14.3.14

Perseveranza

Qualche settimana fa durante uno degli allenamenti di corsa mattutini noto, nel paese vecchio, un certo numero di volantini appesi in luoghi strategici (leggasi pali della luce).
Sono volantini casalinghi, A4 tagliato a metà con scritta in stampatello incerto a pennarello grigio che recitano "Si eseguono punture a domicilio" con numero di telefono a seguire. I volantini sono mezzi ammosciati per la pioggerella e destinati a durare poco.
L'allenamento successivo noto l'evoluzione del marketing. Il volantino - sempre scritto a pennarello grigio con grafia incerta - questa volta è scritto su un A4 ed inserito in una cartelletta di plastica.
Nemmeno la nuova versione dura a lungo. Il primo scroscio di pioggia importante si infiltra nella cartellina che non è stata debitamente sigillata, creando un disegno astratto affascinante.
Sono quasi dispiaciuta per il tentativo miseramente fallito e immagino l'aspirante infermiere che smadonna e desiste.
Un paese di vecchi però è evidentemente un mercato troppo promettente: il giorno successivo l'A4 troneggia appeso alla vetrina del mini market sotto ad una tettoia.
E' passata una settimana e il volantino è ancora al suo posto.
A questo punto spero che tanta tenacia gli abbia portato qualche cliente.

17.2.14

La mezza di Vittuone

[Disclaimer] E' un post sulla corsa, ma visto che Vittuone è in pianura direi che in qualche modo rientra nella categoria cronache dal centro della pianura.

Questa volta non sono sola, ben 10 compagni di squadra si sono iscritti alla mezza di Vittuone.
Alla mattina passo a recuperare l'altra donzella, la mitica superveloce Barbara e poi ci dirigiamo a Vittuone.
Il clima non è dei migliori, fortunatamente l'acqua è appesa in aria, ma non scende e così sarà per tutta la gara.
Questa volta sono decisa a seguire le indicazioni del Coach e a non partire a razzo tanto più che è una settimana che - sia mentalmente sia fisicamente - mi sento un po' vuota.
A quanto pare non sono l'unica a non essere in forma, c'è chi non ha dormito, chi ha la febbre, chi un inizio di sciatica.
Quattro chiacchere, un po' di riscaldamento, foto di squadra e il momento di partire arriva in un attimo.
Alla partenza la strada stretta e l'affollamento rallentano l'andatura e questo per me è un bene visto che ho la tendenza a partire sempre troppo veloce.
I primi km passano tranquilli al ritmo giusto, senza la pesantezza avvertita la settimana precedente.
Al ristoro del 5° sperimento la tattica della bevuta in corsa e riesco a non strozzarmi.
Proseguo e le persone che ho attorno sono bene o male sempre le stesse. Una ragazza mi chiede la distanza esatta che il garmin le è partito in ritardo, scambiamo due parole, ancora non so che condivideremo praticamente tutto il percorso.
Al nono km in un pezzo di strada che in teoria dovrebbe esser chiuso al traffico, ma no lo è, mi si slaccia una scarpa. Non mi resta che fermarmi e sistemare:
nonostante le mani fredde e i guanti riesco comunque ad allacciarle in tempi brevi, mi alzo e accelero un pochino per recuperare il gruppetto con cui stavo correndo.
Al ristoro del 10° ingurgito l'acqua e ritrovo la ragazza incontrata in precedenza. Di lì in avanti corriamo insieme con lei che essendo del posto mi fa da Cicerone e mi svela la sopresa finale:il ponte di legno con la salita prima dell'arrivo.
Il percorso è pianeggiante e riusciamo a tenere un ritmo costante, dopo il risotro del 15° mi sento un po' stanca, ma Arianna mi esorta a non mollare e così mi incollo al suo fianco e proseguiamo accelerando anche un pochino.
Fa in tempo a raccontarmi di dove hanno ritrovato la bara di Mike Bongiorno e siamo al 18°. Ancora uno sforzo e arriviamo alla campana che annuncia un km e mezzo alla fine.
Al 20esimo dico "dai soltanto uno e ci siamo" e Arianna puntualizza "uno e il ponte" aumentando le mie paure sulla salita.
Non faccio in tempo a preoccuparmi che sono sul ponte e in affanno, ma non come avrei pensato. Scavallo e inizia la discesa.
A quel punto mi parte l'embolo e accelero come una pazza, manco stessi correndo i 100m e arrivo in volata con la faccia stravolta e i conati di vomito.
Però sono 1 h 57 min e 15 sec ed è Personale.
Il tempo di stringere la mano ad Arianna e ringraziarla e poi me ne ritorno verso il ristoro e la meritata birra con i compagni di squadra.