30.5.04

Capitolo due. 22/05/2004

Narcolessia.

Sono arrivata a Bastia alle 7 del mattino. Dato il bel tempo ho deciso di passare la mattinata al mare e prendere il treno per Vizzavona solo nel pomeriggio. Prima ho sonnecchiato sugli scogli della passeggiata vista porto, poi ho fatto la spesa, infine sono andata a cercarmi una spiaggia. Scavalcati porto e porticciolo in direzione di Capo Corso finalmente ho trovato una spiaggetta sassosa che ricordava tanto quella di Vesima.
Ho fatto il primo bagno della stagione, se i miei 45 secondi di permanenza in acqua con relative due bracciate si possono chiamare bagno. Ho sonnecchiato ancora mentre il sole asciugava il costume, verso l’una in preda ai miraggi per il troppo caldo mi sono poi diretta alla stazione. Ho contato 23 Harley Davidson posteggiate in piazza S. Nicholas. Gli Hell’s Angels francesi a quanto pare si erano dati appuntamento in zona o forse ero ancora preda di un miraggio. In stazione ho individuato un randonneur rasta biondo, ma siccome ero comodamente sdraiata sul gradino in cemento di un deposito ho lasciato perdere qualsiasi tentativo di conversazione e ho sonnecchiato al sole per un paio d’ore fino all’arrivo del treno.
A Vizzavona la scelta della Gite a cui alloggiare non si è posto: era aperto solo l’hotel I Laricci.
Fortunatamente c’era ancora posto, sono finita in una stanza da quattro in cui poi sono stata raggiunta da un francese il quale si è molto stupito che mi apprestassi al trekking da sola. Lui era in un gruppo di sei.

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