31.8.06

I benefici effetti delle vacanze si fanno ancora sentire, ma sembra che in ufficio ce la stiano mettendo tutta per farmi esaurire le scorte di energia a di buon umore.
Non pretendo di essere infallibile, anzi so bene di avere ancora da imparare. Solo vorrei che si rispettassero un po' di più il mio lavoro e la mia persona.
Vorrei che la gente fosse educata e che non dicesse semplicemente "non funziona, dà errore", ma che mi dicesse "c'è questo problema". Anche perché poi si scopre che non funziona per colpa sua che ha dei dati non allineati e mi ha fatto perdere del tempo per niente.
Vorrei che la gente non dicesse "non si capisce", dopo aver letto una riga sì ed una riga no, ma che spendesse 5 minuti e poi facesse delle domande circostanziate.
Vorrei che se una persona mi chiede aiuto per un lavoro che non mi riguarda ed io gli dedico del tempo che dovrei dedicare ai lavori su cui sono allocata, non se ne approfittasse venendo ogni 5 minuti a farmi una domanda e che una volta su due le domanda fosse la stessa perché nel frattempo si è dimenticato la risposta.
Poi mi piacerebbe che quando uno manda una mail all'ufficio del personale si degnassero di rispondere, ma questo, lo so, è pura fantascienza.

30.8.06

Visto che ieri ho fatto gli straordinari, oggi mi fiondo a casa con un pochino di anticipo. Devo solo togliere una montagna di polvere, lavare i pavimenti, far sparire le macchie di calcare e soprattutto rimuovere l'attrezzatura da campeggio dall'ingresso di casa e spostarla in cantina.
L'inciampare nella tenda tutte le mattine, uscendo di casa, mi faceva sentire bene, come se il motivo della sua presenza non fosse la mia pigrizia smodata, ma una fuga prossima ventura. Il Marito mi ha dato della vagabonda ieri sera, non sono nemmeno due settimane che siamo tornati ed io ho già comprato la guida turistica per il prossimo viaggio.
L'ispettore Coliandro sta diventando il mio nuovo telefilm culto, soprattutto dopo che nella puntata di ieri si è visto un cinese che parlava bolognese e diceva una frase del tipo "Socc, il cinazzo sfigato ci ha rubato le piade" che scritta così non rende, va immaginata con la cadenza bolognese.
Comunque, per la cronaca, almeno con l'ispettore Coliandro non ho versato lacrima, forse ci sono ancora speranze per la mia salute mentale.

29.8.06

I sintomi della spm sono più che evidenti, ieri sera nonostante il gelato autoprodotto al fior di latte, corretto con nocciole e crema di marroni, sono riuscita a frignare anche guardando Almost Famous rivelandomi un caso assolutamente senza speranza.
Ho (ri)cominciato ad andare a correre, credo sia una mania collettiva, il naviglio era affollato di gente in diversi stadi di arresto cardiaco e traspirazione. Io a fine allenamento avevo ancora un aspetto dignitoso, ma ad onor del vero non mi sono sbattuta molto, era più che altro una uscita di ricognizione per ricordarmi di avere dei muscoli. Le gambe stanno benissimo, in compenso il mio alluce destro, l'unghia in particolare, mi ricorda in continuazione che dovrei fare qualcosa per le scarpe.
Il lavoro mi assilla un po', la concentrazione purtroppo devo averla lasciata a casa.

28.8.06

Ieri sera abbiamo visto Texas, non saprei dire se mi è piaciuto o meno, sicuramente qualcosa mi ha trasmesso. Forse non ha fatto altro che accentuare la malinconia dell'estate che finisce, dei bilanci da fare e delle somme da tirare. Forse ha toccato qualche nervo scoperto. Forse è solo che la dovrei smettere di leggere e vedere cose tristi e guardare i cartoni animati a lieto fine.

27.8.06

E con Solea ho finito la trilogia di Izzo, bello anche questo, forse il più bello dei tre, ma anche il più triste.
Il finesettimana è passato lento a casa di mia madre, fra pagine lette, giornali sfogliati, frasi buttate giù, melanzane cucinate e pesce mangiato.
Se questa settimana è passata veloce, le vacanze sono ufficialmente finite e bisogna ricominciare.

25.8.06

Alla mostra dei fotografi di Life non c'era molta gente, tutti i presenti comunque avevano la nostra età e mi domando se la fotografia interessa solo ai giovani o se la vicinanza del padiglione Forma alla zona aperitivo abbia una qualche influenza sul tipo di visitatori. La mostra era molto interessante e non fa che istigarmi all'acquisto sconsiderato di una reflex, anche se ho fatto un giuramento e fino a che non ritornerò all'agognato peso forma non potrò fare follie in quella direzione.
Visto che però, sulla via verso la macchina, abbiamo pensato bene di fermarci a fare un aperitivo in un locale dalle tonalità sul rosa il cui nome inneggiava a suini di grosse dimensioni, mi sa che la reflex rimarrà un sogno ancora a lungo.
Dopo cena l'abbrutimento televisivo si è concentrato sull'ispettore Coliandro, che non sarebbe nemmeno male, come poliziesco italiano, non per niente la sceneggiatura è di Lucarelli ( che poi fa i camei come Hitcock). Il problema è che a Bologna, non so come, le guerre di mafia non sono molto credibili, almeno non con le sparatorie in stile film di Tarantino. Inoltre , as usual, ci fosse stato uno con l'accento bolognese in tutto il cast.

24.8.06

Stamattina, aproffittando del fatto che sarei andata in ufficio in macchina a causa di impegni serali, ho pensato di inaugurare una gonnellina acquistata prima della partenza e di sfoggiare i miei sandali coi lacci alla schiava.
Soddisfatta del risultato generale mi sono spostata in cucina a prepararmi la schiscetta per il pranzo. Il Marito, che non mi aveva ancora vista, entrando in cucina ha sussultato per la sorpresa.
Purtroppo non era stupito di cotanta eleganza, semplicemente ad una prima occhiata distratta gli ero sembrata ancora in accappatio dal momento che ero di bianco vestita.
Indubbiamente questo è stato un colpo basso alla mia autostima e temo di aver fatto un errore a non cambiarmi perché superata la sindrome da "oddio sembro in accappatoio" mi è venuta quella da "oddio sembro un gelataio" e hai voglia a ripetermi che quest'anno va di moda il bianco ed essere bianco vestita non è grave.
Ieri sera abbiamo iniziato a guardare Sex and the city, la prima serie. Ho deciso che era giunto il momento di recuperare la mia grande lacuna culturale, soprattutto in vista del viaggio a New York di questo autunno. Purtroppo devo dire che sono molto meno estatica rispetto a tutte la altre serie di telefilm che mi è capitato di vedere fino ad ora. Innanzi tutto 25 minuti di durata per una puntata sono una miseria e poi le mise di Sara Jessica Parker più che fonte di ispirazione sono fonte di perplessità. Inutile dire che la presenza del Marito davanti allo schermo era la dimostrazione definitiva del suo annullamento cerebrale dovuto a stress post trumatico da rientro al lavoro.

23.8.06

Non c'è che dire, quelle di ieri erano le ultime parole famose infatti sono uscita dall'ufficio alle sette passate ed oggi la giornata non si prospetta granché più favorevole.
Il Marito mi ha giustamente riso in faccia quando ieri sera ho messo la sveglia alle sei per andare a correre prima di venire in ufficio, questa mattina infatti ho trovato solo la forza di girarmi su di un fianco per spengerla e poi sono crollata addormentata. Le occhiaie hanno già ripreso il loro posto, l'incazzatura anche.
uff

22.8.06

Ritrovare i ritmi di tutti i giorni non è cosa semplice. Sarà l'assenza della mia gabbia di impegni post lavorativi che mi induce a credere di essere ancora in vacanza e che sia opportuno passare la serata a guardare puntate di telefilm spaparanzata sul divano. Non prima di essermi dilettata di opere culinarie e di essermi cimentata con successo nella preparazione del mio primo cestello di gelato al cioccolato.
Sarà che in ufficio ho lo sgabuzzino delle scope tutto per me, posso tenere la musica accesa senza che nessuno si lamenti e che i rompicazzo sono in vacanza, quindi sì lavoro, ma tranquilla e con serenità. Mi rendo conto che durante la normale vita di ufficio durante l'anno, lontani da festività e ferie, i quattro quinti del tempo vengono sprecati in cazzate.
Qualcunque cosa sia me la godo, sono giorni tranquilli, vediamo di farli durare.

21.8.06

E così rieccoci in ufficio. Il fatto di avere lo sgabuzzino delle scope tutto per me facilita l'ambientamento. Posso sonnecchiare senza grossi timori di essere scoperta. Sonnecchio alla faccia dei rompicazzi che hanno mandato mail poco piacevoli e poco educate da farmi trovare al mio rientro.

20.8.06

E già che si diceva che avremmo avuto tanto tempo per leggere ecco l'immancabile resoconto dei
Libri letti
Marinai perduti di Izzo, storia tristissima di una nave abbandonata su di un molo del porto di Marsiglia e dei marinai rimasti ad attendere il loro destino.
Niente di vero tranne gli occhi di Faletti, terribile e poco verosimile giallaccio ambientato fra Roma e New York, ottima lettura da spiaggia.
La porta proibita di Terzani, che Terzani adesso va di moda, ma io da bastian contraria ho comprato un libro del 1984 che parla della Cina. Interessantissimo. Mi sono resa di non sapere nulla in proposito e quello che ho scoperto mi ha intristito parecchio.
Quarta tappa Le Lavandou.
Da La Ciotat ci siamo trasferiti a Le Lavandou, sempre sulla costa, situata davanti alle Iles d’Hyeres: Porquerolles, Le Levant e Port Cros con il parco nazionale marino.
Abbiamo fatto una scappata a Saint Tropez e a Ramatuelle un giorno, a Hyeres un altro e Collibrieres, il paese delle castagne un altro ancora. Infine immancabile la gita a Port Cros, altro mito coccolato dai tempi dell’università. E’ proprio vero a Port Cros basta mettere i piedi in mare ed avere l’acqua alle caviglie per inciampare nei pesci. Sono tantissimi e bellissimi, anche se non sono pesci tropicali. Il sentiero sottomarino affrontato con maschera e boccaglio è una delizia.
Bonus track
Un posto meraviglioso per pace e serenità emanate e per la semplicità e la forza che vi aleggiano è l’abbazia di Thoronet. Abbazia romanica in pietra dorata, senza fronzoli e decorazioni, bellissima. Entrando nella chiesa abbiamo creduto che ci fosse un altoparlante che mandava in filodiffusione canti gregoriani, poi ci siamo resi conto che erano due donne che in fondo alla navata stavano cantando e l’acustica era perfetta e un suono rotondo inondava lo spazio.
Un'altra strada meravigliosa è quella che la Le Lavandou porta prima a Bormes les Mimosas e poi attraverso la Foret demaniale de Maures a Collibriere. La strada è stretta, nel primo tratto fino al col del Babaou offre scorci sulle ile d’Hyeres, nel tratto oltre il colle si immerge in una foreste di sugheri e castagni.
Terza tappa La Ciotat
La terza tappa in realtà doveva essere Cassis, un piccolo paesino vicino a Marsiglia. Cassis e i suoi vigneti. Il suo vino bianco, spesso nominato da Izzo nei suoi romanzi, la preda di cui eravamo alla ricerca. Anche a Cassis però il campeggio era completo quindi abbiamo fatto base a La Ciotat, altro paesotto a pochi km di distanza, famoso in passato per il suo cantiere navale, adesso cittadina balnerare affollata. Da La Ciotat, nei nostri giri pomeridiani, abbiamo fatto rotta una volta verso Cassis, una volta verso Aix en Provence.
Marsiglia nei romanzi di Izzo ha un fascino struggente e chi va a Marsiglia finisce per rimanerne incantato e volerci, se non restare, almeno ritornare. Una specie di malia simile a quella dell’Africa. A Marsiglia però non siamo andati, affrontare in macchina una città affollata e trafficata non ci ispirava, per di più non essendo Fabio Montale, di sicuro avessimo lasciato la macchina nel quartiere sbagliato non l’avremmo più trovata.
Cassis è una piccola Portofino, carina affollatissima, si gira in un attimo e non resta che andarsene dopo aver sorseggiato un pastis al tavolino di un bar. L’ennesima route de Cretes che la collega a La Ciotat offre una vista meravigliosa sulle falesie rosse che si gettano nel mare blu intenso.
Aix en Provence è una cittadina universitaria linda ordinata curata con dei begli scorci. Un bel posto dove vivere.
Seconda tappa Verdon.
Era il mio secondo anno di università quando ho declinato il primo invito ad andare, di lì in poi è diventato uno dei miei sogni. Ma proprio perché così a portata di mano, uno di quei sogni di cui si ritarda la realizzazione. Sicuramente le mie aspettative non sono state deluse, anche se il posto più che altro lo abbiamo vissuto da spettatori senza lanciarci in imprese acquatiche o alpinistiche. La nostra base era a Castellane, cittadina antica, stradine strette, case in pietra, ma assolutamente orientata al turismo e quindi frikkettonissima, con negozi di abiti afro e negozi indiani frammisti agli immancabili negozi di souvenir ed aromi provenzali e alle varie agenzie che proponevano attività acquatiche di ogni sorta.
Bellissima la route des Cretes che parte e ritorna nelle vicinanze di la Palud sul Verdon che offre scorci spettacolari su varie parti del canyon. Molto bello anche il lac de Sainte Croix in cui sfocia il Verdon, lago azzurrissimo e splendidamente incastonato nel paesaggio pur essendo artificiale.
Come si diceva, quest’anno per le vacanze vive la France! Il Marito non era granché convinto, ma essendo stato preso dal vortice lavorativo pre ferie mi ha lasciato fare. L’itinerario prevedeva mari e monti, Provenza e Costa Azzurra, spiagge e passeggiate per centri storici, tanto tempo per leggere.
Il racconto è suddiviso in quattro comodi post per non annoiare troppo i malcapitati che passano da queste parti.
Prima tappa Mentone.
Bellissimo il centro storico, abbastanza anonima la periferia. Un unico campeggio completo, alberghi costosissimi, ci siamo rifugiati in un paesino medievale sulle alture Gorbio. Una piazza, una fontana, un albero secolare, quattro case, una chiesa, due ristoranti e due campeggi. Il castello lo millantavano, per me si confondeva con le case circostanti. Il nostro campeggio era gestito da una sciura centenaria ed era costituito da tre terrazzamenti incolti, un cesso una doccia fredda ed una doccia calda. Bello a vedersi, ma estremamente scomodo.

16.8.06

Sono tornata. In casa sembra che sia scoppiata una bomba: ci sono bagagli dappertutto. Le piante sono più verdi e rigogliose di quando le ho lasciate devo dire alla mia vicina di venire ad innaffiarle anche quando non sono in vacanza. Tutto molto bello e rilassante, peccato sia finito. Fortunatamente al lavoro si rientra solo lunedì, in questi giorni farò la massaia disperata e mi godrò gli inverosimili 25 gradi e 4 di casa, che non si vedevano da fine aprile.

2.8.06

Che dire? Qui si chiude per ferie. Devo ancora fare i bagagli e stanotte parto. Il Marito ha optato per un drastico taglio di barba pre vacanza, io per un più sobrio taglio di capelli, alleggeriti di qualche etto ci dirigeremo verso la France. A bientot!

1.8.06

Il fatto è che sono in vacanza e che il marito invece lavora, ma a casa così colonizza 24 su 24 il pc. Ora che è a mollo nella vasca da bagno, nel tentativo di abbassare la temperatura corporea, ne aprofitto. Non che ci sia molto da raccontare in verità.
Ieri ho fatto le grandi pulizie di casa in vista della partenza, oggi invece sono andata a impacchettare doni per i bimbi senegalesi. Ne devo fare una quarantina. Dopo che ne avevo impacchettati 11 mi è finita la carta da regalo. Tipo che domani notte partiamo ed io devo ancora fare i bagagli, finirà che mi porterò in vacanza una scatola di slime e spedirò in Senegal il dentifricio.
Ho comprato il cardiofrequenzimetro nella speranza che questo mi induca ad avere una attività fisica più regolare,praticamente finirà che mi monitorerò le pulsazioni mentre stiro le magliette del resto non esisteva uno sport chiamato extreme ironing?