8.7.05

Oggi, complice il viaggio in metro da 20 fermate, ho finalmente iniziato "Il Vangelo secondo la scienza" di Oddifreddi. Me ne stavo tranquilla sul mio seggiolino, portatile in spalla, borsetta sotto braccio, borsone sulle ginocchia e libro nella mano, quando una signora, la vecchina seduta accanto a me, accenna un tipico colpetto di tosse preparatorio. Alzo gli occhi e la guardo interrogativa, lei timida comincia:
- Mi scusi, sa, posso lasciarle questo?
e mentre parla estrae un A2 piegato a metà che titola "Il regno di Dio" e me lo piazza sotto il naso.
Fatico un attimo a mettere a fuoco, poi realizzo che cosa è e declino. La mia faccia nonostante il tentativo di rimanere gentile deve aver tradito tanto sconcerto che la signora si è sentita in dovere di scusarsi:
- Mi scusi, sa, pensavo che potesse interessarle.
Probabilmente la parola Vangelo sulla copertina del mio libro l'ha tratta in inganno.
Poco dopo mi sono imbattuta in questa frase che ho deciso di fare mia:
Come dice infatti il Dalai Lama [...] le religioni sono medicine e ciascuna è adattta ad un particolare tipo di malattia spirituale. E come aggiunge Jung[...], le religioni sono sistemi di guarigione per i mali della psiche. Dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni.

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