22.4.03

17 aprile 2003 Alcatraz Concerto dei Calexico.

F. Ma che genere fanno?
G. ehm non saprei definirlo... Lo fi... tex mex....
F. Quanto suoneranno? Quante canzoni faranno?
G. Assolutamente non ne ho idea
F. Ma tu le canzoni le conosci ? Quanti cd hai?
G. ehm dunque ho un cd con un live che ho scaricato dal loro sito e basta

Leggo il panico negli occhi di chi mi sta parlando.
Si sta sicuramente chiedendo com'e' possibile che lo scorso anno io abbia tentato di
andare in Svizzera a sentirli suonare, senza che questi fossero il mio gruppo preferito.
Sta anche pensando che, visto che questo e' un chiaro sintomo di squilibrio, chissa'
che musica sta per ascoltare.
La intro di Masha Qrella conferma i suoi timori...
F. Ma che palle ma sono tutte uguali queste canzoni?
la risposta sarebbe ... ma che palle, me la fai sentire questa ragazza
timidina con una bella voce?
...ma la penso soltanto.

Finalmente salgono sul palco i Calexico.
Ma chi sono i Calexico?
Sul biglietto e sulle locandine sono due, sul palco sono sei.
Batteria, chitarre, contrabbasso, tromba, fisarmonica, melodica, maracas ...
alcuni non riesco nemmeno ad associarli ad un nome!
Ai lati del palco due file di lampadine colorate stile sagra estiva di paese.
Sullo sfondo un tendone bianco sul quale vengono proiettate diapositive
copertine degli album, foto del deserto...

Gia' il deserto.. e quella musica da film western... mi viene alla mente
Generazione X di D.Coupland, che sara' anche un libro di 10 anni fa, sara'
anche un libro da cazzoni... ma resta sempre un bel libro e in qualche modo
parla anche di me... ma del resto sono ancora una cazzona, come qualcuno mi
ha fatto notare senza mezze misure e senza possibilita' di replica.
E allora allontanati, non mi tenere per i fianchi, non cercare il mio collo
fra la massa dei miei capelli spettinati...
Lasciami chiudere gli occhi lasciami immaginare il deserto, il silenzio, il vento
la sabbia che ti colpisce il viso, gli arbusti che rotolano, le strade lunghe,
assolate,aride...
lascia che sia la musica a sussurrarmi all'orecchio, il vento a carezzare il mio corpo

lasciami qui, sola, al centro del nulla.

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