11.10.04

Sociologia spiccia sull'approccio del genere femminile all'acquisto di beni di consumo negli ipermercati il venerdì sera.
Una single alla soglia dei 30, in un venerdì sera in cui l'agenda degli impegni mondani rimane desolantemente vuota, si trova ad affrontare un problema topologicamente complesso. Attraversare la città di Milano in macchina mantenendo una distanza di sicurezza di almeno 1 Km dai supermercati Esselunga disseminati sul territorio, senza per questo infrangere il codice della strada prendendo sensi vietati.
La single in questione si rassegnerà all'impossibilità di risolvere il problema nel momento in cui si renderà conto di aver posteggiato l'autovettura nel parcheggio sotterraneo del suddetto supermecarto.
A quel punto tenterà di adottare la tecnica di salvataggio, scartando l'utilizzo del carrello formato famiglia di obesi a favore del cestello giallo, peraltro anch'esso di notevoli dimensionise paragonato agli analoghi attrezzi di supermercati di altre catene.
Nonostante il pensiero consolante del proprio letto, il bisbiglio tentatore del pigiamone antistupro azzurrino dal quale occhieggia un mickey mouse sognante, nonostante il richiamo del pc, di qualche cd di musica che da tempo domanda di essere ascoltato, della pila di film da vedere, resterà un senso di inadeguatezza per non aver ricevuto inviti mondani nella sera deputata per eccellenza alla vita sociale. Per l'impossibilità di partecipare convenientemente al rito collettivo e liberatorio dell'annegamento della settimana lavorativa in un negroni sbagliato condito da pistacchi e patatine. Perchè si sa, la single alla soglia dei trenta per quanto ostenti un certo olimpico disprezzo dei divertimenti di massa, in realtà non riesce ad essere del tutto impermeabile alle ansie comuni al genere femminile, quali un destino di zitella inacidita.
A livello totalmente subliminale tale frustrazione la condurrà a solcare gli interminabili corridoi del supermercato in una attitudine Bridget Jonesca e ad affastellare nel cestello accanto a cibi sani quali insalate e frutta fresca, strumenti di autodistruzione quali anacardi ricoperti di cioccolato al latte, cioccolatini e pacchetti di Fonzies. Salvo poi sostare al reparto cosmetici per acquistare un nuovo lucidalabbra di tonalità Luscious Lavander nella inconsapevole speranza di fare incontri lascivi al banco surgelati.
Arrivata alla cassa scoprirà che nonostante il cestello abbia 1/5 del potere contenitivo di un carrello l'ammontare del suo conto è curiosamente vicino a quello della famiglia che l'ha preceduta nella coda e trasportava tre carrelli straripanti fino all'orlo di cibarie.
Rimossa questa amara considerazione si dirigerà verso l'autovettura sentendosi in un certo qual modo appagata e felice alla prospettiva di una serata casalinga. L'appagamento avrà però breve durata, giusto il tempo di arrivare a casa e rinvenire il rossetto alla Lavanda Lasciva in mezzo alle zucchine.

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