9.1.08

Me l'ero presa con Negroponte, forse avrei dovuto avercela con la Intel, di certo, da buona Cassandra, non ero andata molto lontana dalla verità.
Il progetto "One laptop per child" il cui scopo era quello di diffondere la cultura informatica fra i bambini dei paesi in via di sviluppo fornendo laptop a basso costo ed alta resistenza, si sta arenando.
Per finanziare il progetto infatti Negroponte si è avvalso di aiuti di aziende private, fra cui la Intel.
Pare che una volta divenute chiare le dimensioni della fetta di mercato "paesi in via di sviluppo", il colosso abbia deciso di intromettersi, andando ad offrire un laptop altrettanto economico di cui però possiede il brevetto e della vendita del quale avrebbero beneficiato solo le sue tasche.
Che sia stata Intel a sfanculare Negroponte per sue presunte intromissioni sulla politica di vendite dell'azienda o se Negroponte abbia rifiutato i soldi di Intel perchè questa gli stava facendo concorrenza sleale, poco importa. Tutto si riduce ad una questione di soldi gabellata per una questione di beneficenza.
Qui la notizia riportata da repubblica e qui riportata dal punto informatico.
Infine qui un commento che mi ha fatto ridere e che riporto in parte: "Assuming you buy into Negroponte's premise of supplying the world's poor with computers, then who really cares if the children use a computer spawned of monetary self-interest or (supposedly) altruistic motivations -- just as long as the kids can play Doom on something?"

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