4.11.04

Mi scrive Diego dalla Germania:
"Guardo Andrea, un'amica cilena. Sguardo deciso. Carattere forte. Circolo femminista, pacifista convinta, sta raccontando delle discussioni con sua madre. Lei, la madre, e' per la lotta armata, in alcuni casi. Le sorrido e le chiedo cosa e' accaduto a sua madre durante la dittatura. E' stata in carcere, un anno, non e' stata fucilata in mezzo ad un campo da calcio e si e' salvata per miracolo, grazie ad un avvocato "muy muy bueno". Le dico che non sono sorpreso che sua madre pensi che in alcuni casi sia giusto lottare con le armi per la propria liberta' e per i propri diritti. Andrea e' nata in Svezia. Sua madre, dopo essere stata liberata, ha raggiunto il padre fuggito in Scandinavia. La' avrebbero potuto iniziare una vita tranquilla, aiutati da coloro che li avevano aiutati a scappare. E invece no. In Mozambico c'e' una guerra, c'e' uno stato socialista da difendere. E con il sogno di Allende ancora vivo, lasciano la Svezia e raggiungono l'isola africana. Dieci anni di guerra, nel frattempo altri due figli, poi, finalmente, il ritorno in Sud America, nell'amato e mai dimenticato Cile, dopo la fine della dittatura.
Mi fa riflettere la storia dei genitori di Andrea. Sicuramente sono persone con ideali molto forti. Mi domando quanto forti siano i miei ideali.
Credo che un mondo diverso e migliore sia possibile. Bene. Cosa sono disposto a fare per contribuire a creare questo mondo diverso in cui credo? Ogni sabato mattina, per un'ora, parlo alla radio di questo mondo, di cosa andrebbe cambiato, provo, nel mio piccolo, a fare quell'informazione alternativa di cui, secondo me, c'e' sempre piu' un disperato bisogno. Quante persone ascoltano la radio? Non ho idea. Potrebbero essere 100 come 1000. Poche? Forse si', forse no. E poi? Cos'altro faccio? Non ho la macchina, uso i mezzi pubblici, inquino meno di molti altri. Riciclo il vetro e la carta. Separo i rifiuti. Cerco di avere uno stile di vita abbastanza sobrio. Provo a ridurre gli sprechi. Boicotto i prodotti delle multinazionali che violano i diritti umani. Partecipo a manifestazioni di piazza. E' sufficiente tutto cio'? Potrei fare di piu'? Penso di si'. Cosa? Molte cose. Sarei disposto a rinunciare a qualcosa per trovare il tempo e l'energia per fare di piu'? Che cosa sacrificherei della mia vita per provare a portare un mattoncino per la costruzione di un futuro diverso, un futuro piu' giusto? Forse che i miei ideali non sono cosi' forti come quelli dei genitori di Andrea? Chissa', forse in Mozambico a fare la guerra non andrei. Ma a volte non e' necessario andare cosi' lontano. A volte sarebbe sufficiente rendersi conto che chi ha bisogno di noi, del nostro aiuto, di un po' del nostro tempo, e' molto, molto piu' vicino...
"


Domande difficili quelle che si pone Diego, che spesso mi pongo anche io Cosa potrei fare di più per cambiare le cose? Cosa sono disposta a sacrificare? Aggiungo di mio : sono coerente?
Di recente qualcuno mi ha detto che bisogna puntare il dito contro i responsabili delle sperequazioni che ci sono nel mondo, contro il FMI, ad esempio, che strozza l'economia dei paesi del terzo mondo con i suoi diktat intesi a favorire la restituzione dei prestiti ricevuti.
Ma se io sono la prima a contribuire al mantenimento dell'attuale sistema economico con che coerenza punto il dito contro le multinazionali? Dovrei essere la prima nel mio piccolo a sottrarmi a certi ricatti, a fare seriamente del consumo responsabile.
E in più, se sono convinta che le cose dovrebbero essere cambiate perchè sono così fondamentalmente pessimista sulla possibilità di cambiarle? Forse perchè non mi sento coerente io per prima, forse perché i miei ideali non sono così forti.
Forse perché non credo nell'evangelizzazione, credo nello scambio di opinioni. Credo che il moto di ribellione per come vanno le cose debba venire dall'interno di ciascuno che non possa essere indotto e tutti i tentativi di risvegliare le coscienze altrui sia solo aggiunta al rumore di fondo.
Forse è la mia formazione scientifica che mi richiede la visione del risultato pratico per farmi sentire che quello che sto facendo è utile.
Ma poi mi domando, la coerenza è un valore?

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