30.4.08

La conferma definitiva che stai invecchiando ce l'hai quando i postumi di un aperitivo dalle 19 alle 00.30 non si limitano all'occhio pesto della mattina successiva, ma si protraggono poi per tutta la giornata.
E non si tratta solo di avere la faccia biancastra o un vago malessere alla bocca dello stomca, si tratta piuttosto di allestire simpatiche pantomine come ad esempio autosequestrarsi a casa della propria madre credendo che ci abbia chiuso dentro portando via la nostra copia delle chiavi. Importunare ad ore antelucane il proprio padre perchè ci venga a liberare e ci porti un paio di chiavi in più per poi scoprire che la nostra copia delle chiavi è esattamente dove deve stare, ossia nella nostra borsa.
Oppure prendere il treno con trolley ombrello cavalletto della macchina fotografica e borsa e scenderne con trolley, ombrello e borsa. Osservare un gruppo di russi che appena scesi dal treno ci risale sopra a gran carriera e domandarsi che gli frulla nella testa senza rendersi conto che avremmo fatto meglio a seguire il loro esempio. Accorgersi della mancanza solo quano scese in metropolitana si appoggia la schiena al sedile e ci si rende conto che si sta comode.
O infine crollare addormentate per mezzo pomeriggio nel letto di casa propria e non avere poi problemi ad addormentarsi dopo cena.

24.4.08

Hasta siempre Poldo Sbaffini!
Poldino e i suoi fratelli erano gatti d'aiuola.
La mamma, per quanto scapestrata e poco dotata d'istinto materno, una intuizione l'aveva avuta, andando a partorire davanti allo studio della veterinaria.
Pare che la cucciolata abbia visto la luce sotto la siepe di pitosforo nella giornata di Ferragosto dell'anno in cui compivo 15 anni. La veterinaria infatti, intravedendo la gatta il giorno precedente, aveva diagnosticato che il parto sarebbe avvenuto entro le 24 ore.
Durante le pioggie dilaganti di quel settembre, la progenie felina corse un grosso rischio. La mamma scapestrata infatti abbandonò la cucciolata al suo destino e solo l'intervento della signora F. e le successive cure della veterinaria salvarono i gattini ormai semi affogati da un atroce destino.
Poldino era il più vorace dei fratelli, il nome infatti gli fu affibbiato constatando che non pago di slappare l'omogeneizzato dalla ciotola assegnatagli dalla veterinaria, andava alla ricerca degli avanzi sul fondo del vasetto, tatuandosi un cerchio di omogeneizzato sul musino bianco.
Poldino, a dirla tutta, era anche il più bruttino della cucciolata, con l'aria dell'insonne cronico con le borse sotto gli occhi.
La veterinaria negli anni a venire ci avrebbe confessato il suo sollievo quando io e mio padre andammo nel suo studio e oltre al più grazioso Sancho ci portammo via anche il gatto con le borse sotto gli occhi.
Poldino era il gatto dominante e se ne girava per casa con la coda dritta tuonando miagolii all'indirizzo di coloro colpevoli a suo giudizio di commettere qualche sgarbo nei confronti di Sua Gattità. A volte, per puro dispetto, decideva che la sedia dove dormiva il fratello era esattamente quella dove doveva dormire lui e lo cacciava a suon di sganassoni.
Poldino era anche un poco disarmante, che quando lo trovavi intento a fare a brandelli la carta da parati e gli sventolavi un giornale vicino al muso, urlando come una ossessa, ti guardava con l'aria di dire "embeh? Perchè ti agiti tanto?"
Poldino con l'età aveva cambiato carattere e, da gattaccio selvatico d'aiuola che era, invecchiando era diventato un coccolone, sempre alla ricerca di un paio di gambe su cui dormire.
La domenica di Pasqua di quest'anno Poldino aveva le orecchie gialle e a sera aveva l'aria mogia. Una task force di famiglia l'aveva portato al pronto soccorso dei gatti per una disintossicazione d'urgenza. Con le cure, sembrava stesse meglio e che la sua pelliccetta bianca e nera ci avrebbe fatto compagnia ancora per un po'.
Poldino ieri sera ha rubato la soppressata dal piatto di mia mamma poi l'ha seguita sul letto dove le ha fatto un po' di fusa.
Io sono un po' arrabbiata con Poldino, perchè stamattina ha deciso che era ora di andare ed io non ho potuto dirgli ciao con un ultima carezza sulle guance pelose.

23.4.08

La dottoressa mi ha detto che ho una "sindrome da disadattamento". Non ho avuto il coraggio di chiederle se sono disadattata per il cambio dell'ora o se secondo lei lo sono in generale.
La cosa comunque non dovrebbe essere troppo grave visto che la cura consiste in due scatole di fitoterapici per un totale di 28 euri di effetto placebo.
Ieri sera poi qualcuno mi ha chiesto come stavo, con la reale intenzione di sapere quale fosse il mio stato d'animo. Disadattamento a parte, il problema è che mi sento il cervello in stand by. Non sono l'unica pare. Sarà il cambio di stagione che cambio non è stato, sarà lo scoramento per il risultato elettorale difficile da cacciar via, sarà che a tratti è inevitabile andare in automatico barcamenandosi nella routine di tutti i giorni.
Si spera che l'effetto placebo unito al lungo ponte vacanziero rimetta in moto il neurone.

17.4.08

Anche il meteo ostacola la risalita dal pozzo di sconforto in cui i recenti avvenimenti mi hanno gettato.
E se sulle elezioni non mi sento di fare autocritica, forse in altri ambiti sarebbe il caso che la facessi.
Il problema è che io credo alle persone. Se una persona esprime apprezzamento ed interesse io credo che sia sincero. Se mi dice ci sentiamo presto, io fisso intensamente il telefono nei giorni a venire attendendo una chiamata. Soprattutto se oltre ad averlo detto a me lo ha detto ad altri.
Le speranze deluse hanno un gusto amaro, soprattutto vedendo che altri attorno a me riescono in ciò in cui io ho fallito.
Visto che quelli sul lungo temine mi riescono difficili, temo che mi toccherà stilare una lista di buoni propositi a corto raggio che mi consenta di vedere dei risultati tangibili e risollevi il mio umore.

16.4.08

Relativamente al risultato elettorale, non mi sento incline all'autocritica.
Io, parafrasando Moretti, sono una splendida trentenne. Non mi faccio schifo e non mi sento in colpa. Io quello non l'ho votato. Punto.
La preoccupazione per il fututo permane, la volontà di fare la mia parte per cambiare le cose anche. L'incertezza su quali siano le modalità più consone per farlo e quanto l'azione individuale possa essere efficace stenta a dissiparsi.
Ad essere onesti, l'immagine di me stessa che, con la valigia traboccante chiusa con lo spago, presento il passaporto alla dogana per l'espatrio, fa spesso capolino nella mia mente. E il ricacciarla indietro è più questione di logiche di coppia che di senso civico ed attacamento alla nazione.
Penso a piccoli passi da intraprendere e cerco di convincermi che l'azione individuale possa portare risultati. A tratti ci riesco a patto che nessuno mi metta sotto il naso la lista del totoministri.
Già mi sembrava che la C@rf@gna alla famiglia fosse un orrore, ma non sapevo ancora che si vociferasse di B°ndi alla pubblica istruzione ...
L'orrore l'orrore.

15.4.08

che tristezza!

11.4.08

Uno si consola della giornata piovosa pensando che lavorativamente parlando sarà breve ed intermezzata da una piazza e coca cola coi colleghi.
Poi, arrivata in ufficio, scopre che è scoppiato il bubbone, aleggia un clima di sconforto e sospetto e che alla ipotetica pizzata si rischierebbe il lancio dei coltelli.
Si rende peraltro conto di essere fra coloro che cadono dal pero e di appartenere alla categoria dei sospettabili.
Come ultima risorsa controlla la schedina del super enalotto e si rassegna all'evidenza che sarà una giornata di merda.

9.4.08

Massime di vita
Fissare intensamente il telefono è il modo migliore per fare sì che esso non suoni.

4.4.08

Dolores Umbridge non l'ho ancora vista, in compenso nell'atrio del palazzo hanno iniziato ad apparire gli editti.
Non si possono introdurre borse voluminose.
In casi eccezionali i colli voluminosi potranno essere sistemati nell'apposito vano bagagli.
Tutto ciò che viene introdotto nell'edificio e portato via da esso potrà essere sottoposto a controlli.
L'acqua può essere prelevata dai distributori solo mediante gli appositi bicchieri.
Non si può introdurre cibo nell'edificio nè consumare cibo che eventualmente si sia materializzato all'interno del palazzo senza intervento umano.
Ho quindi adottato le seguenti risoluzioni:
- portare sempre un paio di calzini sporchi in borsa, per la gioia di chi eventualmente decida di perquisirmi
- farmi prestare dal Marito il passamontagna dell'esercito di liberazione zapatista, da indossare quando riempirò abusivamente la bottiglietta al distributore
- procurarmi un attestato che certifichi che la mia religione mi impone il veganesimo e minacciare azioni legali fino a che al distributore alimentare non siano presenti cibi privi di grassi animali idrogenati.

3.4.08

Avevo visto nel sovrapporsi della data di due appuntamenti un presagio positivo.
Ho poi scoperto che le date non si sovrappongono, dovrò quindi accontentarmi del cielo sereno e della giornata di sole quali annunciatori di buona sorte.
Qui le cose cambiano, in peggio. Non solo gli schiavi della nicotina non hanno più un antro nel quale realizzare la catramazione dei propri polmoni, per par condicio anche i consumatori compulsivi di mele saranno costretti a prendere la via del cortile per poter soddisfare i loro bisogni. Solo gli amanti del junk food saranno autorizzati a sgranocchiare grassi per i corridoi e sulle scrivanie.
Inspiro, espiro, inspiro, espiro, inspiro, espiro, spero.