Rimaneva comunque il problema di frutta e verdura che notoriamente qui nella grande pera sono insaporti e carissimi al supermercato e con un prezzo ragionevole, ma spesso da mangiare entro poco tempo, se acquistati al mercato rionale del sabato.
La scoperta dell'esistenza di un servizio di consegna a domicilio di verdura biologica mi ha quindi folgorato sulla via di Damasco.
Sia per la comodità della faccenda: tutte le settimana arriva la cassetta e poi si paga a fine mese con un bonifico o istituendo un rid.
Sia per la qualità della merce: merce biologica proveniente direttamente dai produttori, senza mille passaggi.
La prima cassetta è arrivata mercoledì. A parte il ribes, che causa cattiva impacchettazione, si è sparpagliato per tutta la cassetta, smarmellandosi anche un pochino, tutto il resto era in ottime condizioni.
Le pesche noci sanno di pesche noci, il ribes superstite ha dato un ottimo gusto al gelato allo yogurt autoprodotto ed anche le coste passate in padella non erano affatto male.
Restano da sperimentare fagiolini, melanzane, pomodori lattuga e anguria.
Nel complesso come primo impatto sono rimasta molto soddisfatta.
La composizione della cassetta viene decisa dal produttore, si possono indicare fino ad un massimo di 5 prodotti non graditi, da sostituire con altro. Io ho messo il veto solo sugli asparagi.
Il Marito individuando coste e fagiolini si è un po' intristito, ma io mi son detta che mica possiamo vivere di sole melanzane ed avere della verdura a sorpresa in cassetta stimola anche a creatività in cucina.

3.7.08

Provati per voi: il messaggio thai.
L'altra sera ho finalmente sperimentato il massaggio thai.
La signorina minuta ed occhialuta che mi ha accolto alla reception come nei migliori stereotipi mi ha detto "Plego, si accomodi" accompagnandomi in una saletta decorata ikea.
Il massaggio thai anche se nell'imaginario collettivo facilmente è associato ad uomini soli dediti al turismo sessuale, in realtà non ha nulla di sensuale. Si rimane vestiti e ci si sdraia su di un tappetino.
La massaggiatrice inizia a tirarti gli alluci e a svitarti le caviglie.
Poi prosegue appoggiandoti le mani sulle cosce e premendo con il peso stesso del suo corpo.
E per fortuna che è esile e magrolina e non ha la stazza del massaggiatore egiziano della volta precedente.
Dalle cosce si passa alle anche. Finito questo si passa al lato B dove le pressioni proseguono e dove ti viene assestata anche qualche vivace strizzatina al gluteo.
Fin qui, a dispetto di quanto si potrebbe supporre dalla descrizione, la cosa risulta abbastanza piacevole.
E non è male nemmeno lo smanacciamento in zona scapola.
Sul finire della mezz'ora di prova pensavo di essere uscita indenne dalla sessione, quando la gentile signorina ha iniziato a manipolarmi la testa.
Con mossa subdola mi ha passato le mani sulle tempie, poi mi ha fatto girare la testa a destra e poi a sinistra, in alto e poi in basso. Fin qui tutto bene.
Il problema è stato quando con una mossa alla Jack Bauer da dietro mi teneva la testa girata da un lato con un braccio, mentre affondava la mano libera nei fasci muscolari del collo.
Lì ho pensato di averle fatto uno sgarro e che volesse uccidermi. Forse, fossi stata più rilassata, sarei riuscita a beneficiare anche di questa mossa ninja.
Finita la tortura, la signorina si è inchinata giungendo le mani al cuore e mi ha ringraziato.