30.4.07

Sono tornata, purtroppo, e nonostante la giornata si prestasse al recupero del jet lag a casa, ho deciso di venire comunque in ufficio e tenere un giorno di ferie per occasioni migliori.
Di questo viaggio a Cuba ho parlato pochissimo prima della partenza per ragioni scaramantiche: era così tanto tempo che volevo andarci che immaginavo ogni possibile sciagura e disastro. Per di più sapevo già prima di partire che 8 giorni sono ridicolmente pochi per visitare Cuba, ma non volevo sentirmelo ripetere e farmi venire ansie da "tutti quei soldi per il biglietto per così poco tempo".
In realtà un inconveniente c'è stato, perché mica tutto poteva filare liscio: mi sono beccata una intossicazione alimentare o qualcosa di simile ed ho passato un giorno ad "adorare il bianco dio di pocellana", ossia, abbracciata al cesso a vomitare. Colpa dell'involtino primavera del barrio chino dell'Havana o forse del maiale alla piastra, chissà.
L'itinerario è stato Havana - Santa Clara - Cienfuegos - Havana, sui bus della Viazul, quelli per turisti ricchi, che sembrano i torpedoni della gita all'oratorio. Alloggio in casas particular e incontri bizzarri lungo la strada.
A breve, appena il mio cervello si convincerà di essere in Italia e il mio corpo di conseguenza si deciderà a lanciarmi stimoli appropriati ad orari appropriati (o forse viceversa), foto su flickr e qualche post.

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