11.10.06

Anche se non ho mai inaugurato una serie di post con questo titolo, mi sento di dire "Bentornati all'angolo degli incubi di Ginevra"
Quest'oggi puntata doppia, grazie all'attività onirica straordinaria di questa notte e dire che non avevo neppure mangiato pesante.
Nel primo incubo il palazzo in cui lavoravo (che non era quello in cui realmente lavoro e forse era una università) veniva assediato dai pompieri (ricorda nulla?), dapprima credevamo fosse una semplice esercitazione, ma poi, una volta usciti in cortile, ci rendevamo conto che era una vera e propria guerra fra bande di pompieri rivali che non trovavano di meglio che, schierati i mezzi antincendio, irrorarsi vicendevolmente di acqua e schiume taglia fiamme. Si scopriva infatti che erano stati tagliati i fondi per il presidio del palazzo e che bisognava tagliare un fornitore e i vari fornitori si accapigliavano per mantenere la postazione (anche questo mi ricorda qualcosa). Io scappavo assieme ad alcuni pompieri ribelli, ma lasciavo il casco dentro il palazzo e la moto parcheggiata sotto, così, visto che le ostilità non accennavano a placarsi, dovevo rientrare di nascosto dentro il palazzo a recuperare il casco, ma appena salita in sella una banda di loschi figuri, alquanto risentiti, mi si avvicinava per non farmi scappare. Io partivo senza casco e senza occhiali e mi trascinavo dietro un tizio che mi si era attaccato alla coda della moto e non mollava la presa nonostante andassi a zig zag e cercassi di farlo finire sotto i furgoncini ducato che procedevano in senso contrario. Non so come sia finita la questione, so solo che poco tempo dopo, e qui inizia la seconda puntata, mi trovavo a sostenere un esame di cultura generale per poter rimanere a fare volontariato nell'associazione a cui partecipo abitualmente.
Ero un po' scocciata dal dover fare questo test, anche perché, mi dicevo, guarda tu se una laurea in fisica non basta.
C'erano domande di chimica e domande di dizione tipo "come si pronuncia la parola noi" ed io quando la leggevo mi alteravo non poco perché non ne capivo la ragione. Alla fine mi correggevano il test e mi davano D, io, nota secchiona, mi alteravo parecchio e andavo a chiedere spiegazioni alla commissione esaminatrice, anche perché non c'era una correzione del test, ma solo un voto finale. Nella commissione c'erano due gemelle che sembravano Daria (il fumetto) di non più di 15 anni e un tipo che esiste nella realtà che non è in grado di parlare italiano, tanto forte è la sua inflessione dialettale, ma che si spaccia per un conoscitore della lingua cinese. Il fatto che due quindicenni ed un dislessico mi avessero dato D mi faceva incazzare oltre ogni limite e me ne andavo veramente di cattivo umore. Ad un certo punto ho sognato di essere sveglia nel mio letto incapace di prender sonno a tentare di autoconvincermi che non valeva la pena di essere così arrabbiati.
Psicoanalisti in erba fatevi avanti, anche se so benissimo da sola che il responso è che sono alla frutta.

Nessun commento: