26.1.07

Eh la psicoanalisi, è sempre la solita storia, prima c'erano il peccato e il diavolo, adesso ci sono la psiconalisi e il subconscio
77 anni e un braccio ingessato in posizione innaturale, Paolo Poli dà vita ad uno spettacolo un po' surreale stile rivista di cabaret, con siparietti musicali e buffi travestimenti.
L'immagine che mi ero fatta di lui in televisione vedendolo sedere raffinato ed elegante nella poltrona di Fazio, con le braccia entrambe ancora intere, non coincide con ciò che vedo sul palco.
Non che sia sguaiato o volgare, è solo inspiegabilmente freddo. Forse è il genere di spettacolo a non essere nelle mie corde, forse è che al teatro carcano l'audio è veramente ignobile, forse è che fra cambi d'abito balletti e canzoni, con la sua età e il braccio in posizione da egizio alla fine è la stanchezza a farla da padrona. Quando finalmente mi stavo divertendo lo spettacolo è finito e dopo i vescovi che cantavano tropicana, i bis non erano all'altezza.
Inutile dire che però le battute sulla chiesa mi hanno fatto tutte molto ridere.

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