27.10.04

La sfilata è suddivisa in tre parti: una parte di abiti tradizionali, una parte di "contaminazione" con modelli tradizionali rivisitati in chiave moderna e una parte di abiti moderni.
Io sfilo nelle prime due parti. Al primo giro indosso un bubu, un abito composto da un pareo ed una casaccona, un foulard sistemato in testa. La stoffa è lucida, verde oliva, la trama ha dei piccoli pois tinta su tinta. Lo scollo è a barchetta ed è ricamato. Al secondo giro invece indosso un bubu in versione moderna, stoffa morbida stile maglina. Gonna lunga ai piedi a tubo azzurrina e blu elettrico. Casacchina azzurra con scollo a barchetta dello stesso blu degli inserti della gonna. La casacca cade larga, lascia una spalla scoperta ed è assolutamente trasparente.
Gli abiti presentati nell'ultima parte sono modelli "occidentali" con stoffe africane. Abiti portabilissimi nella vita di tutti i giorni come pantaloni un po' a zampa abbinati a top il cui ricamo viene ripreso sul bordo dei pantaloni o casacche ricamate abbinate a pantaloni a tubo. Ci sono anche abiti da sera, uno bellissimo con gonna attillata blu notte e corpetto senza spalle in fantasia afro bianca e blu.
Al di là del fatto che la metà degli spettatori siano parenti e amici delle improvvisate modelle , cosa che innegabilmente contribusce molto all'apprezzamento dell'evento, la sfilata è un successo e non ha quell'aria casalinga che ci si potrebbe aspettare. C'è un percussionista per l'accompagnamento musicale e una voce narrante che parla dell'Africa e delle sue tradizioni.

Il dietro le quinte è un pomeriggio molto ludico passato insieme a ragazze simpaticissime a provare abiti, farsi truccare e pettinare in maniera insolita da mani esperte. Un paradiso, insomma.

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