19.7.04

Week end in Francia, parte tre.
Dimanche, le long retour.  
Sono le 8.30, siamo coperti di rugiada, ma il sole sta arrivando. Michel non ha dormito molto e continua a dire che si deve comprare un materassino gonfiabile come il mio perchè con lo stuoino sentiva tutte le asperità del terreno. O almeno è quello che credo di capire, perchè alla mattina faccio fatica già di mio a fare conversazione figuriamoci a farla in francese.
Dal Lac Vert (2300 m circa) ci dirigiamo verso la Bas de la Valmasque (2550 m) che ci farà scollinare nella valle delle Meraviglie.Qui non si possono usare i bastoni con la punta di ferro, non si possono abbandonare i sentieri tracciati,praticamente non si può fare nulla, se non restare sul sentiero e vedere qualche incisione ad esempio il Cristo.
Sui sentieri della Valle delle Meraviglie c'è "tout le mond", come dice Michel. Il paesaggio è comunque eccezionale e il tempo ancora ci assiste. Pranziamo in vicinanza del lac des Merveilles e del relativo rifugio a 2100m.
Dopo pranzo ci aspettal'ultima salita verso il Pas de l'Arpette (2510 m) e poi la lunga discesa fino alla macchina.
Il sole ci ha cotti per bene, per quest'anno il segno del calzino rimarrà indelebile, ma più di questo mi preoccupa il dolore atroce ai polpacci che sono rosso fuoco.
Sulla discesa mi sento molto atletica, sarà anche che Michel ha preso una storta e viene giù cauto poggiandosi sui bastoncini, comunque saltellando di pietra in pietra sento i muscoli che rispondono bene nonostante l'inattività degli ultimi tempi.
Purtroppo ad un certo punto manco una svolta sul sentiero e così ci tocca passare sotto il tubo dell'acquedotto strisciando sui gomiti, questo spezza il ritmo e di lì in poi la discesa si fa più dura, anche perchè si ha la visuale sul parcheggio e la macchina sembra sempre un puntino lontanissimo. Fortunatamente Michel ad un certo punto dice la parola magica "biere à la pression", a quel punto riprendo la corsa, questa volta a sostenermi è il pensiero di mettere i piedi a bagno nel torrente e sedermi poi all'ombra di un ombrellone con la mia birretta in mano. Discesa di nervi.
Dopo la birra il rientro a Nizza con ingorgo di traffico compreso. Un passo veloce a casa di Michel per una doccia e un piatto di pomodori. La corsa in macchina verso stazione, un altro ingorgo, un semaforo rosso di troppo. Nonostante lo scatto da centometristi nel sottopasso il treno per Roma mi parte sotto il naso.
Fortunatamanete 35 minuti dopo ce n'è un altro.
All'una meno venti sono a Principe, la mia santa mammina viene a prendermi. All'una e venti spengo la luce dopo una fettona di focaccia e un bagno nella crema dopo sole. La sveglia è puntata alle 5.30 per il rientro a Milano.

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