8.11.05

Questa mattina non ho nemmeno sentito la sveglia. E dire che sul finire della notte mi sono svegliata innumerevoli volte, non capisco se guardare i documentari di Lucarelli sulle BR mi fa male o se è proprio il periodo che non è propizio al sonno profondo ed ininterrotto. Fatto sta che il caffè portato a letto comunque è un buon inizio di giornata.
Peccato poi la nebbia. Che, diciamolo, se fosse fitta da tagliare col coltello mi piacerebbe, ma così, un po' più che foschia un po' meno che nebbia seria, non fa che aumentare il senso di desolante grigiore del paesaggio circostante.
Dopo la nebbia il vecchietto in bicicletta, non aveva gli stivali di gomma, ma stava comunque al centro della strada con la sua graziella verde arrugginita modello under 5, con una cassetta della frutta attaccata al portapacchi. Per superarlo ho rischiato di farmi la fiancata contro le auto parcheggiate.
Dopo il vecchietto l'avventura alle poste. Dovrei decidermi a cambiare ufficio postale, ma quello a Cesano è così comodo che ogni volta finisco lì. Ero in paziente e rassegnata attesa quando un vecchietto con la coppola ha iniziato a sventolarmi davanti al naso una busta dicendomi "devo pagare solo due bollette e guardi quanto mi tocca aspettare", al che di riflesso ho sventolato le mie bollette sotto il suo naso, "anche io due bollette": è nata un'amicizia. Il vecchietto si è infilato nel primo sportello che si è liberato, passando davanti ad una allibita signora che non ha osato protestare. Poi voleva far passare anche me davanti alla signora che ormai soffiava fumo nero dalle narici, ho declinato e aspettato il mio turno.
Nell'attesa ho assistito alla immancabile discussione fra una impiegata e una cliente imbufalita. La classica discussione acre che mi ha messo di malumore nonostante non fossi coinvolta. Sono uscita pensando alle discussioni acri che mi attendevano in ufficio, per fortuna per ora tutto tace, anche se so benissimo che queste sono le ultime parole famose.

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