30.8.04

Rientri.
Sul treno un trio di individui da cinema si è affrettato ad assicurarmi che nel loro scompartimento c'era un posto libero.
Sistemo la valigia il portatile e il sacchetto coi roller, mi siedo.
Si materializza un signore di Mentone che precisa che sto occupando illecitamente il suo posto, poi svanisce per riapparire poco dopo Pavia, senza peraltro sedersi.
Occupo quello che sembra un sedile libero, nessuno protesta.
I postumi della festa di addio al nubilato di Manu e il libro poco interessante mi fanno precipitare in uno stato di dormiveglia da cui catturo qualche frase del trio medusa.
Quello che racconta è vestito con coreana e pantaloni di lino bianchi, infradito. Pizzetto baffi e cappello bianco, pare che abbia all'attivo due mogli e abbia gestito un noto locale milanese.
Commenta la vacanza in barca in quel di Nizza ed illustra i pregi della Costa Azzurra: "pochi italiani, pieno di americane e svedesi, in quel locale era pieno di gnolle fra i 18 e i 22. è questo il target...". Rassicurata dal fatto di essere completamente fuori target, mi addormento definitivamente.
In Centrale sto per cedere all'idea di un taxi, quando la coda mi fa desistere e mi spinge nel caldo abbraccio della metropolitana.
Inizia un'altra settimana. I benefici effetti delle vacanze stanno sparendo ad una velocità vertiginosa.

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