17.7.03

Esattamente un anno fa mandavo la seguente mail agli amici, non sapevo ancora che esistessero i blog e quindi facevo spamming indiscriminato con le mie disavventure:

Ciao a tutti,
vi allieto con le mie disavventure da Ebreo Errante.
Come molti di voi sapranno ho cambiato lavoro, o meglio, ho cambiato ditta (per adesso il lavoro rimane quello). La nuova ditta mi ha offerto un posto in foresteria, ovvero una stanza singola in una casa da dividere con altri colleghi. La mia permanenza a casa di Paola era vicina alla sua conclusione, quindi mi sono detta, perché no? Piuttosto che ricominciare da capo a cercare una condivisione.
Mi danno le chiavi di casa e l’indirizzo: Via R***** 20/ * scala B quarto piano.
Facile ! Penso io… addirittura il piano hanno segnato!
Finita la partitella a basket salgo in macchina e mi avvio verso la nuova abitazione per un primo giro esplorativo. Arrivare in zona non è difficile, trovare il numero civico invece risulta più complicato: vedo il 18, vedo il 22… nel mezzo un cancelletto: mi avventuro, entro, fiancheggio un palazzo fino a che non trovo il portone. Ci sono quattro scale e nessuna riporta alcun tipo di indicazione… incontro quella che credo un primo abitante della zona… è una ragazza sudamericana che parla solo spagnolo e non abita in zona…
Incontro svariate persone nell’atrio: un altro sudamericano, una coppia slava… vedo un tizio alla finestra e gli domando informazioni… lui convinto: “la scala B è quella in cui vivo io, entra lì a sinistra!”.
Entro, prendo l’ascensore, arrivo al quarto piano… nessuna targhetta sulle porte… suono ad una porta, il campanello non funziona… suono ad un'altra porta, nessuna risposta… provo a mettere la chiave nella toppa… entra, ma non gira…. Sento delle voci provenire da un appartamento, suono, mi apre una ragazza peruviana che gentilmente mi dice che quella in cui mi trovo e’ la scala A e mi indica la scala B.
Scendo per le scale, entro nella scala giusta, prendo l’ascensore, salgo al quarto piano… ci sono 6 porte.
Mi avvio sulla destra, c’e’ una porta socchiusa dall’aspetto losco. Decido di suonare alla porta accanto, ma il campanello non funziona.
Torno sui mie passi, ci sono le tre porte di sinistra. Suono alla prima, dall’interno mi urlano “Avanti”, sono perplessa, rimango sul pianerottolo. Esce un ragazzo di colore simpaticissimo, gli spiego la situazione: “sto cercando una casa abitata da altri colleghi, dovrebbe essere l’interno 4, ma non ci sono i nomi sulle porte”. Lui ci pensa un po’ e poi mi dice: “dunque, da quella parte ci stanno dei marocchini(porta losca e socchiusa), secondo me ti conviene suonare qui accanto, mi sembra che ci stiano dei ragazzi”. Ormai esasperata ringrazio il giovane. Suono alla porta, ovviamente il campanello è rotto… guardo la chiave in mio possesso, guardo la serratura… infilo la chiave nella toppa e zac! SI APRE!
Entro, mi trovo in una stanza dove due ragazzi alzano gli occhi dal piatto e mi guardano perplessi… “Ciao, sono la nuova coinquilina! Ma dove cavolo abitate?? E’ stato difficilissimo trovarvi”….
Si fanno quattro chiacchere: “ma allora com’è la zona? si trova posteggio? com’è servita?”….
Vedo i poveretti che si affannano ad illustrarmi i pregi della situazione:
“è una zona tranquilla, la strada in cui siamo non è trafficata, la piscina è di fronte, il supermercato a tre minuti… di notte sono tornato “addirittura” all’una e non mi è successo nulla…” ma in realtà gli leggo negli occhi… povera te dove sei finita!
Saluto, scendo le scale… penso da buona genovese che comunque risparmierò dei soldi… mi avvio alla macchina… passano dei ragazzini in scooter mi tirano un urlaccio che mi fa sobbalzare…

BENVENUTA IN VIA R****! penso io….


Beh... sono sopravvissuta.... nonostante il bar losco sotto casa, le "signorine" che si aggirano nella piazza, nonostante mi abbiano rigato la macchina....

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