[Disclaimer: il post qui sotto è una tirata senza capo né coda al solo scopo di
affermare che avevo ragione io e che risulterà particolarmente oscuro a chi non
era a discutere con me ieri sera... che peraltro se passerà di qui penserà che sono
una persona triste e che comunque aveva ragione lui]
L'energia non si crea e non si distrugge, si trasforma e comunque l'entropia
aumenta.
Ci sono cose su cui non riesco ad ironizzare, per quanto mi sforzi
non ce la faccio.
Ci sono cose che mi fanno salire il sangue agli occhi nel giro di 15
secondi e poi altro che respirazione yoga per farlo rifluire, mi ci vorrebbe
del valium direttamente in endovena ed in dosi massicce.
Soprattutto ci sono cose che mi lasciano addosso un senso di scoramento
per cui mi alzo la mattina pensando che l'unica vera soluzione è l'estinzione del
genere umano. Prima il mondo collasserà meglio sarà. In alternativa
invoco l'intervento della coalizione interstellare e la disintegrazione del
pianeta per la costruzione di una superstrada intergalattica.
Pensandoci forse anche io ho una discendenza in linea diretta con Gengis Khan,
e quel rumorino di fondo che mi risuona nelle orecchie quando mi arrabbio è uno scalpiccio
di cavalli.
Perché uno ci prova, magari male, magari non con tutto l'impegno possibile, ma in
qualche modo ci prova a cambiare le cose che non vanno. Che il mercoledì sera invece
di andare in un fondo di cantina umido , uno se ne starebbe anche in casa o al bar
a guardare la partita.
Sarà che però uno dopo 10 anni di studi scientifici ha una spiccata tendenza al
pragmatismo e che quindi al di là dell'ideale che persegue resta ancorato al
suolo. Banalizzando al massimo se ci sono 10 mele e noi siamo in 11, continuano
ad esserci dieci mele, anche se ho lo sguardo da "astronauta" proteso alla visione
di insieme, anche se ho lo sguardo da sognatore, anche se magari arriverà il giorno
in cui schioccando le dita si materializzeranno le mele dal nulla. E per quel giorno
se qualcuno non si priva di qualcosa, ci sarà uno stronzo che di mele non ne mangia.
E che cazzo un po' di senso della realtà.
La cosa agghiacciante è che uno finisce a scannarsi con le persone che poi sostanzialmente
hanno le stesse idee. E se non ci si riesce a mettere d'accordo fra chi dovrebbe già esserlo
mi sfugge come si possa riuscire a fare qualcosa.
Comunque sulla via del ritorno in piena adrenalina da discussione politica, ho tentato
dell'autocritica. Forse sono io che non mi so spiegare, forse è vero che sono quadrata,
del resto mio padre sono secoli che mi dice che sono tedesca, forse è vero che non ho
fantasia. Forse quando mi sbucano i canini affilati da sotto il labbro superiore a sentire
certe frasi, forse quando mi inviperisco e dico alla gente che dovrebbe leggersi Rifkin o
qualche studio sullo stato del mondo, sono solo vittima di uno sporco snobismo da intellettuale
di sinistra. Ecco però proprio guardandomi nello specchietto retrovisore non ce la faccio
a non autoassolvermi.
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