9.2.05

Va bene George "Ocean" Clooney, va bene Vincent "Capoeira" Cassel, ci sono uomini che se te li trovassi davanti certo non sarebbe facile mantenere il controllo di te stessa. Io però il mio status di donna indipendente lo getterei al vento davanti a un uomo come Richard P. Feynmann. Roba da inginocchiarsi ai suoi piedi chinare il capo e dire "fai di me ciò che vuoi".
Ciascuno ha le sue deviazioni, io mi inchino inebetita di fronte alla superiorità intellettuale.
E poi con quello sguardo vispo e il capello un po' arruffato non si puo' dire che Feynman non fosse un bell'uomo.
Ieri sera stavo leggendo Sta scherzando Mr Feynman!, la storia della sua vita raccolta da un amico in conversazioni registrate mentre erano in tourneé a suonare i bonghi. Voglio dire, non stiamo parlando di un fisico qualunque che oggi nel tempo libero se ne va a zonzo suonando i bonghi, stiamo parlando di un premio nobel e stiamo parlando di qualcosa come 50 anni fa.
Già questo è indicativo.
Comunque questo episodio mi ha fatto sganasciare dalle risate in piena notte.
A Princeton (o al MIT, non ricordo con precisione) Feynman faceva gruppo con i fisici, ma, essendo curioso di natura, una volta ogni una o due settimane, si univa al gruppo dei biologi o a quello dei filosofi o a qualche altro. Una sera fu invitato a seguire un seminario di filosofia di alcune puntate, in cui gli studenti si trovavano per discutere i vari capitoli di un libro di un filosofo di cui non ricordo il nome. Quella sera gli studenti stavano discutendo della definizione di "oggetto essenziale", Feynman quale spettatore del tutto digiuno dell'argomento aveva deciso, pur contro la sua natura, di starsene buono in disparte senza fare domande. Fu proprio il relatore a tirarlo in mezzo alla discussione:
"Mi dica Mr Feynmann, secondo lei un elettrone è un oggetto essenziale?"
Feynman preso in contropiede, dopo aver confessato di non aver letto il libro in questione decideva comunque di rispondere, chiedendo prima però alcuni chiarimenti:
"Tanto per capire, un mattone è un oggetto essenziale?"
La sua seconda domanda sarebbe stata se l'interno di un mattone fosse un oggetto essenziale, per capire se l'oggetto essenziale fosse necessariamente un oggetto tangibile o potesse essere un idea.
Un primo studente disse:
"Certo, un mattone nella sua mattonità è ovviamente un oggetto essenziale"
Non aveva finito la frase che subito un altro studente dissentiva:
"Ma no, non è il mattone in quanto tale ad essere un oggetto essenziale, ma l'idea di mattone"
Immediatamente si inseriva un terzo
"Ma no non è l'idea, è il materiale di cui il mattone è costituito nella sua potenza di essere trasformato in mattone"
In breve tempo una manica di filosofi impazziti se ne stava a sviscerare il concetto di mattone, mentre Feynman facendo spallucce pensava tra se e se che con i filosofi finisce sempre tutto in un gran casino.

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