14.8.04

Parte quattro.
L’ultimo giorno a Parigi non avevo la forza di alzarmi all’alba per bien profiter di una giornata a Versailles. Mi son detta ma perche’ andare a sgomitare assieme ad orde di turisti, quando i giri a piedi per la citta’ mi hanno fatto imbattere in tantissimi luoghi incantevoli? Peccato che poi abbia deciso di girare in quel di Mont Matre che non e’ esattamente un posto appartato.
Ah, detto a lato, sara’ anche bella la vista di Parigi dall’alto al tramonto, ma il Sacro Cuore a me francamente fa cagare (so che scrivere fa schifo sarebbe stato piu’ fine, ma la terminologia usata rispecchia il mio sentimento verso quell’ammasso di panna e meringhe adagiato sulla collina).
Mentre dal Sacro Cuore andavo alla ricerca della zona degli artisti sono stata chiamata da Leo’, seduto al tavolino di un bar nei pressi della fermata della metro di Abesses.
“Che fai? Di dove sei?” “Sono italiana” “Ah lo charme italiano” a questo punto variazione sul tema “che ne dici di un caffe’?”. Mi ritrovo a valutare l’idea di sedermi assieme a Leo’ , ma poi declino dicendo che e’ l’ultimo giorno a Parigi e vorrei andare in giro. “Perche’ non prendi un caffe’ assieme a un vero parigino e poi ti fai accompagnare in giro da lui?”. Sorrido, ringrazio e gli dico che preferisco andare a zonzo da sola. L’abbordaggio della giornata c’e’ stato, posso andare in giro tranquilla che lo stato poco dignitoso dei miei pantaloni non sminuisce troppo lo charme italiano.

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