5.7.06

Post sui mondiali sui saldi e quant'altro
DG un giorno si è preso la briga di convincermi che potevo mantenere la mia immagine di donna forte e indipendente anche con una copia di Vanity sotto braccio. Ci è riuscito così bene che alla fine mi sono fatta l'abbonamento. Questo per dire che rivendico il mio diritto di parlare di scarpe, parrucchieri e unghie spezzate senza sentirmi dire che ho l'encefalogramma piatto. Comunque nell'ottica di un colpo al cerchio ed uno alla botte già che ci sono parlo anche dei mondiali così mi tolgo il dente e assolvo ai miei doveri di italiano medio.
Ieri sono tornata a casa a controllare che il Marito fosse uscito realmente indenne dal tamponamento. Ne era uscito così bene che era già sulla soglia con la chitarra in una mano e la valigetta degli effetti nell'altra, pronto per risalire in macchina ed andare a suonare. La suocera sperava che l'avrei convinto a rimanere a casa a riposare, ma non ha trovato in me una valida alleata. Ho accompagnato fuori di casa il Marito, l'ho visto partire alla volta della sala prove e quando ero sicura di non essere più nel campo visivo mi sono infilata in un negozio di vestiti. Moda ggggiovane ed economica. Ho portato a casa tre magliette al costo di una, dureranno poco, ma almeno potrò metterle in lavatrice senza sentirmi una criminale.
Passato lo shopping selvaggio ho vestito i panni da calciofila svaccandomi sul divano davanti alla tv. Devo dire che a tratti Love story esercitava un fascino maggiore di Italia Germania, ma le urla del vicinato mi richiamavano prontamente all'ordine. I miei vicini praticamente urlavano anche quando Camoranesi si lisciava i capelli, per non sbagliare sono rimasta sintonizzata sulla partita.
Il Marito intanto ha fatto in tempo a provare, tornare a casa, fermarsi dal pizzaiolo per prendere una pizza da asporto, farsi sbagliare la pizza, farsela rifare, mangiare e ancora si era sullo zero a zero. Poi i goal e il delirio del vicinato, tutti alle finestre ed una donna, con un abitino svolazzante, sola, che correva al centro della strada coi sabot che ticchettavano sull'asfalto e un bandierone dell'Italia fra le braccia. Ritenendo di aver visto abbastanza ce ne siamo andati a dormire.

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