30.6.05

Dopo aver inseguito l'Idraulico per una settimana facendo sortite in cantiere alle ore più improbabili e venendo regolarmente bidonata, ho capito perché le donne si fanno un idraulico come amante: si unisce l'utile al dilettevole.
Al mio fidanzato l'idrulico sta sulle palle: ha giurato di scioglierlo nell'acido non appena avesse finito il lavoro di spostamento della caldaia. Un po' sono i bidoni che si è preso pure lui, un po' è che l'idraulico, come vuole il cliché, marpioneggia, in modo discreto, ma un pochino marpioneggia.
Ieri finalmente si è presentato all'appello assieme al suo aiutante che avrebbe fatto il lavoro.
L'aiutante si chiama DRAGO o almeno l'Idraulico lo chiama così, e sì, se ve lo state chiedendo, viene dalla Russia e parla con l'accento del suo omonimo di Rocky 4 anche se le analogie con Mr "Io ti spiezzo in due" fortunatamente finiscono qui.
Quando l'Idraulico mi ha detto il prezzo per il lavoro di spostamento caldaia più allaciamento cucina ho capito che non bisogna farsi un idraulico come amante, bisogna cambiar mestiere e diventare idraulici.
L'anno prossimo, altro che danza, mi iscriverò al corso da idraulico del comune di Cesano Boscone.
Comunque il lavoro che doveva durare un paio d'ore si è protratto per tutta la mattina.
Dopo la pausa pranzo, quando ormai sembrava fosse una questione di minuti per la conclusione, sento un rumore sinistro provenire dalla cucina, rientro dal terrazzo e vedo Drago con un piede sulla scala e l'altro sul piano di lavoro, un rivolo di sudore sulla tempia che regge la caldaia su di un ginocchio e mi dice "Prego signora veloce, prenda mio cellulare dentro giacca", poi quando gli porgo il cellulare, compone il segnale di sos.
Il quadro composto dall'Idraulico da Drago e dalla mia caldaia è degno delle migliori esibizioni di Aldo Giovanni e Giacomo quando facevano i bulgari. Io sono il pubblico pagante e nonostante tutto mi viene da ridere.
Dopo un paio di bestemmie volanti, schizzi d'acqua sul muro, fessibile usato in maniera ginnica da Drago in bilico sulla scala, qualche schizzetto del sangue di Drago sul parquet, la situazione si ristabilisce e riesco finalmente ad andarmene in ufficio con la caldaia sistemata al posto giusto.
Stamattina l'epilogo con l'inseguimento mattutino dell'elettricista per il collegamento dell'interruttore.
L'elettricista arriva presto va via presto e fa un lavoretto preciso, salvo farmi notare che in casa mia si schiatta dal caldo e ci sono delle zanze grosse come elefanti.

28.6.05

Per qualche strano accadimento il mio blog si rifiuta di scrivere in Arial, anzi mi è venuto il dubbio che la colpa sia di mozilla più che del mio blog, ma non avendo prove al riguardo e detestando cordialmente il times new roman mi sono trovata a fare un restyling del template mio malgrado.
Dopo un pomeriggio di grigetto alquanto triste sono tornata al colore originario anche se di avere l'arial come font proprio non se ne parla... va beh mi accontento dello small tahoma ...
Ora me ne vado a casa: dovevo avere un ospite a cena, ma sono stata bidonata la cosa mi rende felice dal momento che non ho ancora fatto la spesa e sono qui a disquisire di font invece che all'esselunga ad acquistare cibarie.

27.6.05

Acquasanta stazione - Punta Martin . Dislivello 900 m ( difficile ).
Ieri seconda gita di allenamento in vista del trekking sui Pirenei. Scartato il monte di Portofino per il troppo affollamento e il caldo insopportabile, ci siamo diretti verso quote alte, nella speranza di trovare un po' di fresco.
Ovviamente se sabato mattina quando ero in spiaggia il cielo era coperto di nuvole, domenica e' stato chiaro fin da quando ho aperto gli occhi che non c'era speranza che il sole fosse oscurato dalla benché minima nuvoletta.
La gita parte ingannevolmente docile dalla stazione dell'Acquasanta e prosegue tranquilla per la prima mezz'ora fino al bivio che da un lato porta in Baiarda e dall'altro al guado e all'imbocco del sentiero per punta Martin. Attraversato il fiume, il sentiero comincia ad inerpicarsi nel bosco. Al mattino questo tratto e' prevalentemente all'ombra e nonostante la fatica non si soffre troppo. Il problema e' quando si comincia ad arrivare in cresta: gli alberi sono finiti e il sole martella.
Fortunatamente c'è un po' di venticello. Come ogni volta mi faccio ingannare dalle prime roccette: sono convinta che ormai si sia in dirittura di arrivo, mentre invece manca un'ora abbondante.
La gita e' bella come sempre e scopriamo di non essere gli unici folli che invece di andare alla spiaggia si sono dedicati alla montagna, anche se la prima coppia di altri esseri umani che incrociamo sul sentiero di umano ha ben poco: filano come treni e non sembrano nemmeno sudati.
In vetta ci riposiamo, poi restiamo un po' indecisi sul da farsi: scendere da dove siamo saliti o andare al monte Pennello alla ricerca del secondo sentiero che porta all'Acquasanta. Nell'indecisione preferiamo la strada nota anche se poi mentre scendiamo dalle roccette non siamo così contenti della decisione.
Poco prima del guado del fiume che annuncia la fine delle ostilita' serie, finiamo l'acqua e la lancetta dell'energia residua è pericolosamente prossima allo zero. Poi l'eco della Baiardetta e il desiderio di mettere i piedi a bagno ci sostengono.
Sosta alla pozza d'acqua e poi via verso l'osteria dell'Acquasanta e il miraggio di birra e gassosa.
Bilancio: molta soddisfazione, molta stanchezza e ustioni di terzo grado alle spalle nonostante la cremina.

22.6.05

Cupe vampe.
Forse è la menopausa in anticipo sulla tabella di marcia o forse solo che è da inizio settimana che comincio le giornate sparandomi inseguimenti all'operaio di turno per avere l'assistenza necessaria per il completamento dei lavori nell'ormai fantomatica futura casa. Fatto sta che ho caldo, nonostante il condizionatore sparato a mille e i colleghi uomini notoriamente più calorosi di me non sembrino patire il surriscaldamento dell'ufficio.
Ho caldo e sono insofferente verso tutto. Innanzi tutto contro la necessità di mantenere le funzioni vitali minime, che già mi sembra un dispendio energetico non da poco e poi con tutti i rompicoglioni che mi massacrano le palle con richieste di vario genere.
E dire che miss rotweiler non ha ancora scoperto che sono la giugulare deputata da azzannare per saziare i suoi istinti omicidi.
Non ricordo dove ho poggiato la katana, dato il clima da trasloco imminente non mi curo di essere granché ordinata, magari è sotto la catasta di panni da lavare... mi sa che la devo cercare però e lucidarla. Domani la appoggio vicino al tappetino del mouse onde chiarire il concetto che è meglio starmi alla larga.

21.6.05

Se andavo a Trezzano a prendermi la lavatrice e la portavo in spalla fino a Corsico ci mettevo meno! Comunque adesso possiedo anche una lavatrice regolarmente installata, peccato non ci sia la corrente per farla funzionare.
Mentre attendevo il trasportatore ottimista Unieuro assieme ai suoi aiutanti King Kong e Zorro ( e li chiamava lui così) ho avuto modo di andarmi a sedere sulle panchine del centro pedonale a mangiare la pizza appena sfornata dal panettiere. Il mio pranzo al sacco è stato allietato da una seduta plenaria del bar sport trasferitosi per l'occasione sulla panchina accanto alla mia.
Uno dei tizi sulla panchina raccontava che un suo vicino ha un amico che gli ha detto (fonte certa quindi) "Adriano si è fatto portare tre fighe da un tassista sul lago di Como e poi ha detto anche al tassista di salire lì con loro". E comunque Cassano prende troppi soldi per la sua età , è un talento, ma si drogava e fino a che non trova la donna giusta non mette la testa a posto. Brocchi invece ha fatto male ad aprire il Baci e Abbracci che poi finisce pensa al locale e non a dare calci al pallone.
Siccome uno dei tizi aveva una zazzera bionda e il capello liscio che nemmeno la Carrà e un'altro delle improbabili scarpe rosse, mi è venuto il sospetto di essere su candid camera, ma temo che fosse infondato.

20.6.05

Warning: in questo post dico le parolacce.

Metti che parcheggi la moto e te ne vai a danza, un paio d'ore dopo esci stravolta e senti folate di vento e odore di pioggia.
Ti avvicini e vedi un biglietto sulla sella, per un attimo pensi ad una multa, poi il rumore di vetri sotto le scarpe ti fa capire che qualcosa non va.
Il biglietto è una delazione del numero di targa del criminale che facendo manovra ha urtato Baby stortandole lo specchietto in maniera irreversibile.
Senti la tua assicurazione che individua la proprietaria dell'autovettura, alias La Criminale e la sua assicurazione.
Mandi una mail al Delatore che in un impeto di generosità ha lasciato il suo indirizzo mail in calce alla dichiarazione, salvo poi non rispondere mai alle tue richieste di fornire testimonianza sui fatti.
Ti chiama un tizio, il Mediatore, che ti dice che la Criminale l'ha incaricato di trattare la cosa e non sa bene se effettivamente ha urtato la moto o meno, ma forse ci si puo' accordare. Fai valutare i danni e il Mediatore dice che non c'è problema pagheranno di tasca loro, prego fornire coordinate bancarie.
Fornisci coordinate bancarie, ma il bonifico non arriva.
Nel frattempo ti chiama il Perito SuperPartes che viene fino sotto al tuo ufficio fotografa Baby e ti dice in bocca al lupo.
Il bonifico non arriva.
La settimana successiva il Mediatore chiama incazzato dicendo che farà azioni legali perché non si è stati di parola e si è denunciato il fatto all'Assicurazione nonostante ci fossero accordi verbali(!) differenti.
Lo lasci sproloquiare poi gli spieghi che le raccomandate sono state inviate assieme e non è colpa tua se la Criminale non si è preoccupata di sentire la sua assicurazione né tantomeno di fare il bonifico. Che faccia quello che gli pare che tu hai la coscienza a posto e non ti interessa.
Il Mediatore dice che si farà risentire.
In my humble opinion:
1) il Delatore poteva evitare l'indirizzo mail se non aveva intenzione di rispondere o ancor meglio evitare di lasciare la Delazione e farsi una padellata di cazzi suoi.
2) La Criminale è una mentecatta che non sa fare manovra e dovrebbero incenerirle la macchina con dentro la patente, inoltre non sa nemmeno tirare su un telefono e gestirsi i suoi cazzi, ma ha bisogno del Mediatore: mi ci gioco qualche cosa che è pure bionda.
3) il Mediatore vuole fare la voce grossa e la faccia pure, ma con i suoi sottoposti e non con me che non ho chiesto di sentirlo al telefono né di frequentarlo ed anzi mi sta facendo anche venire un po' di oritcaria.
In sostanza : Vu A eFfe eFfe NCULOOOOOOOOOOOOOOO tu, la tua c3 di merda, la tua incapacità a fare manovra, il tuo Mediatore del cazzo. Vedi di non passare nelle vicinanze di casa mia che ti dirotto un caterpillar sulla fiancata e poi dico che non sono stata io
Ma sabato notte avevano aperto le gabbie? Secondo me per strada c'era gente che erano anni non usciva dopo il tramonto,tutti con delle robe strane fluorescenti illuminantisi a intermittenza appese al collo , tutti nella ressa con la faccia di chi si domanda che cosa ci sta facendo in giro. Non che io avessi qualcosa di specifico da fare se non guardare la gente con aria critica mentre mi trascinavo verso casa dopo una abbondante porzione di sashimi.
Anche il saggio di danza è andato: la mia gonna ha retto il tempo necessario e il reggiseno pure. Ho ciccato il pezzo in cui ero davanti, ma la mia compagna copiava me così abbiamo sbagliato assieme e anche a rivedersi in video non si nota. Ho collezionato 4 bidoni su 4 inviti, a parte il fidanzato che si è immolato per la causa ed ha immortalato il tutto, salvo poi avere una crisi di nervi durante il secondo tempo. Gli ho giurato che la tortura è solo una volta all'anno e sembra essersi tranquillizzato, anche se comincio a pensare che l'anno prossimo mi bidonerà pure lui.
La settimana che va ad incominciare si presenta da urlo: domani installazione lavatrice e spostamento caldaia in posizione consona al montaggio del pensile, giovedì consegna e montaggio letto. In tutto questo dovrei recuperare l'elettricista per farmi sistemare le placchette degli interruttori e il parquettista che deve montare il battiscopa. Dovrei anche cercare di acquistare un tavolo, ma mi sa che avere un tavolo prima delle vacanze è una impresa senza senso a meno di non comprarlo all'ikea.
Se sentite rumori strani sono io che sto sbattendo la testa contro il bordo della scrivania.

17.6.05

La prossima volta che mi toccherà fare posare un parquet o far montare una caldaia o far montare una cucina... sarò molto più sgamata... mettiamola così! Per ora vivo nel marasma più totale: stanno permutando le prese di tutta la casa, manca lo zoccolino e la caldaia è di 3 cm troppo a destra e va spostata. In pratica: voglio morire!
p.s. sì lo so è venerdì 17, ma io non sono superstiziosa! o almeno fino a stamattina non lo ero...

16.6.05

Stavo cercando di capire dove dovrò andare per effettuare il cambio di residenza quando finalmente prenderò possesso della mia nuova casa in quel di Corsico.
Il sito del comune è carino e abbastanza ben organizzato, hanno anche i moduli da scaricare per la richiesta di residenza. La cosa che mi perplime è l'organizzazione del modulo:
nome e cognome richiedente, indirizzo presso cui si andrà ad alloggiare e fin qui tutto normale...
presso il nucleo familiare del sig. _____________________________
specificare la relazione con il capofamiglia: []coniuge;[]zio;[]convivente...
ora... in linea di massima sarò capofamiglia di me stessa e convivrò con me stessa, salvo i giorni in cui mi troverò insopportabile e uscirò sbattendo la porta per tornare da mia madre... ma la crocetta per i casi di personalità multipla non l'hanno prevista?
Ieri sera Il calapranzi al Teatro Litta e con questo ho concluso il mio carnet di Invito a Teatro.
Il Litta è in centro e a dispetto dell'ingresso angusto e della biglietteria composta da una unica scrivania, quando entri ti rendi conto che è spazioso e arioso ed è un vero teatro, di quelli all'antica, con il fregio sopra la scena e il sipario cremisi con le nappine appese.
Lo spettacolo è un atto unico di un'ora e dieci, ho fatto caso che in biglietteria ci tengono ad avvertire gli spettatori a cosa vanno incontro e tappezzano l'ingresso di cartelli con indicazioni della durata.
Pinter nella mia testa è legato al teatro dell'assurdo, anche se come apprendo in wikipedia non è uno dei four defining playwrights del movimento. Non mi stupisco più di tanto del no sense delle situazioni e quando l'atto si conclude non sono disturbata dal non avere certezze. La signora al mio fianco invece vedo che stringe il braccio del suo accompagnatore convulsamente domandando: "ma è morto? ma perché? ma cosa ci facevano lì? e chi era che gli dava gli ordini?" con l'aria palesemente smarrita di chi ha appena realizzato che non avrà risposta alle sue domande. Poi si è girata dal mio lato chiedendomi:
"mi scusi, ma a lei è piaciuto?"
scuotendo successivamente il capo alla mia risposta affermativa, con l'aria di chi pensa di essere capitata in mezzo ad un gruppo di pazzi.

15.6.05

Attenzione attenzione... so che questo annuncio cadrà nel vuoto, ma non sapendo dove sbattere la testa ci provo:
sono alla ricerca di un posto moto a Corsico, zona centro, in una rimessa o in un box , anche in una cantina purché abbia la porta larga e non ci siano scale di mezzo. Ad un affitto ragionevole.
L'unica rimessa che ho trovato fino ad ora con una ricerca su internet, in pratica mi ci vuole la bicicletta per andare a recuperare la moto. Di lasciare Baby per strada invece non se ne parla.
Mi sono ridotta che faccio i controlli a sorpresa per vedere se il parquettista mantiene le sue promesse. In teoria oggi doveva essere tutto finito, in pratica stamattina c'era l'operaio che stava scrostando la vernice con la lucidatrice abrasiva. Mi ha giurato che per domani sera è tutto a posto, zoccolino compreso. Non contenta più tardi in mattinata ho chiamato il capo parquettista, il quale con voce affannata sosteneva di essere anche lui nel mio appartamento a spennellare e che la vernice asciuga presto e che per domani sera è tutto a posto. Sarà... io mi sa che domani faccio un altro blitz e mi porto dietro un paio di gorilla armati di mazze da baseball.

14.6.05

In val Formnazza ho visto:
La marmotta!
Ieri sera mi sono data alle opere di sartoria, non per passione ma per necessità. Il saggio di danza è alle porte e la stoffa appallottolata in un sacchetto sulla scrivania mi lanciava rimproveri intensi come il bagliore delle sue paillettes.
In realtà ci avevo già provato domenica sera, ma dopo aver tagliato la stoffa con le forbicine da unghie ero stata presa da crisi isterica e mi avevano dovuto sedare con un anestetico da cavalli.
Ieri armata di forbici professionali da sarta (9 neuri e 15 cents... alla faccia!) e scatola di spilli, recuperati asse e ferro da stiro, le cose sono andate meglio. Ho detto meglio, non bene e ci vuol poco ad andare meglio di un ricovero alla neurodeliri.
In pratica sono riuscita a partorire questa similgonna a tubo, a cui devo ancora finire di sistemare l'elastico in vita, a prezzo di diverse diotrie della mia vista e innumerevoli e ripetuti assaggi di agopuntura ai polpastrelli di entrambe le mani.
L'ho provata, sembro la sirena di splash una sirena a Manhattan 20 anni e 20 chili dopo. E non ho ancora fatto il top!

13.6.05

Speravo che clikkando vorticosamente sul tasto di refresh sarebbe cambiato qualcosa, invece alla fine null'altro che la conferma che viviamo in un paese di merda.
Cvd il referendum non ha raggiunto il quorum e il problema non è solo che c'era bel tempo e tutti sono andati al mare, ma che viviamo in un paese di merda in cui il prete ti dice cosa votare.
La settimana scorsa all'ennesima discussione sul perché bisognasse votare e bisognasse votare sì, essendomi rotta le scatole del muro contro muro ho salomonicamente gettato la discussione in scommessa.
Spero di perdere perché se adesso decidono di toccare la legge sull'aborto (la controparte invece sostiene che questa legge verrà migliorata e la legge sull'aborto non verrà messa in discussione) e poi c'è un altro referendum e la gente va di nuovo al mare, mi tocca espatriare... che già ora sarebbe l'ora... non fosse che ho comprato letto e lavatrice proprio questo weekend.
Probabilmente è solo che non ero pronta, ma sabato sera, al teatro verdi, quando dopo 5 minuti ho realizzato che per tutto lo spettacolo non sarebbe stata proferita alcuna parola, sono stata presa dallo sconforto.
Soprattutto perché de "il violino, il soldato e il diavolo" conoscevo solo il titolo, ma non avevo idea di come si svolgesse la storia.
Non è unicamente questione che devo finire gli ingressi del mio carnet Invito a Teatro, a volte capita che io finisca ad assistere a qualche film, concerto o spettacolo teatrale senza sapere esattamente a cosa sto andando incontro. Questo, se da un lato non mi crea false aspettative, dall'altro può risultare pericoloso: sabato ad esempio ero reduce da un doppio aperitivo senza cena e il mio neurone non brillava per agilità.
Sul palco c'è la guerra, due figure con pastrani militari si sfidano a dadi, poi a hockey, per passare alle mazze da baseball finendo poi per scannarsi.
Ci sono persone in fuga e sono scarponi che camminano sullo sfondo.
C'è filo spinato e ci sono prigionieri: braccia nelle pieghe del filo.
Poi arriva il soldato disertore, si libera di elmetto e bandoliera e si addormenta.
Arriva il violino incantato e il soldato rapito lo insegue fino ad impossessarsene.
A questo punto manca il diavolo che arriva sotto forma di una figura tutta nera con l'ombrello e anche lui vuole il violino.
Quel che segue è un bello spettacolo di mimi, con spirali luminose che diventano occhi, cornici che diventano porte, un soldato che si aggira col violino e poi se lo fa rubare da un diavolo che va in giro con l'ombrello.
Durata totale 1 h e 15, non si fa in tempo ad annoiarsi anche se il genere non è decisamente il mio.
Ieri prima gita di allenamento in vista del GR10 di agosto.
Riale (1740 m) - Rifugio Maria Luisa (2157 m) - circunnavigazione Lago del Toggia (2200).
Il tempo non era dei migliori e da Milano, dove un pallido sole faceva capolino fra le nubi, ci siamo andati a infilare in val Formazza dove lo strato nuvoloso era decisamente più consistente.
Finalmente sono passata da Gravellona Toce, arrivando all'altra estremità dell'autostrada che di solito percorro per tornarmene a Genova nel we. Ho visto anche la cascata del Toce, son soddisfazioni.
Riale è un paesino di 4 case con una chiesetta gialla, la strada asfaltata sembra interrompersi lì. Noi ci avviamo per quella strerrata che porta al rifugio Maria Luisa e poi proseguendo al passo S. Giacomo in Svizzera.
La gita è tranquillissima e fra una nube e l'altra intravediamo scorci di paesaggio. Ogni tanto tagliamo qualche tornante prendendo una scorciatoia, arriviamo al rifugio esattamente nel tempo regolamentare 1h e 15 minuti.
Decidiamo di proseguire fino alla diga, la attraversiamo e ci fermiamo a pranzare sulla sponda del lago. Poi in preda a forte ottimismo di lanciamo nel periplo, pensando che sia una soluzione meno faticosa che arrivare fino al passo. In realtà fra sali scendi e guadi vari impieghiamo lo stesso tempo che ci sarebbe voluto ad arrivare fino al passo, per di più facendo un "fuoripista".
Comunque abbiamo agio di osservare marmotte di tutte le fogge e dimensioni impegnate nelle attività più disparate.
Sulla discesa sosta al rifugio per caffè e grappa di mirtilli e poi rientro.

10.6.05

Consigli non richiesti.
Se avete intenzione che il vostro parquet sia sistemato e trattato a dovere per una data, diciamo per la fine della settimana successiva a quella in cui vi trovate, in modo tale che all'inizio di quella dopo la vostra meravigliosa cucina con cappa supertecnologica sia installata a dovere: mai, dico mai, fare affidamento sulle parole del parquettista, ma procedere come segue. Dotarsi di collare, gunzaglio e frusta,
appostarsi in cantiere,
aspettare il parquettista al varco,
tramortirlo con uno dei sanpietrini avanzati dalla copertura del cortile interno
installare collare e guinzaglio
far rinvenire il soggetto
tirarlo per il guinzaglio fino al proprio appartamento
sovrintendere ai lavori con la frusta in mano tenendo il guinzaglio saldamente nell'altra mano.
Mai, dico mai, distrarsi.
I parquettisti sono una specie infida e spergiura.
Carramba che sorpresa.
Qualche tempo fa parlavo di una mail giuntami inaspettatamente dalle nebbie del passato. A causa di questa mail mi sono messa a spulciare la rubrica della posta alla ricerca dell'indirizzo di un paio di amici dell'università che non sentivo da almeno tre anni. Ho scritto, oggi mi è arrivata una mail:
....un'aspetto curioso e' che poco tempo fa un mio amico di pc mi ha lasciato un vecchio numero di julia, a letto prima di addormentarmi (in preda a scazzo e malinconia) leggevo la lettera di una lettrice in cerca di conforto, veramente coinvolgente, e alla fine ho visto la tua mitica firma!...

7.6.05

Sono viva sono viva, ma, per dirla alla francese, j'ai la tete à l'air. Devo ancora riadattarmi alla routine della vita di tutti i giorni. Che poi a dirla tutta la mia vita di questi tempi non è esattamente quel che si puo' definire una routine. Fra parquettisti e mobilieri, emissari di posteggiatrci falciamoto, telefonate varie, l'abbonamento del teatro da esaurire, il saggio di danza alle porte e le opere di sartoria ad esso connesse mi sembra di essere una pallina dentro un flipper.
I libri incominciati si impilano sul comodino creando nuove geometrie e tutti i miei capi di vestiario sono rinvenibili o nella pila roba da lavare o in quella roba da stirare.
Non ho ancora fatto una giornata al mare degna di tale nome in Italia e in quelle due mezze giornate senegalesi ero troppo impegnata a spalmarmi crema protezione 30 con la cazzuola onde evitare ustioni di terzo grado, per godermele appieno.
In compenso ho partorito un piano di gite allenamento per il trekking dei primi di agosto che spero di rispettare... e per il mare quest'anno attenderò la Corsica a fine agosto.
Nel frattempo per rimettere in sesto la mia flora batterica decimata ieri sono andata in farmacia a comprare dei fermenti lattici. Per 10 flaconcini di fermenti lattici mi hanno chiesto 9 neuri e 90. Ora, ok che contengono estratto di polpa di baobab (polpa di baobab?) ma ho come la vaga impressione di essermi presa una fregatura.
Non sono l'unica comunque ad essere un po' sottosopra: A. è tornata dalla sua crocera ed ha la faccia della pubblicità delle crociere Costa, in una parola, depressa. Devo dire che ci ho messo del mio convincendola ad andare a mangiare nel nuovo centro commerciale in un simpatico fast food "al dente", parente stretto dell spizzico dove nel menu al posto della pizza ti danno la pasta e alla cassa ed ai fornelli ci sono neoassunti flemmatici.

3.6.05

Quando ancora ero in mezzo alle giraffe pare andasse di moda la staffetta musicale e che qualcuno mi abbia inviato a casa una troupe di sfaticati per farmi delle domande...
- dove tiene i suoi file musicali e quanti ne contempla la sua collezione?
- beh... un po' sui cd di cui ho perso il conto un po' sull'hd... tutto rigorosamente alla rinfusa... sull' hd lo spazio occupato è circa 2 Giga che sono genovese e qui mica c'è spazio da buttare via
-l'ultimo cd che ha comprato?
-mmmh... è una domanda difficile.... the winding sheet di mark lanegan ? un paio di mesi fa...
-quale canzone stiamo ascoltando in questo momento?
-in realtà oggi sono in silenzio contemplativo, niente musica.
-5 canzoni che ascolta spesso o che significano molto per lei?
- La canzone di Marinella di De André, me la cantava la mamma da piccola per farmi addormentare, Where did you sleep last night nella versione di Mark Lanegan, Come as you are perché coi Nirvana ci sono cresciuta, Debaser dei Pixies che è un evergreen e I know it's over degli Smiths, che ci stanno sempre bene.
- il nome di sei persone a cui vuol fare il dispetto di passare la staffetta?
- credo che la troupe sia morta sul ballatoio di fronte a casa mia e che non abbia più la forza di intervistare nessuno, quindi la staffetta me la tengo e non faccio torti a nessuno
La cucina è arrivata, ma il parquet è ancora per aria. Il tizio che mi ha venduto l'armadio sembra Giovanni di Aldo Giovanni e Giacomo, ma con i capelli e la barba bianchi. Il letto ci mettono 15 giorni per consegnarlo, ma lo dobbiamo ancora ordinare. La luce e il gas chissà quando li allacciano. Il mio vicino di casa, primo piano scala accanto, ha uno studio di architettura e mi ha messo la pubblicità sotto la porta. L'importante è non farsi prendere dal panico!!!
In Senegal ho visto...
LE GIRAFFE



Ancora qualche ricordo del Senegal pubblicato su Un Altro Senegal.