Delle volte l'ansia di aver acquistato casa mi coglie improvvisa inchiodandomi a
tappeto. Il mutuo che dovrò fare, le spese per arredarla mi parlano di vacanze
a cui rinunciare, di un legame troppo forte con questa città con cui ho un rapporto di amore odio.
Poi rientro in foresteria e scopro che due donne e un uomo hanno svuotato i due
scaldabagni disponibili e non c'è neanche più un briciolo d'acqua calda. Mi tocca
spengere il forno perchè le fanciulle hanno asciugacapelli che ciucciano energia
manco fossere delle turbine di un jet e con le tv e le luci accese in ogni
stanza il forno è di troppo.
Quindi non posso mangiare non posso fare la doccia e non oso turbare i precari equilibri
energetici accendendo lo stereo.
Allora la mia cabina telefonica a due piazze mi pare un miraggio e conto i giorni che
mi separano a marzo.
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