14.8.04

Parigi
Diciamolo, i parigini in fatto di approcci non sono il massimo dell’originalita’.

Parte uno.
Mentre mi aggiravo fra le mucche di Place Vendome sono stata acciuffata da Christopher, il quale mi aveva visto poco prima assieme ai suoi amici di Bratislava con i quali aveva commentato qualcosa come “Che bella gnocca” e dopo averli congedati era tornato a cercarmi.
“Di dove sei? Ah italiana… si vede dalla tua aria cosi’ naturale:hai il tipico charme delle italiane.”
Io arrossisco e balbetto qualcosa in inglese. Perche’ Christopher e’ meta’ parigino e meta’ americano. Mentre lo seguo fino alla fontana nel cortile del Louvre ho modo di scoprire che divide la sua vita fra il doppiaggio di film, la sua carriera artistica, e il mestiere di portiere di notte (che sospetto sia quella che gli da gli introiti maggiori). L’ora successiva mi vede impegnata in una discussione che dai salari passando per l’acquisto delle rispettive case ci porta ad un campo piu’ generale come socialismo e capitalismo. Tutto questo nel mio primo pomeriggio parigino in attesa della partenza per la Guadeloupe.

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