2.11.04

Ammettiamolo è così, alle medie ciascuna di noi è stata l'amica brutta di qualcuna. A meno che, ovviamente, non ci si possa fregiare della palma di più bella della scuola media, allora si dovrà ammettere di aver scelto almeno a livello inconscio la propria confidente in modo tale da mettere in risalto le proprie doti piuttosto che offuscarle.
Io dodicenne timida e impacciata, ma grazie al cielo non ancora occhialuta, facevo parte, manco a dirlo, della categoria delle confidenti. Troppo alta rispetto alla media, con una temibile frangia mid-eighties vivevo di luce riflessa della popolarità della mia amica bella e spigliata.
Per lei facevo da ufficio postale ricevendo e inoltrando bigliettini a forma di cuore, ma anche da ufficio sondaggi per captare il suo livello di popolarità presso il pluriripetente con la voce già adulta. A volte ricevevo qualche corteggiatore di seconda mano. Era una rapporto perfetto capitano gregario, senza sbavature.
A distanza di anni io e R. siamo ancora amiche. Vite indipendenti e diverse, ci si ritrova di quando in quando per fare quattro chiacchere . E ogni volta mi stupisco a vedere come siamo simili.

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