11.9.05

Carramba.
Antonello era proprio Antonello. Qualche tempo fa mi domandavo se quel tipo che avevo visto passare nei dintorni dell'ufficio fosse la stessa persona con cui avevo fatto l'interrail dopo la maturità ed in un momento di amnesia mi domandavo come caspita si chiamasse. Che va bene l'età che avanza, ma dopo aver passato tre settimane assieme pareva brutto non ricordarsi il nome. Quando ero sul punto di chiedere l'aiuto a casa, interpellando qualcun'altro dei nostri compagni di viaggio mi era venuto in mente il nome, ma nel frattempo non lo avevo più incontrato. Venerdì eravamo assieme alla fermata del bus, qualche sguardo furtivo, ma nessuno che facesse la prima mossa. Poi ci siamo ritrovati sullo stesso vagone della metro, così tolte le cuffie mi sono lanciata nella carrambata.Ma sei proprio tu? Ah ciao, anche io mi domandavo se fossi tu. Come stai come non stai? Da quanto sei qui? Scendi spesso nel we? Io convivo, io quasi. Ora che sono a Milano non vado più ai concerti, quando ero a Genova organizzavamo le spedizioni, a chi lo dici. Ah com'è piccolo il mondo.
In centrale poi mi imbatto in Davide, compagno dell'università più grande di me di un anno o forse due. Io sono in attesa dell'IC lui dell'IR così ci fermiamo a metà strada fra le due banchine a farci i resoconti degli ultimi due anni, che era da un pezzo che non ci si incontrava sul treno per Genova. Si è fidanzato con una collega e stanno per andare un anno in Corea con la loro ditta. La famosa vita all'estero, quell'esperienza che né io né lui eravamo riusciti a portare avanti all'Università. Io il luogo più esotico visto durante la carriera lavorativa sono stati i campi concimati della Germania quando eravamo a spasso a fare misure sulle fibre ottiche, direi che lui è più fortunato. Tra l'altro studierà coreano una volta giù, non tanto per il lavoro, quanto per interesse personale. In bocca al lupo!
Sabato mattina, mentre al banco del negozio rimiravo varie borse, indecisa su quale regalare a mia madre, mi sento chiamare. Fabrizio, che frequentava il mio stesso liceo è lì davanti con passeggino al seguito. E' diventato papà, la sua bimba Emma è bellissima, capelli biondo cenere e occhi azzurrissimi. E' anche simpatica, il papà ci presenta, io le porgo il dito indice e lei me lo stringe e scuote come fosse un adulto che stringe la mano ad un conoscente.

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