5.12.08

Ho sempre pensato che le assemblee di condominio fornissero ottimi spunti di studio per i sociologi, almeno fino a ieri sera, quando finalmente ho realizzato che uno psichiatra comportamentale specializzato in studi sui serial killer avrebbe trovato ampio materiale di studio.
E dire che sembrava che tutto stesse filando liscio ed incredibilmente per deliberare sui primi due punti avevamo impiegato soltanto un'ora. L'illusione però è durata poco, infatti giunti al punto più controverso si è aperto il baratro delle contestazioni. Fin qui non ci sarebbe stato nulla di strano non fosse che ad un certo punto, un uomo abitualmente pacato ancorchè logorroico ha avuto un improvviso blackout. Con lo sguardo appannato e la giugolare ingrossata che pulsava sul collo, si è avventato in direzione del riccastro dinnoccolato con cui si stava prendendo a male parole. Ci son volute tre persone per dissuaderlo dai suoi propositi omicidi, tre persone che variamente avvinghiate a lui ne hanno rallentato la corsa, pur senza frenarla del tutto.
Il riccastro dinnocolato, non nuovo ad exploit ed urla è astutamente rimasto calmo facendo piombare l'aggressore che in linea di principio aveva ragione da vendere, nel torto più marcio.
Perchè quando dalle questioni importanti si finisce a recriminare sul piscio del cane, un'assemblea non può che andare in merda.

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