21.2.06

Sembra una costante di questi giorni aspettare telefonate che non arrivano. Tipo che "al più tardi lunedì ti faccio sapere", "scusa sono in macchina ti richiamo fra un pochino" e poi silenzio. E io che mi porto il cellulare perfino al gabinetto nel caso in cui. Prendo atto e mi sottometto al mio destino, per il momento. Non è da escludere che in seguito possa decidere di scagliare il motorola nella tazza del cesso onde avere una ragione tangibile dell'assenza di comunicazioni e una scusa per ritornare all'amato Nokia.
Al di là delle telefonate che non arrivano e del sonno in arretrato, comunque ho trovato il capro espiatorio, il signor Malaussene, dei miei sbalzi umorali. Nossignori non è la SPM, a meno che la mia SPM non duri per tutto il mese, giorni del ciclo compresi, il che non è del tutto improbabile a ben pensarci.
Ho capito a chi dare la colpa, quindi sorrido. Signori guardiani se la mattina entrando in ufficio non mi prendo la briga di bofonchiare bungiorno, se non tengo aperte le porte dell'ascensore anzi sorrido sadicamente all'aria di sconcerto di colui che se le vede chiudere sul naso, se entrando all'ufficio postale accelero il passo per superare la vecchina di turno al distributore di biglietti, se nel mezzo del pomeriggio il mio stomaco si contrae e l'aria esce dai polmoni e non ne vuol sapere di rientrarci o se la sera sprofondo negli abissi dell'autocompiangimento, ebbene sappiate è colpa del Magnesio.
Il Magnesio, bastardo, che invece che circolare nelle debite quantità nel mio organismo, resta negli alimenti, si perde nella cottura e via discorrendo. Quindi adesso esco a vado a cercarlo, in una confezione da 100 pratiche capsule.
Conto nella cessazione degli sbalzi d'umore, sulla bastardaggine invece non garantisco.

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