Mi viene in mente il classico gioco da tavolo Tabooo, presente? Far capire a qualcuno una parola senza utilizzare quelle elencate sulla tesserina.
Come faccio a parlare di questo periodo senza usare le parole: consegna, casa, cucina, ikea, frigorifero bombato stile anni 50, mancanza soldi, primavera?
Senza raccontare quelle cose che mi fanno alzare la mattina con un sorriso ed addormentare la sera con un sospiro, ma che sento come fondamentalmente mie...e poi vuoi mettere? Mi rovino il personaggio di donna d'acciaio con principi di nevrosi e tendenza ad esser protagonista di espisodi ai limiti della candid camera.
Potrei disquisire sulle logiche perverse del traffico e sui dubbi amletici (o forse marzulliani) che mi colgono la mattina: ma i vigili li mandano a sanare le situazioni di traffico impazzito o sono i vigili che generano caos?
Potrei aggiungere una voce alla piccola enciclopedia della psichedelia in fondo al libro "Paura e disgusto a Las Vegas" sugli effetti psicotropi della cipolla nel doner kebab se ingerito fra le 21.45 e le 22.00.
Potrei anche lamentarmi del fatto che c'è voluto un ingorgo gigantesco per darmi il tempo di scorgere tra le facce dei vari esponenti di forza italia e di an il primo e credo unico manifesto elettorale della sinistra di dimensione A4 rigorosamente scritto fitto e senza fotografia.
Invece, molto squallidamente e senza il permesso del diretto interessato (il quale peraltro sono abbastanza convinta non si offenda) vi riporto la mail che mi è arrivata dal mio amico Diego dalla Germania:
"Oggi compio 3 anni. Esattamente tre anni fa, il 15 marzo del 2002
iniziavano le mie avventure in Schwabilandia. Sono stati tre anni ricchi
di esperienze e di incontri. Tre anni densi, tre anni che non sono mai
pesati, tre anni trascorsi rapidamente. Ma non e' questa la notizia. La
notizia, con la "enne" maiuscola, e' stata trasmessa dalla radio
stamattina, mentre preparavo il caffe'. Tredici. Niente a che vedere con
il totocalcio. E neppure con i soliti chilometri di coda in autostrada
alla periferia di Stoccarda. Tredici, ripetuto incessantemente tra una
canzone e l'altra. Tredici, e venerdi' venti, venti! Temperatura, gradi.
Oggi ci sono tredici gradi. L'ho sentito ripetere almeno 5 volte nel
tempo necessario per fare e bere un caffe'. Si celebrano cosi' solamente
gli eventi eccezionali. Ma sono davvero straordinari tredici gradi il 15
di marzo? Sembrerebbe di si', dopo due mesi di neve. La conferma e'
arrivata alla fermata dell'autobus. Una decina di persone tutte con gli
occhi socchiusi e il viso rivolto in direzione del sole, col mento
leggermente sollevato. Tutti uguali, che carini, sembravano girasoli! Ti
trasmette allegria. Non mi sorprenderebbe vedere il prossimo fine
settimana le tedesche in bikini al parco a prendere il sole. Qui e'
cosi', solamente grandi contrasti, pochissimo spazio alle sfumature. O
e' caldo o e' freddo (nel senso che anche se ci sono solamente tredici
gradi, ma c'e' il sole e non nevica, allora fa caldo). O una cosa si
puo' fare e si fa, o non la si puo' fare e non si fa. Bianco o nero. Ti
viene da sorridere quando vedi l'acqua scrosciare dalle grondaie e sai
che non e' pioggia, e' la neve sui tetti che si sta sciogliendo. Sorridi
perche' e' una constatazione piccola e insignificante, ma che per un
attimo ti fa vedere tutto positivo, tutto intorno a te migliora. Un
mondo diverso diventa sogno realizzabile. Un mondo senza guerra, senza
sofferenza, senza inquinamento, senza ingiustizie. Pensi che un giorno
la vita sara' come dovrebbe essere secondo Quino. Pensi che oggi la vita
non fluisce nel giusto senso. Dovrebbe essere al contrario. Prima muori
e poi lasci la morte e inizi a vivere in un ospizio fino a quando non
sei piu' abbastanza vecchio per poter restare. Quindi inizi a lavorare,
per quarantanni, fino a quando sei sufficientemente giovane per poter
sfruttare la tua pensione. Dopodiche' feste, droga, alcool.
Divertimenti, amanti, ragazzi, ragazze, tutto fino a quando sei pronto
per andare alle superiori, prima, e alle elementari poi. Sei un bambino
che se la spassa giocando, senza alcuna responsabilita'. Infine ritorni
neonato, entri nel ventre materno e li' trascorri i migliori e ultimi 9
mesi della tua vita, galleggiando in un liquido tiepido, fino a quando
la tua vita si spegne in un tremendo orgasmo...."
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