28.9.07

5 minuti di geekness
Per un giorno e mezzo ho abbandonato le desolate lande del mio ufficio per andare ai Sun Tech Days 2007.
Nel classico hotel a 4 stelle, con monitor indicante gli orari dei voli e lampadari in vetro da 500 Kg, la Sun e i vari sponsor hanno organizzato un evento ben strutturato e di grande interesse.
Mercoledì pomeriggio, arrivata sul luogo del fattaccio con un certo anticipo, dotata di panino alla frittata e billy all'arancio, ho avuto la piacevole sorpresa di un buffet pre inizio dei lavori.
Dopo una fetta di pizza ed un frutto mi sono infilata al Community Day di Net Beans.
Nonostante i miei sforzi per individuarne, nessun personaggio degno di nota nella platea, solo un tizio che prima ancora che i relatori si facessero vedere al banco, aveva già estratto quadernetto e matita. Ma alla fine fra lui preciso ed ordinato ed io che spargevo annotazioni in giorni casuali dell'anno sulla mia agenda moleskine, non so chi fosse il più sfigato.
Bottino della giornata: maglietta e penna.
Giovedì, l'inizio vero e proprio dei Sun Tech Days, con benvenuto della amministratore delegato di Sun Italia e di Reggie Hutcherson, il manager degli evangelist.
Il capo evangelista, per rendersi simpatico, ha provato a buttarla sul calcistico, rimanendo un po' deluso dalla scarsa ricettività del pubblico. "Che è successo nel 1934,1938,1982, 2006?". Gente muta e perplessa che pensa alla storia del linguaggio Java. Il tipo non demorde "Chi è il campione del mondo?" gente che ricollega il cervello e bofonchia qualcosa.
"Chi tifa per il Milan?", dieci mani alzate. "Chi tifa per l'Inter", 3 mani alzate.
Il tipo va avanti imperterrito, ma la platea non reagisce. "Tutti juventini?", domando io a pranzo ai tipi con cui divido il tavolo. Uno risponde confermando i miei sospetti "avrebbe dovuto parlare di sistemi operativi, allora sì che la gente si sarebbe surriscaldata".
In effetti fra i vari demo presentati quello che ha ottenuto scroscianti applausi dal pubblico è stato il programmatore degli hot spot, che ha montato su di un carrettino cingolato il sensore programmabile e poi lo faceva muovere con il telecomando.
Mi sono trascinata fra una session e l'altra fino alle 18.30. Bottino della giornata: sportina, quaderno, penna, zainetto, pupazzetto duke e maglietta.

26.9.07

L'annoso problema delle taglie

Ho iniziato la dieta a Febbraio, ad aprile il dietologo era soddisfatto dei risultati e molto onestamente mi disse che il peso raggiunto andava bene, che non era necessario che tornassi il mese successivo, ma che potevo tornare dopo due per un controllo pre vacanze estive.
L'onestà per quanto apprezzabilissima ha però inflitto un duro colpo alla mia volontà, che il mese della birra all'esselunga ha definitivamente fiaccato. Nei mesi estivi non ho recuperato tutto ciò che avevo perso fino a quel momento, ma quasi e, come negli incubi peggiori, il tutto si è depositato nel girovita rendendomi difficoltosa la chiusura dei pantaloni.
L'altro giorno, colta da disperazione, in questa stagione di transito in cui i pantaloni di cotone sono troppo leggeri ed io mi sono trovata a rubare i jeans al Marito per mancanza di vestiario adeguato, sono andata dal signor A., il negozio un po' retrò che ho vicino a casa.
Rassegnata all'evidenza dei fatti ho chiesto subito una 46 di un paio di pantaloni adocchiati in vetrina. Una volta indossati erano così attillati che avrei dato meno scandalo se fossi andata in giro in mutande. Al che ho chiesto un modello meno aderente, ma la commessa mi ha rifilato una sfilza di pantaloni così larghi sulle gambe e così ristretti sulla caviglia da far sembrare la mia figura dalla vita in giù una rapa. Infine con aria sorniona mi ha presentato un altro paio di pantaloni, che altro non erano che il primo modello, ma del 48. Mi stavano meglio, ma per principio non avrei mai comprato una taglia quarantotto. Tra l'altro ero un po' scocciata dalla subdola mossa della commessa che mi aveva dato ad intendere che erano un nuovo modello e meditavo di andarmene a mani vuote.
La commessa però era una tipa tenace e alla fine ha estratto dal cilindro un paio di pantaloni marroni di mio gradimento e di taglia 46.
Ora, posto che prima della dieta entravo agevolmente nella 46 ed ora faccio fatica, qualcuno può spiegarmi cos'è questa perversa abitudine a diminuire le dimensioni delle taglie?
Pare che questo problema comunque si verifichi solo dal signor A., leggendo erbasalvia che ha il problema opposto al mio, mi par di capire che se fossi un po' più moderna ed andassi nelle catene tipo promod e zara, probabilmente mi sentirei più magra.

25.9.07

Da qualche giorno cerco la natura in pausa pranzo e col mio cestino in una mano e un libro nell'altra, me ne vado a mangiare in quella terra di nessuno camuffata da parco che sorge dietro al mio ufficio. Ci sono cespugli di rose e aiole d'erba verde, persone che fanno jogging e cani dalmati in libera uscita. C'è anche un pilone dell'alta tensione ed innumerevoli altri fattori ambientali che mi impediscono di sentirmi S@ra Jessic@ P@rker in Centr@l Park (fatto salvo che comunque anche fossi a New York, non avrei nè il fisico nè l'abbigliamento adatto per sentirmi C@rrie Br@dshaw).
I primi giorni mi sono dovuta contendere l'unica panchina all'ombra con un signore che l'aveva eletta supporto del suo sonnellino post prandiale, ma quando finalmente me la sono accaparrata, anticipando l'orario del pranzo, è diventato mio esclusivo appannaggio. Il mio rivale, dopo un sonnellino al sole, ha smesso di venire al parco.
L'altro giorno un festone bianco in mezzo all'erba: non era un resto di una festa di compleanno di bambini, nè un rotolo di carta igienica portato a spasso da uno dei cani di passaggio, era il rotolo di un registratore di cassa. Il registratore, smembrato in più parti, giaceva al centro del vialetto. Mancavano solo il cassettino e i soldi che probabilmente conteneva.
Ho pensato ad una fuga notturna dei rapinatori, ad una sosta casuale in un parchetto poco frequentato e mal illuminato e non mi sono preoccupata più di tanto.
Oggi invece fra i rami di un albero un piccolo bersaglio colorato, sinistramente sforacchiato in diversi punti e a terra una carta di picche deprivata di un angolo.
Comincio a pensare che uno di questi giorni qualche gang verrà a chiedermi conto dell'occupazione della panchina, allora sì che mi sentirò molto statunitense, mi sentirò una abitante del Bronks.

24.9.07

Il lavoro notturno della scorsa settimana mi ha tolto un po' di energie, quello diurno ha fatto il resto e mentre tentavo di arrivare indenne alla fine della settimana, il blog è rimasto qui a languire.
Nulla di rimarchevole tranne il finesettimana. Ho rivisto R. dopo secoli. La sua casa, visitata quand'ancora era un cantiere, ora, nonostante la mancanza di qualche mobile, è una splendida e spaziosissima casa che lei divide con il suo premurosissimo fidanzato. Se penso che dividevamo il banco alle medie e ci guardo oggi non posso fare a meno di pensare a quanta strada abbiamo fatto, oltre a pensare con una punta di panico "mioddio stiamo invecchiando".
Ho dipinto le porte a casa di mia mamma. Sono molto più brava a imbiancare i muri che a dipingere porte, non ho la mano abbastanza ferma per usare il pennellino.
Ho rivisto i compagni dell'Università ed abbiamo fatto il punto della situazione su presenti ed assenti. Chi ha sposato chi, chi ha avuto figli, chi si è messo con chi, chi lavora dove, chi ha comprato casa e così via.
M. ha avuto una bambina e l'ha chiamata Bianca, peccato che con il suo cognome l'effetto sia un po' buffo.
S. ha avuto una bimba anche lei, ma ho dimenticato come l'ha chiamata.
H. e A. si sono sposati, al momento però lui lavora a Marsiglia e lei a Genova e stanno cercando di riavvicinarsi.
F.B. insegna a Londra.
Q. sta con A.B. , questo me lo avevano già anticipato, ma me l'hanno confermato sabato sera.
AV si aggira ancora in dipartimento a Genova.
V. ha comprato casa.
Come con R., la gioia di rivedere vecchi amici, il piacere di passare del tempo assieme e l'ennesima constatazione che non c'è proprio nulla da fare, siamo adulti e non possiamo opporci.

ps Sono anche andata al cinema, "Funeral Party": andate a vederlo fa ridere un sacco.

16.9.07

Già tocca alzarsi alle 2.45 e si viene tirati fuori da un sogno un poco angosciante tipo spy story di cui non si conoscerà mai il finale.
In seguito si constata che un qualche vicino di casa sta rientrando mentre noi si è sul punto di uscire per andare a lavorare e ci ha appena fregato l'ascensore.
All'ingresso dell'ufficio un vigilante allergico alle nuove tecnologie non riesce a trovare il nome sull'elenco delle persone che hanno il permesso di accedere, non capisce il nome del referente e si viene guardati sospettosamente, come se ci fosse qualcuno che potrebbe aver voglia di infilarsi abusivamente in un ufficio la notte fra sabato e domenica.
Infine ancora in trance, ci si infila nella sala indicataci dal proprio capo per poi scoprire che era tutto un depistaggio e la sala in cui dovevamo essere era quella di fronte.
Per coronare il tutto si prende un caffè macchiato alla macchinetta, rovinandosi stomaco e palato.

14.9.07

La prima volta che ci ho fatto caso, ho pensato fossero il macabro resto di un incidente pauroso. Quella scarpa al bordo dell'autostrada la immaginavo caduta dal piede di qualcuno sbalzato fuori dall'auto in un tamponamento a catena.
La seconda volta ho pensato "di nuovo?".
La terza ho pensato che fosse venuta la moda di viaggiare coi piedi fuori dal finestrino e che questi fossero gli inconvenienti della refrigerazione forzata degli alluci.
La quarta volta ero in macchina con qualcuno che mi ha messo a parte di una leggenda metropolitana in cui erano coinvolti autisti di tir e sandali attaccati ai rimorchi come segnaletica di non ricordo che cosa.
La quinta non ero in austostrada, ma su di una statale e poco dopo aver individuato un paio di sandali abbandonati al bordo della strada avevo visto un uomo camminare scalzo in direzione degli stessi. Non che la cosa di per sè fosse normale, però mi pareva più rassicurante.
Il massimo dello sbigottimento è stato ritrovare due paia di scarpe, uno da donna ed uno da bambina vicino ad un attraversamento pedonale, che va bene perdere una scarpa, ma quattro mi pareva esagerato.
Stamattina unaltro sandalo spaiato ha attraversato il mio cammino.
Qualcuno ha una spiegazione valida per questo fenomeno?
Cosa sono, segnali in codice della loggi@ dei fetici§ti dei piedi?

13.9.07

Settembre è il mese degli inizi. Ieri quando l’insegnante di inglese con cui mi sono accordata per delle lezioni private si è raccomandata di portare un quaderno nuovo e un raccoglitore con delle buste di plastica in cui inserire le fotocopie, ho provato la stessa sensazione di quando la maestra il primo giorno di scuola ci faceva l’elenco della cancelleria necessaria nei giorni a venire.
Quest’anno sto facendo piccoli cambiamenti alla routine con cui ho accompagnato le mie giornate invernali negli anni passati.
Abbandonerò una delle lezioni di danza, la mia preferita. Le atmosfere cambiano, i gruppi si sciolgono e per una volta ho preso una decisione basata più sull’economia che sul cuore.
Mi salasserò con lezioni private di inglese nell’ottica di prendere una certificazione.
Mi dedicherò con maggiore costanza a un paio di passatempi che non dispero in un futuro di poter trasformare in attività più concrete.
L’altra sera, in quest’ottica di cambiamento e scoperta, ho sperimentato un corso di cucina, in una rinomata scuola milanese. Porta a vetri scorrevole, parquet scuro a listelli sottili, faretti e poltroncine nell’ingresso. La cucina tirata a lucido, enorme, con elettrodomestici di ultima generazione. Un bancone in acciaio, quattro fuochi e un lavandino, da un lato il cuoco dall’altro quattro allievi, ciascuno appollaiato su di uno sgabello, dispense alla mano e tagliere a disposizione per lavori di manovalanza.
La serata scorre veloce sperimentando diverse ricette e scoprendo piccoli trucchi per migliorare la qualità e l’aspetto dei piatti. Sorpresa delle sorprese infine le pietanze vengono offerte agli studenti ingolositi assieme ad una bottiglia di vino bianco.

10.9.07

Ieri mentre cercavo affannosamente la patente nel portafoglio senza peraltro trovarla, mi sono detta che sicuramente rifarla sarebbe stata una menata, ma che avrei avuto l'indubbio vantaggio di avere una foto decente invece di quell'orrore in cui sembro una professoressa alle soglie della pensione.
Mia madre mi faceva notare che se la foto era brutta di sicuro la patente sarebbe saltata fuori e così in effetti è stato.
La patente giaceva nel portafoglio vecchio che avevo pensionato a fine luglio in favore di uno più estivo: rendersi conto di aver girato un mese e mezzo senza patente e non esser mai stati fermati non ha prezzo.

9.9.07

Mai fare progetti sull'ultimo bagno della stagione, dopo un sabato di sole intenso passato a fare il carpentiere, la mia mezza giornata al mare stamattina non ha brillato in quanto a condizioni meteo.
Vestita ed avvoltolata nel mio asciugamano ho atteso infreddolita che venisse l'ora di prendere il treno per tornare a casa. Inutile dire che 5 minuti prima del rientro le nubi si sono finalmente dissolte lasciando spazio ad una bellissima giornata di sole.
Mi sa che quello di due settimane fa si potrà fregiare del titolo di ultimo bagno della stagione. A meno che le alluvioni del ponente decidano di aspttare fino ad ottobre e il 22 io riesca a pucciarmi in mare, ma ne dubito.

8.9.07

Sono ancora viva, anche se non so per quanto ancora, visto che fra carteggiamenti di porte e spupazzamenti del felino di famiglia i miei bronchi hanno deciso di proclamare sciopero e sono sull'orlo della crisi asmatica.
La settimana è passata piuttosto rapidamente, grazie anche alle ripetizioni al ragazzino. Non che cercare di spiegare la logica di un sistema che si avvia ad essere un mostro a sette teste sia esattamente avvincente, ma il cambiamento di ufficio, le facce nuove, la possibilità di blaterare mentre qualcuno ascolta con attenzione sono un ottimo modo per acorciare la noiosa routine dei pomeriggi.
Domani, se tutto va bene, ultimo bagno della stagione e poi rientro a Milano.
La settimana che mi aspetta è ricca di piacevli novità, quali un corso di cucina e la prima lezione di inglese e dentro di me scatta l'entusiasmo da primo giorno di scuola, quaderni immacolati e penne nuove nell'astuccio.

3.9.07

Finesettimana all'ingrasso.
La passeggiata di sabato sui monti del comasco non bastava a giustificare il piatto di polenta uncia con salamella assaporato in baita.
Il paesaggio dalla cima del monte Boletto era bello come mi aspettavo, col lago blu intenso incastonato fra le pareti verdi delle montagne.
Nonostante la facilità della gita, una giornata all'aria aperta mi ha regalato il sonno dei giusti, tanto che, se avevo una vaga idea di bissare il giro sui monti la domenica, questa è evaporata quando aprendo gli occhi la mattina mi sono resa conto che erano le dieci passate.
Così la domenica è passata pigramente svolgendo qualche faccenda casalinga,guardando una puntata dell'ispettore Barnaby, finendo di leggere Harry Potter and the Half Blood Prince e cucinando per la terza volta in pochi giorni i grissini, nonchè divorandoli voracemente.
Ed è già lunedì. La sfiga correlata ad aver rovesciato un chilo di sale per terra a causa del triplo carpiato compiuto dal barattolo da me accidentalmente urtato venerdì sera sta cominciando a materializzarsi. Stamattina ho accidentalmente urtato il barattolo della crema contorno occhi che si è frantumato nel lavandino del bagno rendendo impossibile qualsiasi azione di recupero.