30.6.04

ARgh! Il servizio on line delle poste italiane permette di pagare pressocche' qualsiasi bollettino postale purche' sia premarcato. Ovvero qualsiasi tipo di bollettino fuorche' quello che devo pagare io. Ovviamente l'ICI si potrebbe pagare online, ma la gente si ostina a fare la coda. Stamattina alle 8.30 la coda all'ufficio postale vicino a casa mia usciva fuori dal cancello e si inoltrava sul marciapiede. Ed io mi devo sbattere per sborsare dei soldi. No words.

29.6.04

Ogni volta che mi devo relazionare con la ASL penso sempre di chiedere i danni morali per quello che mi succede.
Stamattina al centro vaccinale internazionale nell'ordine:
a) il contatore che indicava il numero a cui erano arrivati nel ricevere le persone era avanti di 30 posizioni (io avevo il 59 e vedendo che stavano ricevendo il numero 50 mi sono fermata fiduciosa per poi scoprire dopo 30 minuti che erano appena al 32);
b) c'era un unico dottore a fare i colloqui per decidere quali vaccinazioni il paziente doveva eseguire, sui 4 abituali;
c) chi aveva colloquiato con il medico ed era in attesa di essere vaccinato non veniva vaccinato perche' il pc su cui dovevano registrare la vaccinazione si era rotto (temendo tumulti gravi hanno poi allestito una sala vaccinazioni parallela).
d) la cassa automatica che serviva per pagare il ticket si e' rotta (c'e' da dire che hanno sportivamente accettato che si facesse un versamento alla posta e che si inviasse in seguito il fax).
Ora ingresso in via Statuto ore 8.30 ore uscita 11.30. E mi manca ancora l'antitetanica. ARGH!!!

28.6.04

Gigantic

Io e LiveFast abbiamo idee confuse riguardo alla geografia e soprattutto concetti diversi riguardo ai punti cardinali, io continuo a chiamare l'uscita di Assago Famagosta, nonostante questo riusciamo ad incontrarci all'ora convenuta.
Andare ad un concerto su di una bella macchina sportiva e pranzare sul lungo lago a Ginevra probabilmente e' poco indie, ma del resto altro non siamo che nostalgici in viaggio verso il concerto della reunion di una band, anzi della band.
L'Arena di Ginevra e' una costruzione incastrata fra l'areoporto e la fiera, ci si mette un po' a capire in quale degli svariati edifici effettivamente ci sia un auditorium. E' tutto molto svizzero ed ordinato.
I cancelli aprono alle 18, noi alle 16.30 siamo gia' li' davanti. Il pubblico e' vario e ci sono tanti ragazzini, gente che i Pixies deve averli scoperti rovistando fra i CD di qualche fratello maggiore.
Una volta entrati, superate perquisizioni e folle di ragazzine che ti tirano dietro campioncini piu' o meno inutili, nonostante la mia totale incapacita' di stimare ad occhio le superfici calpestabili, mi ritrovo a pensare che l'Arena sia poco piu' grande del Rolling Stone di Milano.
Il "place assise" del biglietto e' in gradinata ed io per un momento vorrei andarmi a inchiodare sulle transenne sotto il palco per averli poi li' a mezzo metro di distanza, ma il posto e' cosi' piccolo che chi ce lo fa fare?
Il colpo d'occhio iniziale dalle gradinate e' un po' deludente: il concerto non sembra per nulla sold out, c'e' un nutrito gruppo davanti al palco, ma sui lati c'e' poca gente.
Nell'attesa che qualcosa accada ci troviamo a fare una discussione filosofica su entropia dell'universo e omogeneizzazione sociale, quando guardiamo di nuovo giu' ci rendiamo conto che in un momento x la gente e' affluita da chissa' dove e piuttosto che sold out il posto sembra over sold.
La band di supporto e' un oscuro gruppo svizzero che o non si presenta o lo fa in francese e percio' io non capisco... due chitarre, basso, batteria suonano bene, nulla da dire, ma io sto aspettando i Pixies e loro non stanno suonando nulla di nuovo.Anche il resto del pubblico non e' molto partecipe.
Quando finalmente i tecnici preparano il palco e scoprono la batteria di Dave Lovering, visualizzo la mia futura casa: un salotto deserto con al centro la grancassa fondo nero con la P bianca sopra, prima le cose importanti altro che cucina con cappa aspirante.
Ho letto in giro i commenti al concerto di Imola, sono preparata al fatto che Kim Deal sia ingassata, i ragazzi italiani che abbiamo davanti( sono di Catania, sono arrivati fin qui con il camper e in questo mi sento sollevata perche' c'e' qualcuno piu' coglione di noi) dicono che nei concerti scaricati da internet la voce di Frank Black non e' piu' la stessa.
Arrivano e Kim Deal effettivamente e' una grassa matrona con pantaloni neri e t shirt rossa: se non imbracciasse il basso la vedresti tranquillamente sul retro di una villetta a schiera della periferia di Los Angeles a stendere i panni e rincorrere i marmocchi.
Frank Black forse e' ingrassato, ma la differenza non si nota.
Partono con Gauge Away, seguita a ruota da Debaser. Perdo coscienza di me stessa, i Pixies giganteggiano sul palco.Le mie tonsille minacciano di abbandonare la mia gola per protesta a causa delle troppe urla che sto lanciando. Frank Black cranio pelato e pancia tonda non avra' avuto l'appeal generazionale per diventare un'icona come Kurt Cobain, ma ha una voce eccezionale e gli anni non l'hanno cambiata.
Le canzoni di Doolittle le suonano quasi tutte,fra le altre ricordo Velouria Is she weird, Where is my mind. Gigantic la suonano nel primo bis. L'ultima canzone e' il bis di Waves of mutilation.
Sul finale alla faccia del posto a sedere siamo tutti in piedi anche sulle gradinate.
Poi ad un certo punto le luci si accendono, i bis sembrano finiti, il pubblico comincia a scemare verso le uscite. Noi restiamo li' a fischiare e urlare per qualche istante, ma poi il concerto e' proprio finito e c'e' ancora tutta la strada fino a Milano.
Non ho visto tanti concerti, quindi il campione e' limitato, ma questo di diritto balza in vetta alla classifica fra i concerti piu' belli della mia vita.
Gigantic gigantic gigantic

25.6.04

Ore otto e trenta, dopo adeguato training decido di affrontare la telefonata all'associazione con cui andro' in Guadalupe per chiarire che non mi chiamo Genevra Banoeio. Non appena la signorina del call center mi mitraglia contro a velocita' supersonica la classica frasetta di benvenuto recedo dal proposito di sostenere la conversazione in francese
-Est-ce que vous parlez l'anglais?
-Oh, non... (costernazione)
-Donc je essaye de parler français, mais mon français n'est pas bon.
La frase risulta convincente, sospetto piu' per la pronuncia che per il contenuto: mi passano una ragazza che sa l'inglese.
-Gi aI eN I Vi aR eI
-Ok, I repeat: Gi aI eN I it's a B? like Beatrice?
- no it's a V like like... (Velouria? desisto non penso che sia una fan dei Pixies)... ok in french I suppose it's a Ve...
Si accettano scommesse per vedere cosa ha prodotto questa sessione di spelling, si spera qualcosa di meglio della precedente.

24.6.04

Avvertenza il seguente post tratta as usual dei fatti miei e li prende come spunto per una tirata contro il genere maschile tipico di una zitella inacidita.

Analogie.
Lunedi' scesa dalla moto e recuperato il cellulare ho trovato un sms. Il mio ex mi scriveva: "ciao. che ne dici di vedere la partita assieme domani? so che sei gia' impegnata con Yama, potreste venire tutti a casa mia. altrimenti poi ci vediamo io e te a 4 occhi per una birra.ciao teo."
(n.d.r. Yama e' l'amico comune che ci ha fatto conoscere)


Ho vissuto momenti di profondo panico, per la serie oddio forse ci ha ripensato mi vuole rivedere... e adesso che faccio? sono felice? voglio ricominciare da zero con lui? oppure questa agitazione, questo compiacimento sono solo istinto di vendetta per la serie BastardoTiSeiAccortoDiCosaHaiPersoAdessoSaraiTuAStareDiMerda?
Il tragitto garage casa mi ha riportato alla ragione, l'invito era stato fatto prima agli amici comuni e una volta saputo che erano impegnati con me allora e' stato esteso a me.
Una telefonata ha confermato i miei sospetti e ha chiarito che l'invito per una birra era comunque un proforma. Mi ha dato anche l'occasione per sottolineare che stavo faticosamente recuperando la mia serenita' e non avevo alcuna voglia di guastarla andando a casa sua a vedere la partita in veste di amica.

Ieri sera M. mi ha detto che le era successa praticamente la stessa cosa col suo ex, il quale l'aveve invitata a vedere a casa sua assieme ai suoi amici la partita di venerdi'.

Beh io mi domando e dico... ma che cavolo hanno gli uomini nel cervello? Pigne? In base a cosa si aspettano che dopo averci fatto stare da cani (perche' a prescindere dalla forma comunque ineccepibile dell'abbandono sempre di abbandono si tratta) noi si abbia ancora voglia di soffrire? Di mettere da parte i sentimenti e fingere che si e' amici e si sta bene?
Un minimo di tatto no? Bisogna mettere i cartelli?
Sillabare nella cornetta ma V-A-eFfe-eFfe-NCUUUUULOOOOOOOOOOOOO?
Evidentemente e' l'unica soluzione, la prossima volta la applichero', perche' si sa siamo noi donne ad avere le palle. La decisione l'hanno presa loro, ma siamo noi a doverla mantenere.
Questione di tempismo.
Mi ha chiamato il mio capo, mi ha proposto di andare a lavorare a Torino su di un progetto di durata di due anni.
A me che ormai sono di Milano quando ci sarebbero almeno tre persone di mia conoscenza con competenze similari che pagherebbero per ritornare a lavorare a Torino.
No words!
E mi si e' pure rotta la linguetta della cerniera dei pantaloni.
Il fantastico mondo della formazione.
Ho chiesto al mio capo di seguire un corso di progettazione db relazionali.
Sono stata spedita ad un corso dall'imbarazzante titolo "Essere consulente".
Questo secondo me e' l'indicatore perfetto della serieta' di una certa parte del mondo della consulenza informatica: non ti do' gli strumenti tecnici per fare bene il tuo lavoro, ti insegno come figheggiarti e raccontare palle.
Ed e' una filosofia di vita perche' tra le doti del consulente c'e' anche quella di autoformarsi, per la serie aiutati che Dio ti aiuta.

21.6.04

Darts Of Pleasure

You are the devil that sells a line of dark fantastic passion.

I know that you will surrender.

You can feel my lips undress your eyes. Skin can feel my lips, they tingle tense anticipation on it. This one is an easy one, feel the word and melt upon it. Words of love. Words so leisured. Words are poisoned darts of pleasure.

Varie ed eventuali.
No comment sulla partita dell'Italia. All'uscita dal mazda palace Yama ha appallottolato bandiera e trombetta ed e' uscito con l'espressione di chi si trovava li' per caso.

Ritratto anche gli elogi alla ASL di Milano: gli orari segnalati sul sito sono sbagliati e quando uno telefona nell'orario indicato dalla segreteria telefonica o non ti rispondono o lasciano il telefono staccato.

Programmi per il prossimo mese:
Domenica CONCERTO DEI PIXIES!!!
We 17-18/7 gita alla valle delle Meraviglie assieme alla mia famiglia adottiva francese.
We 24-25/7 ascensione alla Capanna Margherita: stai a vedere che quest'anno riesco a inaugurare picozza e ramponi.

18.6.04

Yama e' attrezzatissimo: bandierona dell'Italia formato lenzuolo matrimoniale, bandiera dell'Italia formato lenzuolo a una piazza, sciarpa dell'Italia e trombetta da stadio. Io continuo ad avere dei dubbi sul fatto che al mazda palace ci sia uno schermo gigante. Vorra' dire che al massimo strombazzeremo nelle orecchie dei suoi vicini della Saronno bene. Detto fra noi io un po' mi vergogno.
ore 21.40 stazione di Lambrate:
fra concerto jazz in cascina sulla via emilia e dvd scelgo ad ogni buon conto una birra al birrificio.
Il locale e' stipatissimo di gente che tifa sfegatatamente Croazia, una rapida occhiata allo schermo mi rivela che non e' un bus di croati in trasferta, ma solo una folla di italiani medi che stanno tifando contro la Francia. La mia novella francofilia mi pone problemi di coscienza calcistica... decido di indossare la maschera della superiorita' tifo per la nazionale, ma non contro gli avversari (chi non mi ha visto allo stadio potrebbe anche crederci).
Usciamo con le birre e ci sediamo sulle moto: L. mi stupisce sempre, fra gli svariati miliardi di cose in cui si cimenta per un anno ha fatto anche kayack. Mi ha consolato molto sulle mie perplessita' riguardo alla vacanza da poco prenotata: ribaltarsi con un kayack da mare e' praticamente impossibile, anche volendo. Inoltre si e' offerto di darmi ripetizioni: acciocche' io possa solcare i mari della Guadalupa con fare spigliato mi dara' lezioni sulle acque melmose dell'idroscalo. Cosi' potro' anche verificare l'efficacia del super repellente anti-zanzara delle Antille, se le zanzare dell'idroscalo non mi pungeranno potro' andare tranquilla ai tropici.

ps. oggi alla ricerca delle vaccinazioni consigliate per il mio viaggio mi sono imbattuta nel sito della ASL di Milano: molto ricco di informazioni utili.

17.6.04

Erano secoli che non guardavo la tv con una certa regolarita'. Adesso, colpa degli europei di calcio e di come una partita sia il sottofondo ideale per le faccende domestiche quali il cambio stagionale dell'armadio, mi trovo con insolita frequenza col telecomando in mano. Mi sono "appassionata" (da leggersi: ho visto 2 puntate ) ad un telefilm abbastanza sconcertante "Six feet under". Racconta le vicende di una famiglia che ha una azienda di pompe funebri. In realta' a parte lo spunto dell'insolita professione con qualche cadavere in fase di restauro in primo piano e l'incredibile frequenza di baci omosex le storie sono sempre le stesse rapporti di coppia, adolescenti in crisi, problemi di lavoro, tutto senza capo ne coda.
Riflessioni esistenziali.
DG. dice che se la smettessi di fare tutto da sola senza chiedere aiuto per non disturbare, sarebbe meglio.
Non che le cose non mi riescano e non mi riescano anche bene (quasi sempre), solo che a furia di fare da se' e di desbelinarsi uno si aspetta che tutto il resto del mondo faccia da se' e si desbelini e magari non e' pronto a recepire negli altri il bisogno di una parola di apprezzamento o di conforto.
Forse e' vero, soprattutto e' vero che se uno fa sempre la parte di quello che fa da se e non ha bisogno di aiuto, tutti si aspettano che non abbia mai bisogno di aiuto.

16.6.04

Europei di calcio, considerazioni oziose.
Mentre in ufficio le attivita' produttive sono bloccate dalla sequenza di Totti che sputa come un lama, comunico ufficialmente che accetterei come fidanzato uno qualsiasi dei giocatori di Germania Olanda, con una certa preferenza per il portiere tedesco Kahan. Se qualcuno me lo presenta.

15.6.04

segnali
Sto quasi per prenotare le vacanze.
La domenica in campagna mi ha stressato oltre ogni dire causandomi problemi digestivi malumore e rendendomi insopportabilmente isterica. Devo aver proprio raggiunto il top della stronzaggine se ieri sera mia madre chiamandomi ha pronunciato due frasi a caso nel telefono e non mi ha nemmeno chiesto come andava la tosse (motivo del litigio telefonico della domenica sera).

14.6.04

Il viaggio che avrei voluto fare
Tutte le volte che devo spiegare perche' mi sono piaciuti un libro o un film, mi prende l'ansia da compito in classe. Invece del protocollo a righe diviso a meta' una pagina bianca del mio text editor, il vuoto nella mia testa pero' rimane lo stesso. Con i film e con i libri famosi poi e' piu' difficile, e' gia' stato detto tutto quello che si poteva dire.
Cosi' eccomi in affanno alla ricerca di parole sensate per spiegare perche' secondo me I diari della motocicletta e' film che merita di essere visto.
Non staro' a dire che e' un film molto curato, che e' aderente alla realta', che Grenado ha dato la sua consulenza tecnica, che Gianni Mina' era consulente artistico. Tutto questo e' gia' stato scritto o detto in tv (quando ero via pare sia passato in tv uno speciale sul film in cui Gianni Mina' intervistava Grenado) e puo' costituire o meno una ragione per cui uno si alza e decide di andare al cinema.
Non staro' neppure a replicare a chi mi dice che essendo una comunista (e gia' ci vuole della fantasia per definirmi comunista nonostante per stanchezza io continui a votare contro Berlusconi votando per Bertinotti) non poteva non piacermi un film sulla vita del Che, che in questo film che poi il Che sia diventato un rivoluzionario e' di importanza relativa.
Appartengo alla categoria che giudica un film in base ai tasti che riesce a smuovere nel caldorone dei miei sentimenti, dei miei sogni e delle mie aspirazioni.
Io sono irrequieta, di natura. Nonostante il mio amore incondizionato per le mie radici che sempre mi fara' sentire in pace rientrando a Genova, nonostante la ricerca di stabilita' che mi ha portato a comprare una casa a Milano, nonostante il mio DNA mi faccia a tratti desiderare la vita di una grassa matrona con 10 figli, 6 cani e 3 gatti. Nonostante tutto, nel fondo del mio animo c'e' un demone che mi punzecchia e mi fa desiderare di vedere altre cose, conoscere altre persone, vedere altri luoghi, mettere alla prova le mie capacita'.
Il Che e Grenado principalmente sono due ragazzi giovani in viaggio, un viaggio avventuroso in giro per il sudamerica a bordo di una motocicletta (finche' dura). Due ragazzi che vivono avventure picaresche, ma che sono capaci di vedere il mondo per quello che e' con le sue ingiustizie, di arrabbiarsi per quello che non va, due persone che sono capaci di grandi slanci.
Come non farsi affascinare da un viaggio come il loro? Come non simpatizzare con le loro disavventure? Come non riconoscersi nelle loro figure di viaggatori squattrinati? Come non apprezzare la loro faccia da culo?
Per chi invece preferisce viaggiare attraverso le immagini piuttosto che con lo zaino in spalla, riferisco il giudizio del mio amico Bx che di un film che parla della gioventu', del viaggio, della solidarieta' e' riuscito a dirmi: "Vai assolutamente a vederlo c'e' una fotografia fantastica" (che poi e' vero, ma nel complesso quasi trascurabile).

11.6.04

Il mio amico Diego dalla Germania mi racconta le sue esperienze di voto europeo e non.
Care amiche e cari amici,
oggi vorrei parlarvi di elezioni. No, non spaventatevi, non intendo fare un comizio, ma semplicemente raccontarvi come sto vivendo questa prima esperienza di voto all'estero. Prima di tutto una considerazione. Non saprei per le persone che vivono all'estero permanentemente e da una vita, ma per quelli che come me sono in Germania solamente per tre anni, il diritto di voto mi sembra una cosa giusta. Come residente a Stoccarda, in occasione delle elezioni europee, ho la possibilita' di scegliere se eleggere i candidati tedeschi oppure quelli italiani. Per la cronaca, scegliero' questi ultimi. Ho ricevuto a casa, in tempi diversi, alcune lettere. Prima una comunicazione del console che gentilmente mi informava del fatto che ci sarebbero state le elezioni e della possibilita' di votare qui in Germania. Indicava inoltre le modalita' di voto e annunciava l'arrivo entro il 7 di giugno di una seconda lettera in cui sarebbe stato scritto il luogo del seggio elettorale. Infine ricordava con particolare enfasi che "il voto rappresenta una occasione di integrazione, rafforzamento e valorizzazione delle comunita' italiane all'estero". Puntualmente, poco tempo dopo, e' giunta la seconda lettera che ne annunciava una terza in cui era scritto il luogo dove sarei dovuto andare a votare, salvo restando quanto indicato nell'annunciata terza lettera. Devo ammettere che il significato e l'utilita' di questa seconda lettera mi sono a tuttoggi sconosciuti. Comunque, come nelle migliori commedie americane a lieto fine, ecco giungere la terza lettera, che altro non era che il certificato elettorale vero e proprio (in realta' me la sono andata a prendere alle poste, perche' il postino non mi aveva trovato e, essendo una raccomandata, c'era bisogno della mia firma). Venerdi e sabato sono i giorni in cui potro' esercitare il mio diritto di voto.
Ma non e' tutto... molto piu' intrigante e divertente e' la storia riguardante le elzioni comunali. Ricevo, piu' di un mese fa, una lettera dalla quale capisco che devo recarmi in comune a ricevere un qualcosa che non capisco bene cosa possa essere. Giunto una mattina in comune, mi ritrovo davanti un impiegata che mi chiede se voglio votare subito o per posta. Un po'sorpreso, ma pensando che si trattasse delle elezioni europee, le dico che si', che voglio votare subito. Mi mette in mano una blocchetto in cui trovo solamente partiti tedeschi. Le sorrido e le dico che vorrei votare i candidati italiani, mi sorride e mi dice che non e' possibile. A questo punto sorgono le difficolta' di comprensione, lei non parla inglese, io male il tedesco, soprattutto quello "elettorale". Smettiamo entrambi di sorridere. Passa in quel momento un altro impiegato che parla inglese e che mi conduce nell'ufficio di un terzo impiegato che mi spiega, molto pazientemente, che si tratta di elezioni comunali, che in quanto residente a Stoccarda ho il diritto di scegliere i rappresentanti del consiglio della citta'. Non faccio in tempo a sorprendermi positivamente dell'elevato livello di civilta' della societa' tedesca (in realta' questa possibilita' c'e' per i cittadini europei anche in Italia, con la non trascurabile differenza che non e' automatico, ma che occorre fare una richiesta scritta al sindaco e alle autorita' competenti), che, orrore, vengo informato delle assurde modalita' di voto. Ho 60 voti a disposizione, che posso distribuire a mio piacimento tra i vari candidati, anche appartenenti a liste diverse, con un massimo di tre voti per ogni candidato se mi piace tanto, se invece mi piace un po' meno due voti, se lo voglio votare ma non mi convince del tutto, uno solo. Se mi sbaglio e assegno 61 voti, si annulla tutto. Il primo pensiero va al povero scrutatore che dovra' contare i voti. Il secondo, in rapida successione, al sottoscritto. Torno a sorridere all'impiegata, annunciandole che ho cambiato idea. Mi prendo un po' di tempo per riflettere... votero' per posta...
Ho assegnato la bellezza di 9 voti, equamente divisi tra tre persone.
...
Ieri,tutto fiero per aver esercitato il mio voto, ho imbucato la busta. Prima di concludere, ancora due fatti piuttosto sorprendenti. Mi e' arrivato a casa un secondo blocchetto con le varie liste. Mi e' sembrato un vero e proprio invito al broglio e ho pensato che, almeno in Italia, molti ci proverebbero. Esiste la possibilita' di delegare una persona a votare al posto tuo. Forse mi sbaglio, ma direi che in Italia, se si escludono i "pianisti" in Parlamento, e' dal tempo del fascismo che non c'e' piu' questa possibilita'!
Sms inopportuni
Constato con piacere che l'sms della presidenza del consiglio ha fatto girare le palle a quasi tutti coloro che l'hanno ricevuto a prescindere dalle idee politiche.
E' una questione di privacy. Che poi gli operatori telefonici non abbiano venduto i numeri di telefono alla presidenza del consiglio ma si siano incaricati direttamente dell'invio del messaggio non cambia molto le cose. Non stiamocela a raccontare non e' un servizio di pubblica utilita' e' pubblicita' elettorale trasversale, per recuperare i voti dell'astensionista che aveva programmato la domenica al mare. Nel mio caso fortuito il we al mare coincide con la possibilita' di andare a votare infatti nonostante la novella residenza milanese per questa volta voto ancora in Liguria. Se non fosse che mediamente l'elettorato di sinistra e' piu' propenso ad andare a votare per le europee che l'elettorato di destra e che il messaggio era volto a spingere al voto i possibili astensionisti aiutando cosi' la destra a recuperare voti, mi verrebbe voglia di non andare a votare. Ma poi penso che cosi' l'orrido messaggio farebbe comunque il gioco di chi l'ha pensato e alla fine andro' a mettere la classica crocetta inutile sulla scheda elettorale.

10.6.04

Qualunquismo del primo pomeriggio.
In Francia hanno condannato la Bardot, in Italia qualcosa per la Fallaci lo vogliamo fare?
Ieri io e Anna siamo andate a vedere Harry Potter 3. Eravamo le uniche due maggiorenni non accompagnate da pargoli ululanti. E non ci hanno nemmeno dato l'album delle figurine.

9.6.04

Hanno appeso la lavagna.
Il capo voleva metterla in un punto X della parete assolutamente equivalente al punto Y, ma ricoperto di una selezione di cartoline vacanze, cartoline pubblicitarie ritagli di giornale. Abbiamo spostato le cartoline da X a Y. Hanno appeso la lavagna.
Sulla lavagna adesso c'e' l'elenco dei cattivi (quelli che si sono licenziati)l'elenco dei buoni (vuoto), manca la scritta "Abbasso la squola", provvedero'.
Nonostante la lavagna, utile diversivo per i momenti di noia, il lavoro resta una merda in 4 ti danno 4 versioni differenti di cosa dovresti fare e indicazioni contrastanti sul punto da cui partire, senza peraltro spiegarti il perche'.
Implicazioni?
Nessuna.
Dovrebbero essercene?
Forse si'.
Voglio che ce ne siano?
Direi di no.

8.6.04

Un ex collega a cena in foresteria.
Penso che la transizione da ex collega a futuro amico sara' stroncata all'atto stesso dell'ingresso in casa. Rimanessero dei dubbi, l'esame approfondito delle stratificazioni geologiche sulla tovaglia potranno sicuramente fermare il processo. Infine le mie non doti di cuoca daranno il colpo di grazia.
Ma io non volevo convincerlo a portarmi in vacanza con lui?
Dalle retrovie suggeriscono che date le dimensioni della mia futura casa nonche' la mia disponibilita' economica forse e' meglio se compro BRAVA CASA e adatto in povero le soluzioni che trovo li'.
Ieri mentre mi aggiravo per le interminabili corsie dell'esselunga sono finita al reparto riviste: segno del mio invecchiare (oltre ai capelli bianchi che resistono indomiti alla tinta) e' che invece di comprare motociclismo o alp sono finita a comprare A.D. (Architectural Digest per la cronaca) nella speranza di trovare qualche spunto per arredare la mia futura casa.
Missione fallita. Euro 4,50 buttati nel cesso.
Comprare A.D. alla ricerca di idee per il salotto e' come comprare un giornale con reportage delle sfilate di moda sperando di riuscire a trovare l'idea per un tailleur per andare in ufficio. Impossibile ricondurre alla vita di tutti i giorni le "maison" di gran lusso.

7.6.04

Acquisto della giornata
nonche' possibile meta delle mie vacanze estive

That's incredible.
Ho appena fatto rifare il preventivo dell'assicurazione della moto a causa del cambiamento di residenza. Ero gia' pronta a scomodare tutti i santi del calendario quando la signorina Genyallod mi ha comunicato che risparmiero' quasi 100 euro all'anno.
Evidentemente il tasso di incidenti su due ruote del capoluogo ligure controbilancia e ampiamente supera il tasso di rischio di lasciare una moto incustodita in quel di Milano.
O forse nel database Genyallod non e' ancora stato inserito il dato relativo al tasso di furti con scasso della zona di Milano in cui abito.
Cose che non capisco.
Sono stata in Corsica da sola a fare trekking, e' stata una vacanza stupenda,il tempo e' stato clemente, ho conosciuto delle persone fantastiche, ma a priori non era detto. In montagna da soli non si dovrebbe andare.
Tutti, ma proprio tutti dalla mamma (ovvio) all'ex collega che non vedo da mesi, mi hanno mandato un messaggino di saluto e di in bocca al lupo. Carino da parte loro preoccuparsi per me e farmelo sapere. Lui no, silenzio, come se non esistessi. Ho preso atto: si e' liberato di me e non gliene frega nulla se cado in un dirupo in terra corsa. La vacanza ha aiutato a digerire la questione.
Ieri il telefono squilla. E' lui, ha gia' provato a cercarmi sabato sera alle 23 ( e gia' questo mi era parso bizzarro) e ieri mi ha beccato trafelata al rientro dalla spiaggia.
Vuol sapere come sto, come va il lavoro, come va la casa. Gli racconto per sommi capi.
Non so cosa sto dicendo, sto pensando che non capisco. Perche'? Perche' adesso?
Un circuito parallelo fra le mie sinapsi formula domanda di cortesia:
"e tu le vacanze?"
"parto mercoledi' per Capo Verde".
La batteria del suo telefono cede di schianto. Ci risentiamo per saluti veloci con la promessa di sua di richiamarmi poi con piu' calma.
Sono ancora in piedi in mezzo alla sala con la borsa da spiaggia in mezzo ai piedi. Fisso il nokia come se potesse darmi risposte, la mucca del display mi sorride come sempre, ma non elabora teorie sui processi della mente maschile.
Inciampo nella borsa, lancio il telefono sul tavolo, arrivo in cucina dove la mamma e' intenta a preparare la cena. Saluto. In camera apro la valigia e comincio a riempirla. La routine mi assale e dimentico le domande inquietanti.

5.6.04

Cominciano gli esodi del weekend. Il rientro a casa si fa una odissea. La cosa inquietante e' che avendo preso la residenza a Milano non posso nemmeno piu' dire "Che cazzo vogliono tutti questi milanesi di merda". Allo stato attuale dei fatti sono una milanese di merda che intasa il rientro dei pendolari genovesi. Non oso pensare a cosa sara' il rientro in citta' domani sera.

4.6.04

Allison

from distant star
to this here bar
the me, the you
where are we now?
hooray the blues
of everyone
allison

keeps a smile
around a while
he took no fright
and jettisoned
we'll go tonight
to hear him tell
"oh well"
allison
allison

and when the planet hit the sun
i saw the face of allison
allison
allison

3.6.04

C'e' un amico che abita in una casa in mezzo ad un campo. Per arrivarci devi avere fiducia che alla fine di quello sterrato ci sia qualcosa. La sua casa ha un grande giardino. Nella casa oltre all'amico c'e' una mamma molto ospitale e una gatta scorbutica che non si fa vedere. Ma quando l'amico decide che e' tempo di fare festa, intrepidamente, nonostante l'inflenza fuori stagione, si fa festa. E arrivano tante persone simpatiche, ciascuna con qualcosa da mangiare o da bere, ma soprattutto ciascuna col suo carico di simpatia. E nonostante le "condizione meteo avverse" si fa festa, si ascolta musica, si canta stonati dietro alla chitarra. E a sera tarda, quando finalmente la luna si e' decisa a fare capolino dietro le nuvole, con un pelo di malinconia si saluta e si ritorna a casa.
Grazie.
Prendere la moto e zigzagare nel traffico di Milano giungendo infine in una anonima traversa di un vialone che porta fuori citta'. Posteggiare la bistrattata Baby e lasciarla col timore di non rivederla piu'. Incontrarsi con il signor A, essere condotti nella "sala rossa", essere raggiunti dall'Ing. R. Siglare le 7 facciate, apporre una firma nell'ottava. Estrarre il libretto degli assegni e scrivere un assegno. Sentire l'Ing. R. che racconta penosissime barzellette sulla categoria,essere aiutata ad indossare il giubbino della moto, stringere la sua mano sudaticcia. Uscire. Il tutto in trance.

1.6.04

Ahhrggggg
Stamattina mi e' caduta Baby e si e' "sbucciata" lo specchietto.
Sto per andare a firmare il compromesso.
ribadisco: ARGHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!