Ieri sentiero panoramico dell'Alpe Veglia in Val D'Ossola.
Siamo partiti tardi ed abbiamo trovato traffico: ci siamo messi in cammino
a venti a mezzogiorno.
La seggiovia S. Domenico(1382 m)- Alpe Ciamporino (1950 m) è un furto legalizzato da 6 euro a cranio
sola andata.
La gita è conosciuta e molto frequentata, alla partenza formiamo un codazzo di una
dozzina di persone, c'è la famigliola con puffetta al seguito, c'è la famiglia con cane
e bambini, c'è chi parte con le scarpe da barca e senza calze dietro la falsa promessa
dell' amico "Tranquillo è tutta in discesa: si parte da 2000m e si arriva a 1700. Ho prenotato
la polenta per l'una e mezza".
Piano piano si attuano sorpassi e ciascuno prosegue col suo passo: in testa, manco a dirlo, i tedeschi.
Sull'inizio della salita i tedeschi sono in fuga, io e il Fidanzato invece talloniamo
mr Vado a Mangiare la Polenta con le Scarpe da Barca che fa l'impossibile per occupare tutto lo
spazio disponibile sul sentiero e impedirci il sorpasso. In preda ad un attacco di machismo
inizio ad inerpicarmi sul lato del sentiero con falcate da gigante, opero il sorpasso e distanzio
l'ostacolo semovente. Il problema è che poco dopo l'organismo tutto si ribella al ritmo troppo
sostenuto ed in breve mi guardo intorno alla ricerca di una unità di soccorso cardio vascolare, con tre
metri di lingua fuori e battito cardiaco sconnesso. Il mio ego comunque non viene ferito dal momento che
mr Scarpe da Barca si deve essere accasciato metri prima in preda alle convulsioni e non ci supera più.
Ci fermiamo a mangiare sotto le Torri del Veglia, poi proseguiamo.
Al pian del Scricc il sentiero si infrange contro una recinzione a 12 v per le mucche. Ci aggiriamo un po' incerti
poi ci mettiamo a gattonare stile rambo sotto la recinzione sperando che il cane da pastore non decida di azzannarci proprio
mentre siamo più vulnerabili. Fortunatamente passiamo indenni,troviamo il sentiero che scende dal Lago Bianco e ci
incamminiamo verso le malghe della Balma.
Dalla Balma a ritornare a San Domenico è la parte più noiosa della gita. Si prosegue lungo una strada
carrozzabile ripidissima in discesa lastricata di pietroni che non aiutano ad ammortizzare.
La gita nel complesso è molto piacevole, il tempo splendido (nonostante la crema mi sono ustionata i polpacci), la vegetazione spettacolare. Siamo in un parco naturale ci sono fiori ovunque di tutti i generi e ci imbattiamo anche in due funghi prataioli al bordo del sentiero.
Peccato per il traffico del rientro.
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