7.6.04

Cose che non capisco.
Sono stata in Corsica da sola a fare trekking, e' stata una vacanza stupenda,il tempo e' stato clemente, ho conosciuto delle persone fantastiche, ma a priori non era detto. In montagna da soli non si dovrebbe andare.
Tutti, ma proprio tutti dalla mamma (ovvio) all'ex collega che non vedo da mesi, mi hanno mandato un messaggino di saluto e di in bocca al lupo. Carino da parte loro preoccuparsi per me e farmelo sapere. Lui no, silenzio, come se non esistessi. Ho preso atto: si e' liberato di me e non gliene frega nulla se cado in un dirupo in terra corsa. La vacanza ha aiutato a digerire la questione.
Ieri il telefono squilla. E' lui, ha gia' provato a cercarmi sabato sera alle 23 ( e gia' questo mi era parso bizzarro) e ieri mi ha beccato trafelata al rientro dalla spiaggia.
Vuol sapere come sto, come va il lavoro, come va la casa. Gli racconto per sommi capi.
Non so cosa sto dicendo, sto pensando che non capisco. Perche'? Perche' adesso?
Un circuito parallelo fra le mie sinapsi formula domanda di cortesia:
"e tu le vacanze?"
"parto mercoledi' per Capo Verde".
La batteria del suo telefono cede di schianto. Ci risentiamo per saluti veloci con la promessa di sua di richiamarmi poi con piu' calma.
Sono ancora in piedi in mezzo alla sala con la borsa da spiaggia in mezzo ai piedi. Fisso il nokia come se potesse darmi risposte, la mucca del display mi sorride come sempre, ma non elabora teorie sui processi della mente maschile.
Inciampo nella borsa, lancio il telefono sul tavolo, arrivo in cucina dove la mamma e' intenta a preparare la cena. Saluto. In camera apro la valigia e comincio a riempirla. La routine mi assale e dimentico le domande inquietanti.

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