29.9.06

Pare che l'unica soluzione sia tornare a scuola, così ho comprato un bel quaderno di Melanzana Jones e proverò a ricordare come si fa a studiare qualcosa che dobbiamo studiare, ma che fondamentalmente troviamo noioso. Ingenuamente credevo che una volta giunti al traguardo della stesura della tesi di laurea, ci si potesse dedicare esclusivamente a cose di nostro interesse. Evidentemente mi sbagliavo.

Update: certco che se il mio oroscopo per la settimana dice
Immagina un ponte che un tempo consentiva alle automobili di attraversare un fiume, ma che ora sovrasta solo polvere e arbusti secchi. In altre parole, il fiume che un tempo ha costretto gli uomini a costruire il ponte, ora si è prosciugato. Mi sembra un buon simbolo per te. Metaforicamente, stai pensando di erigere un ponte per superare un ostacolo che presto non sarà più un ostacolo. Se aspetterai un po’, non sarà necessario fare tanta fatica.
a me passa la voglia di studiare, quantomeno per tutta la prossima settimana.

28.9.06

Se su Miami Vice le mie aspettative erano nulle, quindi non potevano essere deluse, sul grado di fighettaggine di una anteprima stampa erano elevate e sono state ampiamente deluse. Del resto se io ero imbucata ad una anteprima stampa, l'evento non poteva essere granché esclusivo. Però, traviata dalla troppa visione di sex and the city, mi aspettavo donne in gonne svolazzose e tacchi alti, ma soprattutto un buffet. L'abbigliamento era quello da gita domenicale ( a parte, suppongo, quello delle due donne che alle mie spalle discutevano dell'elevato valore della borsetta che una delle due aveva avuto in dono), il buffet inesistente, neanche una bottiglia di Mecca Cola e due pistacchi.

27.9.06

Palazzo delle Ste||ine, un portico vetrato si affaccia su di un prato verde al centro del quale troneggia un'altissima magnolia. Le sale riunioni invece sono tristi come quelle di un qualsiasi Holiday Inn in tangenziale, in più c'è un caldo secco e una filodiffusione alquanto invasiva e di dubbio gusto.
Come previsto la proposta nascondeva una fregatura. Il grande capo alle innumerevoli obiezioni sollevate dai presenti, non sapendo più come convincerli della meraviglia di questa opportunità, invitava tutti i presenti a fare un'analisi costi-benefici, altrimenti riassumibile in un "fatevi i conti in tasca e decidete". Quando nella presentazione è saltato fuori un concetto molto simil alle "convergenze parallele" ho pensato che non mi restava che strangolarmi con la tracolla della borsetta e porre fine in questo modo alle mie sofferenze.
Abbiamo una decina di giorni per decidere se aderire con entusiasmo al progetto o liquidare il tutto con una alzata di spalle. Alle nove di sera ero ancora al capolinea dell'autobus in attesa che si decidesse a partire e a depositarmi sotto casa e mi ero convinta che la seconda opzione era senz'altro la migliore.
Stamattina ho deciso di sospendere il giudizio per qualche tempo in modo da poter poi decidere senza che le emozioni del momento mi turbino, ad esempio lanciando una monetina per aria.

26.9.06

La mattinata è iniziata in maniera alquanto concitata alla ricerca di un paio di pantaloni adatti all'occasione ed alla temperatura, che oggi sono vittima della temutissima "riunione in sede" e i jeans stropicciati sono da scartarsi a priori. Delle due paia di pantaloni neri in mio possesso, un paio erano stati riposti stropicciati alla fine della scorsa stagione e i mesi di permanenza in armadio non hanno migliorato la situazione, l'altro paio invece erano scuciti. Fra i due mali ho scelto il minore ed ho effettuato un rammendo lampo che spero non decida di cedere a metà giornata. L'inizio della giornata è emblematico di ciò che mi aspetta, adesso mi chiudo in un ostinato silenzio e piango sulle mie disgrazie.

25.9.06

Buongiorno autunno
L'avevano detto, il calendario poi parlava chiaro. Solo che sotto sotto speravo ci fosse un ritardo, una dimenticanza. Invece l'autunno si è manifestato stamani in tutta la sua grigia piovosità, trovandomi del tutto impreparata. Tirate fuori al volo le sneakers resistenti alla pioggia mi sono fatta accompagnare in ufficio dal marito che la cerata non so che fine ha fatto e per l'autobus di prima mattina non avevo fatto training autogeno. Ora tiro fuori un qualche disco piovoso e celebro l'arrivo, non che sia contenta, ma mi pare appropriato.

24.9.06

Dopo il cinese killer è stata la volta dell'incidente sul raccordo A26 A10 in direzione Genova a incrinare il mio amore per la vita e per il prossimo. Dopo 3 ore e 30 di macchina comunque venerdì sera sono riuscita a raggiungere la terra natia per annusare gli ultimi scampoli di mare settembrino.
La cosa assurda è che sono molto più massaia quando passo le giornate da mia madre di quanto lo sia a casa mia, per dire in questi due giorni ho quasi esaurito il backlog di roba da stirare ed ho fatto scorte di cibarie. Il Marito sostiene che mi è venuta la sindrome da criceto, il fatto è che la diminuzione delle scorte alimentari ha una velocità sempre maggiore del previsto, nonostante i miei affanni.
In preda alla sindrome da repessino più tardi ho intenzione di andare a spulciare il mercatino del ciarpame (pubblicizzato come mercatino dell'entiquariato) che c'è qui sul lungomare.
Prego i numi che almeno il rientro in terra lombarda non sia troppo devastante.

22.9.06

Mai, dico, mai mangiare al cinese unto sotto casa se la sera non si ha voglia di cucinare. Al di là degli effetti collaterali a livello fisico tipo nausea che insorge non appena si raggiunge la posizione orizzontale, la notte sarà popolata da spaventosi incubi, peraltro molto realistici.
Il mio collega SR, scoprivamo, non era in malattia come tutti credevano, si era licenziato dall'oggi al domani. Il capo, di conseguenza, mi appioppava un lavoro che spettava a lui e di cui lui era l'unico depositario del sapere. Io mi arrabbiavo moltissimo e minacciavo di licenziarmi anche se non avevo alternative concrete.
Fortunatamente sono stata salvata dalla sveglia e posso vivere nella tranquilla ignoranza di chi l'avesse spuntata.
Il tutto comunque conferma ciò che non ha bisogno di ulteriori riprove, sono alla frutta.

21.9.06

servizio di pubblica utilità
stendibiancheria
no non è un omino che viene a stendere la lavatrice dei bianchi direttamente a casa tua, solo un sito che ti dice quando ti conviene stendere i panni. Se ci tieni particolarmente ti mandano pure gli sms.
Della sua brutta caduta in bicicletta R porta ormai solo lievi segni, passata la paura di conseguenza durature, può riderci sopra. Così dopo aver tentato di convincerci che un'auto l'ha investita, si lancia nella mimica degli eventi lasciandoci tutti piegati dai crampi per il troppo ridere. Pare che infatti, sulla via per la Spagna, lei e la famiglia abbiano fatto sosta a Lourdes e lei, sospesa fra lo slancio religioso e la necessità di differenziarsi dal comportamento delle masse, avesse infine rinunciato a portar via la madonnina con la testa svitabile ripiena di acqua santa. Se un indizio di per sé ha poco valore, due indizi fanno quasi una prova. Quando R. dopo esser stata scrostata dall'asfalto, caricata in ambulanza, sottoposta ad una quantità di lastre da renderla fluorescente durante le ore notturne, dopo che i medici spagnoli l'avevano terrorizzata ripetendo ossessivamente "Vale vale" che lei nell'ottenebramento post caduta recepiva come "Male male", quando la faccia seppur medicata aveva raggiunto le dimensioni di una anguria e lei giaceva in cerca di riposo nel suo camper, la sorella dal sud Italia le comunicava via sms "Sono stata al santuario della Madonnina nera. Ho detto una preghiera per tutti noi". Per quanto credente a R. veniva un dubbio e dopo un rapido accertamento stabiliva che, mentre la sorella invocava la madonnina nera, lei stava volteggiando in carpiato dalla sella della sua bici all'asfalto.
R. sostiene che la preghiera l'abbia salvata da traumi peggiori, io continuo a credere che se l'usanza popolare richiede una palpatina agli attributi quando si incrocia una suora, un qualche fondamento di verità ci sia.

20.9.06

Ieri ho scoperto l'esistenza di un nuovo strumento di tortura, lo scovolino da premolare. Immaginate uno scovolino da cesso, anzi meglio quello da bottiglia, miniaturizzatelo e pensate di passarvelo fra un dente e l'altro. Una gioia. Non paga di aver sborsato denari per farmi torturare, che va bene l'igiene orale, ma per fare l'abluzione del tartaro con lo stesso impegno profuso dal mio dentista, bisogna chiaramente essere sadici, la sera sono stata protagonista di una delusione cocente.
Squilla il telefono. Mollo il cucchiaio nel piatto della minestra, mi strozzo con un fagliolino, rispondo.
- Buona sera, sono S. della XPV Consulting, parlo con Ginevra?
Comincio a saltallare per la stanza pensando che la vagonata di cv spediti sta dando i suoi frutti. Il tono colloquiale dell'interlocutore non mi stupisce, i curricula li ho mandati ad amici di amici.
- Sì sono io.
- Siamo una azienda che si occupa di purificazione delle acque, posso farle due domande?
A questo punto mi rendo conto che qualcosa non quadra, che c'entro io con la purificazione delle acque?
- Prego
- Ha mai pensato di installare un purificatore d'acqua nel suo impianto domestico? La cosa ha indubbi vantaggi non dovrebbe più comprare l'acqua in bottiglia, se vuole c'è la possibilità di installare anche un modulo che la renda effervescente... bla bla bla

19.9.06

Una sola parola: DENTISTA.

18.9.06

Il finesettimana con notte lavorata mi ha sconvolto un po' i bioritmi.
Sabato pomeriggio sono diventata proprietaria di una fantastica bicicletta, peccato che oltre me da decathlon ci fossero decine di bambini urlanti che reclamavano il loro due ruote e che, nell'attesa di entrarne in possesso, si dilettassero a lanciare degli skateborad nelle caviglie degli altri clienti, senza che i genitori si preoccupassero di richiamarli.
Domenica invece spesa alla slunga, i corridoi deserti se da un lato consentivano una scelta rilassata degli articoli da acquistare, dall'altra inducevano ad indugiare davanti ai reparti più improbabili. Con la scusa delle provviste per l'inverno abbiamo riempito il carrello all'inverosimile. In serata, l'aperitivo trasformatosi poi in pizza, ha rallentato l'intaccamento delle scorte. Credo che per un paio di settimane potremo fare a meno di andare al supermercato.

17.9.06

Che palle essere al lavoro il sabato notte a quest'ora.

15.9.06

Il piano è perfetto. Ho rifiutato un invito al cinema, ho spinto il marito fuori di casa con la chitarra sotto braccio, mi sono chiusa dentro. Non mi resta che azionare la gelatiera e il lettore dvd e la mia serata di relax casalingo solitario potrà avere inizio. In caso sex and the city mi stufasse, ho sempre a disposizione vanity fair e vogue. Se proprio mi venisse una crisi di astinenza dagli stimoli neurali ci sarebbe sempre da finire il libro di terzani o da vedere il Paziente Inglese. Meraviglioso!
E' morta la Fallaci, ho fatto un punto al Fantamorto.
L'unico problema è che per tre giorni non faranno altro che propinarci le sua minchiate e commemorare la sua vita. Fortunatamente è saltata l'antenna della tv quindi non posso vedere il tg.


p.s. sì sono una schifosa cinica, problemi?

14.9.06

Al grigio e alla pioggia proprio non ero preparata, ma il mio essere meteopatica si è manifestato sin dalla fase onirica, donandomi un sogno angoscioso interrotto fortunatamente dall'arrivo del caffé che il mio santo marito mi ha portato, come ogni mattina, a letto.
Ero incinta e sapevo di dover partorire di lì a poco. Una strana selezione di parenti vicini e lontani popolava il mio sogno, c'erano persone morte da anni, che trotterellavano in forma smagliante e persone attualmente in vita che stavano per andarsene per sempre o erano già scomparsi. E no, non stavo sognando un'ecatombe familiare, la gente proprio stava per andare dall'altro capo del mondo con un biglietto di sola andata oppure, mentre era in viaggio, decideva di abbandonare il gruppo e spariva nel nulla. E io all'annuncio che mio cugino mi faceva di volersi trasferire in Scozia irragionevolmente speravo che là ci fosse mio nonno ad aspettarlo, l'unico che anche nel sogno sapevo non esserci più.

13.9.06

Promesso, aspetterò almeno fino alla prossima settimana prima di lanciarmi in nuovi mugugni sull'ambiente lavorativo. Non che non avrei materiale da esporre, sia chiaro, fra cui peraltro il sabato notte che mi toccherà passare a guardare blinkare un cursore in attesa di sfoderare il mantellino rosso e salvare il magico mondo della telefonia mobile. Ma ho promesso, voglio provare la via dell'ascesi. Voglio cercare di essere conciliante , disponibile, rispondere alla maleducazione con la gentilezza, al delirio con la calma. Poi quando avrò notato che è tutto inutile e che il mondo non si sarà magicamente colorato di rosa, allora a buon diritto adotterò nuovamente il turpiloquio e sfanculerò tutti a destra e a manca. Non vedo l'ora.

12.9.06

Per la cronaca nel mio ufficio in questo momento il collega alla mia destra clikka convulsamente sui siti di ricerca lavoro, il collega alla mia sinistra parla con un collega in visita dell'importanza di trovare un lavoro che coincida con la nostra passione e dei soldi che guadagna un tizio di sua conoscenza. Il collega in visita vorrebbe pure lui cambiare lavoro. Io, inutile dirlo, sono nell'angolino che mi dondolo lamentandomi. Quando si dice l'influenza dell'ambiente.
No niente... solo... che schifo. Che ansia che nausea. Quasi quasi mi siedo in un angolino con la faccia verso il muro mi dondolo e mi lamento sottovoce tenendo le mani sulle orecchie. Magari le otto ore passano prima.

11.9.06

Ho tutta una serie di pensieri inutili che mi frullano fra le sinapsi, impedendo la formazione di una qualche idea sensata. Saranno stati il finesettimana in terra natia, il giro al mercato, quelle tre ore passate in spiaggia e tutto quel cibo ad azzerarmi l'attività neurale.
Ieri sera, girellando per il mercato della sagra di paese qui in terra lombarda, ho avuto modo di notare che l'industria della contraffazione è al passo coi tempi. Su Vogue inizia il martellamento serrato con le immagini della borsa in pelle goffrata di Prada, che pare sia il must per l'inverno, ed ecco che sui banchetti dei senegalesi la simil borsa in simil pelle fa mostra di sé in mezzo ai classicissimi tarocchi di Louis Vouitton.
Per il resto un forte senso di nausea mi ha attanagliato non appena varcata la soglia dell'ufficio e no, non sono incinta, è proprio l'ambiente che comincia a disgustarmi o gli anticorpi si riformano in fretta o presto la mia testa rischierà di rompersi per gli impatti ripetuti contro la scrivania.
Ora scusate devo cercare un sito che venda un cilicio da indossare sotto i jeans per fare ulteriore penitenza, chissà che non mi guadagni un posto in paradiso pur essendo agnostica.

8.9.06

Petizione Importante(click here)
Riporto qui una mail che ho ricevuto.
Ciao, sono Niccolò Paoli, responsabile del Centro delle Culture di Arezzo e ti chiedo un aiuto per la situazione che vado ad illustrarti: Lunedì 4 settembre Amir K. cittadino pakistano residente da oltre 2 anni ad Arezzo, é stato fermato per accertamenti e dopo una giornata di interrogatori è stato portato nel Centro di Permanenza Temporanea di via Corelli a Milano con un decreto di espulsione. Amir è un ragazzo di 23 anni che da quando è in Italia è impegnato attivamente come volontario in iniziative non violente, contro la discriminazione e per l'apertura al dialogo tra le culture e le religioni (corsi di lingua per immigrati, campagna nazionale per il dialogo tra le religioni, raccolta firme per adibire aree di sepoltura ad ogni credo, promotore di un mensile multietnico, etc.). Non essendo rientrato in nessuna sanatoria né decreto flussi, la sua attuale situazione è di clandestino. Amir ha dovuto lasciare il proprio paese per motivi religiosi: appartiene ad una minoranza sciita e per questo è stato perseguitato e minacciato di morte (esiste un'accurata documentazione della sua situazione); solo nell'ultimo periodo, nella sua città, sono state uccise 41 persone per lo stesso motivo, quindi rimpatriarlo adesso significa condannarlo a morte. Ci appelliamo all'art.19 della costituzione e chiediamo allo Stato italiano di dargli asilo politico per motivi religiosi. Già oggi molti cittadini italiani amici di Amir stanno raccogliendo e sottoscrivendo migliaia di richieste per il suo asilo politico, per questo è attivo un sito su cui sottoscrivere ed aderire all'iniziativa: Petizione
Sono qui, sospesa, in attesa di qualcosa che spero accadere, ma che sarà difficile e faticoso. Vivo sentimenti contradditori, desiderio di volare e terrore dell'abisso. Ieri ho visto, dopo aver fissato per anni la cartolina pubblicitaria appesa al muro del mio ufficio, "E morì con un felafel in mano". E visto che Australia e Nuova Zelada non sono poi così distanti e sui flatmates strambi nel film non lesinavano, mi è venuto da pensare a Michele e alle sue avventure all'altro capo del globo. Invidia, profonda invidia, di gente nuova, facce nuove, culture nuove. Di nuovi flatmates no, ne ho scelto uno per tutta la vita e non intendo cambiarlo. Il Marito dice che sono vagabonda, ha ragione solo in parte, come mio padre quando dice che sono tedesca. Oscillo tra le mie abitudini, il loro consolidamento e il desiderio di stravolgerle, magari solo a tempo determinato, con un viaggio, una trasferta, una pazzia.
Che fatica.

7.9.06

La televisione all'ora di cena andrebbe abolita e non è solo questione che invece di conversare amabilmente rimango con occhio spento viso di cemento a fissare inebetita lo schermo. Infatti il vero problema è che sono vittima degli striscianti meccanismi del marketing e le uniche informazioni che trovano spazio disco nel mio cervello per essere immagazzinate sono, inutile a dirsi, gli spot pubblicitari.
Così ieri sera mi si è piantata nella testa la triade di parole fotografia/cartierbresson/omaggio e oggi all'ora di pranzo mi sono fiondata dal giornalaio. Peccato che della triade la parola omaggio fosse frutto della mia sperticata fantasia e che io abbia sborsato 14 euro circa per un fascicolone gigante con una decina di foto messe in croce ed il relativo comodo raccoglitore, che mi costringerà ad abbattere mezza libreria per poterlo riporre. Per soprannumero ho dovuto portare via il corriere con il corriere magazine con Muccino jr in copertina.

6.9.06

Vorrei scrivere qualcosa di interessante o divertente o almeno non troppo lamentoso. Solo che le condizioni al contorno non giovano, quindi so già che nessuno dei requisiti sarà rispettato e mi passa la voglia.
Comunque.
Oggi mi è arrivato l'invito a partecipare ad una iniziativa, il classico invito che mentre lo leggi sai già in partenza che da qualche parte c'è l'inghippo, la fregatura. Però l'ego, si sa, è solito giocare brutti scherzi. Quindi mentre leggevo, in background, del tutto fuori controllo, un sottile gongolamento si stava facendo strada.
Mi dicevo, che sarà pur stata la classica iniziativa di facciata, che è vero che avrebbe richiesto un impegno extra non retribuito, però insomma in fin dei conti mi avevano annoverato fra le persone degne di essere coinvolte e questo doveva essere in qualche modo un riconoscimento delle mie capacità. Insomma la bambina dispettosa coi codini che alberga fra le mie svariate personalità, sbatteva i piedini per terra e diceva "gné gné gné! me lo hanno proposto, me lo hanno proposto", mentre la disillusa di grigio vestita replicava "solita merda" e la sospettosa col ferro da calza pungolava "accertati delle condizioni, accertati delle condizioni".[*]
Alla fine, con tutto quel pungolare, ho dato retta alla sospettosa e dopo una breve ricerca ho trovato l'elenco delle persone a cui l'invito era esteso.
Inutile dire che la bimba dispettosa è stata subito messa a tacere mentre la sospettosa e la disillusa si stringevano la mano.
Alcune delle persone invitate non le conosco. Altre le conosco e le stimo. Altre ancora le conosco e sono universalmente note per non essere molto capaci, anzi a dirla tutta, per essere nettamente incapaci.
La mia autostima è passata di colpo a valori prossimi allo zero assoluto.

[*]N.d.R. Ebbene sì oltre ad avere personalità multiple esse hanno un corredo di vestiario ed accessori differenziato.

5.9.06

Quando mia madre mi ha regalato la gelatiera le ho detto di non spenderci un capitale, che era uno sfizio e che se l'avessi usata due volte al mese sarebbe stato tanto. Inutile dire che la gelatiera funziona a pieno regime e che essendo estremamente golosi un cestello di gelato viene fatto fuori in una serata. Del resto cos'altro si può fare se non affondare avidamente il cucchiaio nella ciotola colma di gelato al cioccolato, mentre si guardano Wallace e Groomit?

4.9.06

A volte una giornata in cui non si fa assolutamente nulla è una giornata splendida. Mi ci voleva una domenica d'ozio casalingo.

3.9.06

Ho spuntato un'altra voce al capitolo cose da fare prima dei 40 anni, che ai 30 mi ci sono trovata all'improvviso e non ho avuto tempo di meditare su ciò che era opportuno realizzare prima della scadenza. Ho visto i peli pubici di Iggy Pop. Ieri a rock in Idro, da lontano.

1.9.06

Office Jungle Survival
Anche il mio fido portatile si è rotto i maroni del lavoro che facciamo, quindi dopo aver dato segnali lievi ed equivocabili, come sbiadire uno ad uno i caratteri dalla tastiera per rendere più difficile la digitazione e fulminare una batteria dopo l'altra, non contento, ha cercato il colpo magistrale ed ha mandato in sciopero la ventola. Così ieri, rientrando dalla pausa pranzo e schiacciando il tasto di invio per riportarlo in vita, ho avuto l'effetto collaterale di cancellarmi le impronte digitali dell'indice destro. Sciocca io a non aver notato l'odore di plastica bruciata che aleggiava nella stanza e il calore smodato che emetteva il pc. Il processore comunque è un fottuto stakanovista e nonostante le temperature da deserto del sahara raggiunte continuava allegramente a fare il suo lavoro.
Nell'attesa che qualcuno in ditta si degni di risolvere il problema nel frattempo sono passata ai rimedi di emergenza. Quando la temperatura si alza eccessivamente, ossia all'incirca dopo 45 minuti di lavoro, spengo il tutto per un quarto d'ora e lascio raffreddare. Mai stata così ligia alle prescrizioni della 626 per la sicurezza in azienda. In pausa pranzo ho lasciato il portatile spento sul condizionatore acceso a palla, nella speranza che incamerando il freddo, ci metta più tempo a surriscaldarsi una volta acceso.
Lunedì sono indecisa se portarmi una bomboletta di ghiaccio spray per qualche spruzzatina rinfrescante o le mattonelle da borsa frigo da attaccare in pianta stabile sotto il portatile. Guai se al prossimo incontro di bilancio di sviluppo professionale qualcuno osa dirmi che non sono proattiva.
Il weekend milanese alle porte dopo un mese e mezzo di vagabondaggi vari durante il finesettimana, ha il sapore di una vacanza.
Non doversi mettere in macchina e affrontare km di strada, poter dormire nel proprio letto fino all'ora che si desidera la mattina, mi sembrano la cosa migliore da desiderare in due giorni di non lavoro.
Poco importa se ci sono mostre fotografiche che attendono di essere viste, concerti ai quali si intende andare, negozi che si vorrebbero esplorare. Poco importa se oggi è il primo di settembre. L'anno scolastico inizierà lunedì, questi due giorni che mi aspettano devono essere di limbo.