Lei era bellissima. Con quel vestitino giallo leggero con il colletto e le
maniche arricciati, gli anfibi ai piedi, i capelli sciolti e il basso a tracolla.
Era bella quando sedeva alla tastiera o quando accennava un passo di danza. Era
bella commossa per l'entusiasmo del pubblico. Sullo sfondo di villa Arconati,
prima ancora della musica che poco conoscevo e comunque mi è piaciuta, dei
BlondRedHead ricorderò il fascino e la voce di Kazu Makino.
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