la settimana scorsa....
Malinconia da inizio anno scolastico, quella stretta lieve attorno al cuore,
che ti prende senza un motivo preciso, all'improvviso e del tutto a sproposito.
Non sei impegnato in grosse riflessioni filosofiche sul senso della (tua) vita,
tutt'altro, magari ti stai sbucciando
una mela o, nel mio caso, stai percorrendo in moto i Bastioni di Porta Venezia per andare
a casa. E' sera, c'e' ancora chiaro, ma la luce e' piu' debole della settimana precedente.
L'aria e' ferma, ma gli spifferi che entrano dal giubbino aperto ti fanno rabbrividire.
Eppure il cielo e' limpido e Milano non ha ancora indossato il suo classico grigiore
autunno-invernale.
E all'improvviso cosi', sei triste. Senza motivo.
Forse sono questioni di sensibilita' alle condizioni meteo, non hai ancora fatto
in tempo a smettere di morire di caldo e zac! all'improvviso si sta bene, veramente
bene, anzi fa quasi un po' freschino. Chissa' magari l'organismo sfasato manda
in circolo qualche segnale chimico che tu confondi con la malinconia.
Forse e' solo che e' settembre, un'altro anno inizia e tu hai gia' fatto l'iscrizione al
corso di danza e al corso di francese e sembra proprio come quando eri alle superiori,
che dopo i tre mesi di vacanze a settembre ricominciavano la vita scolastica e gli impegni
quotidiani. Solo che allora pensavi, quest'anno vado in quarta fra due anni ho la maturita'...
adesso invece guardi avanti e pensi che quest'anno e' il terzo che lavori e poi? dopo?
che succede? fra due anni? fra cinque? Mica puoi pensare quanto manca alla pensione.
E piani quinquennali di vita non sei in grado di farne, gia' ti senti impegnata ad esserti
iscritta a due corsi di tre mesi.
questa settimana...
Milano ha indossato l'abito grigio. E' umido. La malinconia e' passata.
Il tran tran ti ha catturato.
Hai rispolverato giubbino della moto e panta kway. Oggi tornerai a casa sotto
la pioggia, studiando un pecorso che ti tenga distante dalle le temibilissime
rotaie del tram.
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