17.8.04

Coi francesi mi sono trovata bene, anche se la loro promessa di parlare doucement è stata disattesa dal primo istante. Il senso della conversazione lo capivo sempre, il problema è che tempo che nella mia testa prendeva forma una frase per intervenire, la discussione si era già spostata su altri lidi.
Ci sono stati discorsi sugli Europei di calcio e sulla magra figura fatta dalle nazionali francesi ed italiana. Ovviamente è uscito fuori il discorso dello sputo di Totti così adesso ho imparato un vocabolo di utilità fondamentale, so come si dice sputare in francese.
La mia velocità nel trangugiare il rum, senza peraltro riportare effetti collaterali visibili quale incapacità di camminare dritti, mi è valso il soprannome di Pantani e qui se avessi avuto degli attributi da toccarmi lo avrei fatto a disprezzo delle norme del galateo. Questa cosa è un po’ difficile da spiegare, non c’entra col doping di Pantani ma col fatto che c’è un modo di dire (che non ricordo) per quando uno beve in fretta che ha a che fare con l’andare forte in salita con la bicicletta (sono strani questi francesi).
L’ultima sera in un clima un po’ più rilassato si è parlato di bevute e di fumo. Pensavo che scitto fosse un termine italiano se non addirittura genovese, credo che sia internazionale perché da loro si dice scitte (sento le sirene in lontananza e la narcotici che si avvicina a causa di questa mia disquisizione LESSICALE). In realtà loro la focaccia la chiamano fugasse (e in genovese si dice fugassa) quindi a ben vedere non è escluso che scitto sia comunque una parola genovese.

Nessun commento: