15.3.06

Ieri, varcando l'ingresso della slunga dopo settimane di assenza, sono stata colta da sindrome di stendhal applicata a grande magazzino alimentare. I cartellini gialli e rossi che sottolineavano le riduzioni di prezzo mi si sono attaccati alla retina ed hanno iniziato ad esercitare un'attrazione magnetica sui miei piedi. Per fortuna la sera prima avevo fatto due conti sulle spese che mi aspettano nei prossimi mesi ed avevo decretato il mio limite di spesa giornaliero, così, sebbene a malincuore, le mie pulsioni consumistiche si sono ridotte all'acquisto di una insalatiera di ceramica bianca e di due cassettine per i fiori, oltre ai generi di prima necessità.
Il degrado neurale del mio cervello sembra inarrestabile, nonostante abbia sospeso la visione coatta di serie tv dopo cena, la mia attenzione per ciò che accade nel mondo è al minimo storico. Il tempo continua a fuggirmi fra le mani e i miei cicli vitali sono sempre più scanditi dal ciclo dei lavaggi in lavatrice. Non so che giorno è, non so cosa sta succedendo, ma ho il bucato dei colorati da fare. L'importante è avere una certezza.

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