31.10.07

Cholanca sbilenca.
E' tutto il giorno che non posso fare a meno di pensare a questa freddura risalente ai tempi in cui andavo alle elementari. Il motivo è che a metà mattina improvvisamente la mia gamba sinistra è entrata in sciopero.
Non è chiaro se qualche nervo si è accavallato, se quella contratturina che sentivo di recente è esplosa in tutto il suo fragore o se io debba attrezzarmi per prendere un volo e presentarmi al cospetto del Dottor House perchè il mio organismo ha deciso di implodere a parteire dall'incastro femore anca.
Fatto sta che appena mi fermo un attimo e il muscolo si raffredda, la gamba diventa inservibile, non riesco a poggiarci il peso sopra. All'ora di pranzo ho fatto la spesa come i pazzi senza potermi soffermare davanti a nessuna conferzione o barattolo per timore di accasciarmi poi al suolo. Mentre aspettavo in coda alla cassa continuavo a saltellare come i jogger fermi al semaforo.
Non oso pensare a cosa potrà succedere non appena deciderò di abbandonare questa valle di lacrime per tornare a casa in sella a Baby. Visto e considerato che scalciare mentre guido per tenere caldo il muscolo non mi sembra una opzione praticabile, dovrò autoconvincermi a mutare le mie abitudini e poggiare a terra il piede destro onde evitare di franare al suolo con tutta la moto al primo semaforo rosso.

30.10.07

Sono troppo presa dai miei livori e travasi di bile per riuscire a ritornare un essere pensante e raziocinante con la voglia di scrivere qualcosa che non sia una interminabile serie di lamenti. E dire che coloro che si lamentano di continuo sono una categoria che non mi entusiasma particolarmente.
Così vi aggiorno sulle mie ultime visioni.
- Damages [serie tv]. Appassionante, nonostante sia una storia di avvocati casta che dopo quella dei medici ci è stata cucinata e propinata in tutte le salse. Ma qui non si tratta di Jag e nemmeno di Ally Mc Beal, è un bel thriller distribuito su più puntate. Bella la storia, bella la fotografia ed anche il montaggio. Con una Glen Close cattivissima.
- Leonard Cohen I'm your man [film]. Il film documentario riporta alcune interviste al musicista mischiate a pezzi della performace in suo onore tenutasi nel 2005 e ad interviste ai musicisti che ha influenzato. Ogni capitolo è dedicato ad una delle sue canzoni.
-The Bench [film]. Se vedere un film in danese con sottotitoli in italiano non vi spaventa, se potete sopportare l'ennesima storia di ordinario degrado sociale con tentativo di riscatto, potete guardarvi questo film di Per Fyer facente parte di una trilogia sulla socità danese. Capitolo proletariato.
E sulle mie ultime letture, casomai non foste fanatici di anobii
- Aspro e dolce è un libro di Mauro Corona, l'apinista scultore scrittore ertano, che ripercorre le fasi della sua lunga conoscenza del vino, dalle prime sbronze alle debacle più clamorose, alle volte in cui a causa del vino quasi quasi ci lasciava la pelle . Un po' lungo, ma divertante.
- La misteriosa morte della compagna Guam di Qiu Xiaolong. In lettura. Un giallo ambientato in Cina. Inizialmente mi stavo arrabbiando nel vedere che anche l'ispettore Chen cadeva nel clichè dell'ispettore di polizia single appassionato di cucina. In realtà bastano poche pagine per rendersi conto di quanto marginale sia questo aspetto rispetto al resto della storia e gosersi, oltre alla vicenda di per sè, il piacere di scoprire qualcosa di questa misteriosa società cinese contemporanea.

29.10.07

Nemmeno il tempo di accendere il pc e guardare la posta che la voce che ero in ufficio si è sparsa e il mio capo, senza nemmeno fingere di essere dispiaciuto dei miei contrattempi, si produceva in un triplosalto mortale per dimostrare la sua gioia. Sospetto che nel cruscotto della sua macchina ci sia una bambolina vodoo con le mie sembianze.

26.10.07

Avrei voluto fare un post sulla sicurezza che gli oggetti e i luoghi trasmettono. Su quanto sia brutto perdere un punto di riferimento, anche se a 32 anni abbondanti probabilmente rimpiangere la propria cameretta da adolescente può suonare alquanto stupido.
Volevo parlare della macchina per la maglia di Barbie che oggi ha trovato riposo in fondo al cassonetto per mano di mia madre, senza che io potessi dirgli addio.Amen.
Poi però è arrivata la notizia che i 5 giorni in cui avrei dovuto fare il piccolo camallo, spostando riempendo e svuotando scatoloni sono stati rimandati.
Lunedì sarò di nuovo pronta a votarmi al martirio per il bene dell'universo, con la mia mantellina da supereroe e la calzamaglia fluo.
Perchè, mi domando, sono un supereroe stupido con mantellina e non sono un mutante cattivone che spara scosse da 2000 volt con le mani? Perchè devo ssbattermi acciocchè l'universo degli importantoni possa telefonare sereno e non posso incenerire le terga al mio capo quando mi spacca i maroni (quindi in pratica da mane a sera)?
Su questo interessante interrogativo, vado a godermi quel che resta di questa serata da single mettendo pigiamone antistupro e scaldamuscoli e avvoltolandomi in tutte le coperte del letto senza che il Marito abbia a protestare.

25.10.07

Quando c'è da salvare il mondo, non ci si può sottrarre al proprio destino.
Così l'inizio settimana è stato caratterizzato da una sorta di caccia al tesoro per reperire le informazioni necessarie a risolvere un problema telefonico di qualcuno di abbastanza altolocato da aver la possibilità di rompere i maroni.
Già il fatto che il mondo si dovesse mettere sull'attenti perchè uno non rusciva ad attivarsi una promozione, mentre quando provo a chiamare io il servizio clienti col cavolo che mi rispondono, non mi rendeva molto predisposta al martirio corredato di sorriso sulle labbra.
Come in ogni thriller che si rispetti non appena tutto sembrava andare per il meglio, improvvisamente si scopriva mancare un altro tassello.
In tutto questo il capo mi aveva detto "gestisci tu la cosa". Salvo poi prendere iniziative e fare chiamate di sua sponte, senza peraltro mettermi al corrente e facendomi fare pessime figure.
Verso sera quando tutto sembrava risolto, l'ultimo colpo di scena.
Mentre corredata di calzamaglia e mantellina mi apprestavo a parare l'ultimo colpo, si presentava il capo sulla soglia e con un'aria di rimprovero che sarebbe stata giustificata se mi avesse colto a pittarmi le unghie, mi intimava "bisogna risolvere questa cosa, fino a che non è risolta non si va a casa".
Liquidata la minaccia con uno svolazzo, proseguivo nella mia opera fino alla risoluzione del problema. Inutile dire che quando stremati decidevamo che il mondo era salvo, il capo era già a casa con lo stuzzicadenti in bocca a grattarsi la pancia.
Ancora più superfluo dire che l'informazione faticosamente raccolta e consegnata in serata, questa mattina giaceva del tutto inutilizzata che coloro ai quali era diretta si sono alzati con tranquillità, hanno fatto una abbondante colazione, hanno aspettato che spiovesse e poi con molta calma sono arrivati in ufficio.

24.10.07

Il problema è che non bestemmio.

23.10.07

Ogni tanto sospetto di essere preda della narcolessia, soprattutto al mattino quando controllando l'orologio mi rendo conto che sono passati 40 minuti dall'ultimo controllo ed io sono ancora in pigiama in casa, non ho fatto colazione e non c'è alcuna traccia che mi indichi dove siano stati risucchiati i minuti mancanti.
L'alternativa è che a casa mia abiti il MostroSucchiaTempo, specializzato nel mandare avanti i digit degli orologi appena uno si distrae un attimo.
Oggi il MostroSucchiaTempo per essere sicuro di non doversi affannare, ha subdolamente fatto sì che nel mio zapping in pausa pranzo capitassi su Saranno Famosi. La puntata in cui Lidia Grant insegna danza ai giocatori di basket e Doris Schwartz fa i conti con le sue origini ebraiche. Inutile dire che sono rimasta calamitata come una imbecille davanti alla tv fino alla sigla di chiusura.

22.10.07

Sabato pomeriggio, mentre mi facevo largo fra i giovinastri punk dark delle Colonne prima e fra quelli tamarri di via Torino in seguito, mi sono improvvisamente ricordata perchè non vado mai in centro per negozi durante il finesettimana.
Nonostante questo testardamente sono entrata da Zara e poi dalla Benetton, ma con tutto quel bailamme, nonostante sia riuscita a trovare le forze per provare una maglietta, non ho comprato nulla.
Salvo poi spendere un capitale in formaggio da Peck, in barba alla dieta e all'oculata gestione del (mio misero) capitale.
Molto meglio la sagra di Baggio domenica, nonostante la levataccia e il freddo, il casino.
Tutte le bancarelle ammassate fra le vie del borgo, la zona degli artigiani, quella delle associazioni, quella del mercato vero e proprio, quella della gastronomia.
Sono tornata a casa con miele di erica, patè di olive e pesto al carciofo.
Ho portato indietro pure un mal di schiena, che fra allestimento e disallestimento della nostra bancarella e la temperatura invernale il fisico non ha retto.

19.10.07

My mother fired me.
L'ho scoperto qualche tempo fa, per puro caso, quando ho chiesto a mia madre come mai avesse tutta questa fretta di tagliare la nostra conversazione telefonica e lei serafica mi ha risposto che stava aspettando la chiamata del figlio di una sua collega che la doveva aiutare col suo sito internet.
Un po' minata nel mio orgolio di donna informatica, nonchè di figlia prediletta, ho chiesto spiegazioni. Pare che io perda la calma troppo facilmente e di conseguenza manchi di una virtù fondamentale per l'insegnamento, la pazienza.
Memore di questa sentenza inappellabile, col Pivello sto dando prova di una calma olimpica ed anche oggi quando gli ho corretto i compiti ho cercato di essere incoraggiante e cortese.
Durerà? Chi può dirlo. Sicuramente non averlo alla mia scrivania a scalciare l'alimentatore del mio laptop aiuta a mantenere la calma.

18.10.07

Il Bambino mi pare un po' troppo flemmatico.
Non ha ripassato e si è presentato un po' spaesato, ha fatto alcune domande che se appena avesse buttato un occhio sugli appunti si sarebbe reso conto essere idiote. Scalcia sotto il tavolo e nel giro di 5 minuti mi ha staccato 2 volte l'alimentatore del portatile.
Per spiegare a lui come procedere nel tempo in cui normalmente avrei configurato 20 prodotti, ne ho configurati tre.
Per nulla spaventato dalla scadenza, mi ha chiesto i compiti a casa e candidamente ha ammesso che la settimana prossima in pieno delirio non sarà presente in ufficio per due pomeriggi consecutivi.
Ora va bene non lasciarsi prendere dal panico, ma un po' più di verve non guasterebbe.

15.10.07

L'enciclopedia filosovietica senza fotografie, libri degli editori riuniti, edizioni birillo i grandi classici in versione per bambini, i libri di dickens, quelli di verne, le favole liguri, turchi draghi e cavalieri, woobinda,due copie di piccole donne, pollyanna cresce ( e pollyanna da piccola?), i libri di walt disney ( zio paperone e la zuppa di bottone non c'è più e ancora mi dispiace), il signor vento e la signora pioggia, i libri di richard scarry, i libri di lettura cattolicissimi delle elementari, i sussidiari degli ultimi anni, i quaderni di matematica e di fisica del liceo, i libri di dumas, bobby sands, i diari dei ricordi, le smemoranda, le magliette dei gruppi bianche, le magliette dei gruppi nere, il body rosa di quando seienne facevo danza classica, il body indossato nel saggio di moderna "chorus line" a 12 anni. Le macchinine, i puffi.
Il mio manoscritto epico risalente alle elementari "le tre cavaliere", la fata indignata per esser stata disturbata mentre faceva il bagno.
Le dediche in inglese di mio nonno.
Buttare biancheria inutilizzata da anni: eliminati 10 body in cotone, 10 in lana. Con buona pace di mia madre che per anni ha tentato di proteggermi dal mal di gola ora io non indosso più canottiere.
Chi era Anna? Perchè suo padre disegnava sul mio diario il camion del latte Barbera? Le rose del maestro Gasperini e la sua grafia elegante.
16 anni e il mio primo capodanno fuori casa, un tubino nero, com'ero magra. Buttare shorts che sarebbero di moda tutt'oggi, consapevole che non mi andrebbero ed anche se mi andassero che la cellulite si nasconde, non si mostra.
Sette scatole, un quarto di stanza, un terzo di esistenza.
Work in progress.

12.10.07

Ultimamente qui in ufficio si fa a gara a chi porta più dolci. Ha iniziato G. con un ciambellone, ha proseguito D. portando rotelle di liquerizia e barrette kind er maxi, ha rilanciato C. portando mandorle e nocciole ricoperte di cioccolato bianco, al latte e fondente, io ho preparato i brownies.
A breve prevedo potrebbe comparire un barattolo di Nutella da 5Kg da piazzare al centro della stanza da cui servirsi a cucchiaiate nei momenti di sconforto.
Ci sono i momenti in cui ti incazzi e ti si chiude lo stomaco. Noi siamo oltre: per affrontare la giornata abbiamo bisogno della dose quotidiana di cioccolata antidepressiva.

10.10.07

Ho un nuovo proposito per l'autunno inverno 2007. Non sarà facile, ma mi devo impegnare.
Ridere delle follie, delle guerre, delle piccinerie, dei ricatti della vita lavorativa. Se non mi riconoscono il diritto di insultare la gente, quello di ridergli in faccia me lo arrogo.
Tanto risolvere non si risolve nulla, almeno invecchierò con delle splendide rughe di espressione che renderanno la mia faccia allegra.
L'uomo di Tolosa.
L'anno che venni scaricata dal mio ultimo ex ad una settimana di distanza da quando aveva riorganizzato gli armadi a casa sua per farmi più spazio (la coerenza), decisi che era ora di prendersi cura di me stessa e di fare parte delle cose che avrei sempre voluto fare, ma per un motivo o per l'altro non avevo mai fatto. Soprattutto decisi che non mi importava farle da sola.
Così partii per il GR20 sud da sola, diventando "l'Italienne" che di ragazze a fare trekking da sole se ne vedevano poche e men che meno italiane e tutti quelli che incrociavo sul cammino si ricordavano di me e delle mie sgroppate atletiche ( bei tempi quelli in cui sui sentieri davo della mer... ehm del filo da torcere a gendarmi francesi in vacanza).
Nel gruppone partito nel mio stesso giorno c'era l'uomo di Tolosa, un bel francese atletico con uno stacco coscia da fare invidia a Naomi Campbell. L'uomo di Tolosa girava con uno zaino gigantesco e non lo si vedava mai partire o arrivare, solo ad un certo punto della sera si materializzava fuori dal rifugio parlando con il gestore e asserendo che no, non avrebbe montato la tenda perchè voleva dormire alla "belle etoile".
Con l'uomo di Tolosa non scambiai mai una parola sebbene entrambi fossimo reciprocamente consapevoli dell'esistenza dell'altro. Non ci parlammo nemmeno la sera che arrivati alla meta ci trovammo alla gite a dormire nella stessa stanza (assieme ad altre 4 persone). La mattina seguente, mentre mi incastravo nell'auto del gendarme francese che mi avrebbe dato uno strappo fino alla fermata dell'autobus, ci guardammo fissi negli occhi e ci sorridemmo.
L'uomo di Tolosa, al di là del rimarchevole stacco coscia, è un ricordo perfetto. In quello sguardo e in quel sorriso c'era tutto quello che dovevamo dirci.
Ho ripensato a lui oggi, quando guardando la casella di posta mi sono rammaricata di non avere notizie da qualcuno a cui avevo scritto di recente sull'impeto del "carramba che sorpresa". A volte certi incontri sono perfetti in quanto si autoconcludono e cercare di mantenerli in vita non ha senso. Forse è la stessa cosa per le amicizie. Se ci si perde di vista c'è una ragione che senso ha tentare la respirazione artificiale? Pensandoci, ho almeno un paio di controesempi ciao M. ciao C., sono contenta di avervi ritrovato.

8.10.07

Ci vorrebbe un antidoto per non cadere trappola del gioco dei se e dei ma. Per non chiedersi come sarebbero andate le cose. Per non immaginare vite parallele. Che non è questione di sliding doors la piega che la nostra esistenza prende, ma di coraggio e di scelte decise. Tutto quello che sarebbe potuto succedere a causa di un piccolo incidente del caso, non è mai paragonabile a tutto quello che noi avremmo potuto far succedere prendendo una decisione.
Riappacificarsi col passato ha senso o è meglio metterci una pietra sopra?
Addormentarsi davanti a Lucarelli che spiega il mistero dell'imam rapito non è conveniente. La storia continuerà ad essere nebulosa e la notte si verrà presi da ansie inspiegabili riguardanti la propria vita diventando compagni di letto molesti per chi ci sta accanto.

4.10.07

Ok, parliamone. Dopo essermi chiesta per mesi a che cavolo servisse aprirsi un account su my sp ace, sono caduta nel gorgo di fac ebo ok. Fin qui nulla di male.
Oggi però ho reincontrato una ragazza tedesca conosciuta nel 1998 ad un campo di lavoro in Spagna, con cui era circa dal 1998 che non ero più in contatto. E ancora saremmo nella norma se ad esempio in un impeto di nostalgia avessi digitato il suo nome per vedere se la trovavo.
Invece no, ci siamo "ritrovate" perchè lei in India ha conosciuto il mio amico M. che no, non è indiano, sta a Genova ed è originario di Piacenza.
Come direbbe il Marito, il mondo non è piccolo, è che i tarlocchi si conoscono tutti.
Improvvisa e violenta è riaffiorata in me la sensazione di vivere dentro il truman's show.
Veramente non posso credere che tutto questo stia realmente succedendo.
E' un esperimento sociologico, ne sono convinta.

3.10.07

A causa delle esigenze lavorative del Marito, ma soprattutto a causa delle nostre ridotte capacità mentali del dopo cena, spesso ci troviamo a guardare serie televisive in lingua originale. Il che, dicevo fra me e me come ulteriore scusante, è un ottimo esercizio linguistico.
In realtà finisce che le parole che più facilmente mi rimangono impresse, sono quelle ripetute più spesso e ovviamente, le parole più spesso ripetute sono il turpiloquio. Del resto se si spara agli alieni o ai malviventi o ai terroristi è difficile riuscire a emettere frasi molto articolate.
Così sono orgoliosa di aver imparato te t t e (b oo bs) guardando Desperate Housevives e di aver appreso che mer.da all'americana si dice cra p e non shi.t.
Ieri peraltro ci si è messa pure l'insegnante di inglese che imbestialita dalla bolletta di telefono e adsl, mi ha erudito sul significato del phrasal verb pis.s off.
Ora sono pronta a dire frasi ad effetto come "mer da, smettila di guardarmi le tet te, mi hai rotto il caz zo, vaff anc ulo", dubito che mi possa tornare utile nel momento in cui darò l'esame al british council, ma incontrassi dei ragazzini impertinenti come quelli del parchetto dietro la casa in cui ero ospite durante la mia vacanza studio a Cambridge 15 anni fa, saprei metterli a posto. Per la serie, meglio tardi che mai.
Turpiloquio a parte, dopo anni di onorata pronuncia british appresa a scuola e sul campo, ieri mi sono trovata a pronunciare parole all'americana, con sommo orrore mio e dell'insegnante che mi ha intimato di guardare solo serie tv prodotte dalla BBC.

2.10.07

Giornata Mondiale della Non Violenza


La foto l'ho scattata sabato al presidio in sostegno della protesta non violenta dei monaci in Birmania, mi sembra una buona immagine per ricordare che oggi è Giornata Mondiale della Non Violenza
Oggi è anche l'anniversario della nascita di Gandhi.

1.10.07

Una sola parola per descrivere il mio finesettimana: I.k.e.a .
Che poi c'è stato l'inizio del corso di fotografia, il presidio in piazza della scala a sostegno della potesta non violenta in Myanmar, una domenica mattina in pigiama con una tazza di tè e i compiti di inglese. Ma tutto questo è svanito dinnanzi al tour de force della domenica pomeriggio, in cui ci siamo recati nell'antro del diavolo per recuperare un piccolo armadio da incastrare nell'ultimo angolo libero rimasto in camera da letto.
La folla assatanata occupava ogni ordine e grado di parcheggio, da quelli esterni ai due piani interni. Famiglie intere bivaccavano al ristorante ingerendo polpette al sugo di mirtillo o qualunque altra cosa emetta un odore altrettando dolciastro e nauseabondo. Io e il Marito abbiamo apprezzato le scorciatoie che ci hanno permesso di tagliare fette di percorso affollatissimo per arrivare in breve tempo al reparto armadi e da quello al self service.
Al self service, dopo aver recuperato strutture ed ante abbiamo fatto un numero da circo per recuperare le cerniere che erano terminate nell'espositore, ma disponibili a patto di recuperare una scatola sul fondo dello scaffale. Tipo che mi sono mezza arrampicata e spalmata sul ripiano dello scaffale sbracciandomi stile gatto silvestro per recuperare la scatola, mentre il Marito alle mie spalle era pronto ad afferrarmi in caso fossi franata al suolo.
Dopo aver pagato e raggiunto la micra, l'abbiamo stipata, abbattendo il sedile passeggero, cosicchè mentre il Marito guidava senza occhiali, io me ne stavo spalamta sul fondo del bagagliaio nel tentativo di non farmi beccare dal vigile che dirigeva il traffico nel piazzale ikea. Roba da crocifissione a bordo della strada, anche se a nostra discolpa c'è da dire che non avevamo il carico sporgente.
Dopo questa avventura c'è stato il montaggio con annessi e connessi, conclusosi verso l'ora di cena. Grossa soddisfazione, casa più ordinata, peccato che questa mattina sembrassimo una succursale dell'istituto griatrico che c'è dall'altro lato del naviglio, io con i muscoli del collo rigidi, il marito col mal di schiena.