5.1.05

La vacanza a Madrid (parte tre)

Cinema.
Una sera ci siamo lanciate nell'avventura film in lingua originale sottotitolato in spagnolo.
Il film era Ocean's twelve e sicome non c'era molto da capire e più che altro si doveva restare in adorazione di una manica di attori fighi da panico, ce la siamo cavata bene.

Musei.
Abbiamo visitato sia il Centro de Arte Reina Sofia sia il Prado.
A differenza di quel che accade in Italia i musei hanno prezzi popolari: il biglietto di ingresso costa 3 euro. Il sabato pomeriggio e la domenica sono gratuiti.
La principale attrattiva della Galleria reina Sofia sono Guernica e i disegni preparatori. Il resto del museo comunque non è da meno. La collezione permanente si trova ai piani pari: il secondo e il quarto. Al primo piano c'è l'ingresso, al terzo la biblioteca.
Al secondo piano ci sono Picasso, Dalì, Mirò, ci sono i quadri di un tal Solana che sono grigi e scuri e tutti i personaggi hanno volti inquietanti.
Ci sono i lavori in ferro battuto di Garagallo, bellissima la maschera di Greta Garbo.
Al quarto piano una carrellata di opere fra cui Yves Klein ( la nike di samotracia in blu e uno dei classici quadri fatti trascinando una modella nuda imbrattata di vernice sulle tela), di cui ho scoperto esserci una mostra monografica da qualeche parte in Germania, peccato che finisca il 9 gennaio e che io abbia già finito le mie vacanze.
Ci sono due opere di Mario Mertz, ma la più bella resta il coccodrillo di Fibonacci che ho visto al Centre Pompidou l'estate scorsa.
Il Prado l'abbiamo visitato di domenica, giorno di apertura gratuita.
L'abbiamo visitato per non sentirci dire "ma come? sei stata a Madrid e non sei stata al Prado?".
Ebbene ho assolto il mio dovere di "turista acculturata" e mi sono sorbita i miei 35 minuti di coda per entrare, però la mostra sul ritratto spagnolo, quella proprio non ce l'ho fatta. Il Prado è un gran casino. Un po' perché è grosso un po' per come è strutturato. Anche se l'ingresso è gratuito ti mollano un plico di biglietti di un notevole spessore per le varie esposizioni e ogni tanto qualcuno ti insegue per darti un alro biglietto. Se poi uno in trance agonistica decide di mettere piede in tutte le sale tutte, a metà percorso comincerà ad avere delle allucinazioni a sfondo sacro o mitologico e giurerà di aver sentito nitrire il cavallo di Carlo V.
Ci sono un delirio di Madonne e Sacre Famiglie da Tiziano a Caravaggio passando Mantegna e Parmigianino.
C'è una sala dedicata tutta all'adorazione dei magi di Rubens, con studi preparatori e versioni successive.
Ci sono quadri di El Greco, con quelle facce smunte, le figure allungate, siano nobili frati o Gesù Cristo sembrano tutti un po' dei tossicodipendenti.
Di Goya c'è la famosa fucilazione del 3 di maggio oltre ovviamente alla Maya vestida e la Maja desnuda.
Di Velasquez mi ricordo solo Las Meninas.
Se qualcuno mi dovesse chiedere una buona ragione per visitare il Prado comunque direi Hyeronimous Bosch El Bosco Il giardino delle delizie. Ci si possono perdere ore davanti e comunque si continuano a scoprire particolari nuovi. Citando la Lonely Planet "guardando i quadri di Bosh si è colti dal sospetto che li abbia dipinti sotto l'effetto di qualche potente allucinogeno".

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