12.10.04

Psicoterapia casereccia di gruppo.
Discutere con i coinquilini alle volte è più faticoso che fare una seduta di psicoanalisi.
L'argomento della serata erano i rapporti di coppia e l'innamoramento o meglio il come si vive l'innamoramento (dove per innamoramento si designa il periodo iniziale di una relazione, dal primo incontro per un periodo da tre a sei mesi in avanti).
Io sostenevo che a 30 anni probabilmente non è strano vivere anche la fase dell'innamoramento in maniera un po' più razionale di quando se ne avevano 16. Che magari uno non passa 24 su 24 assieme alla persona di cui è innamorato, anzi diciamo 24 ore - 8 che sono quelle che serve passare in ufficio per non essere licenziati.
Che magari uno continua ad andare ad allenamento e per quella sera invece di stare assieme ci si telefona oppure ci si vede alle 23 e poi si fanno le quattro del mattino a chiaccherare seduti su di un muretto.
L'innamoramento a quanto pare per poter essere definito tale deve comportare uno stravolgimento totale delle abitudini di una persona. A meno che tu non sia un calciatore professionista o siano 25 anni che pratichi un hobby a tempo pieno togliere anche una sola ora alla settimana nella fase di "rincoglionimento amoroso" significa che non essere veramente innamorato, mantenere una riserva sulla relazione.
Come si fa a categorizzare così, come si fa a decidere che un comportamento è la norma e che gli altri sono devianza, devianza un po' nefasta anziché no?
Biologicamente, psicologicamente è necessario e naturale affinché si possa parlare di innamoramento passare ogni minuto della propria giornata assieme? Credevo che bastasse l'affinità elettiva, l'empatia, il desiderio dell'altro, il pensiero dell'altro, la qualità del tempo che si passa assieme.
E non è che se perdo la testa per qualcuno e questo mi dice partiamo per il Malindi io non mandi all'aria tutto e mi presenti alla sua porta con lo zaino in spalla e passaporto in mano, senza peraltro sapere con esattezza dove sta il Malindi.
O che magari non decida di darmi malata per passare tre giorni di fuoco con il novello fidanzato (o dio non che mi sia mai successo, né il Malindi né la finta mutua, mi sa che i fidanzati, se c'era bisogno di una ulteriore riprova, non li scelgo granché bene). Solo che non mi sento meno innamorata di un'altra persona o non mi sembra che il mio innamoramento sia di serie B per il fatto di non stravolgere logisticamente tutta la mia vita per un periodo variabile da tre a sei mesi.
Ci sono le persone, ci sono le situazioni, ci sono i momenti della vita, ci sono le alchimie e a priori non si possono fare previsioni su come si evolveranno le cose, ogni storia è un caso a sè. o no?
Ma forse non ho diritto di parola che alla fine,come dice la cartomante, le mie storie vanno sempre a puttane .

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