29.3.05

L'ora di risveglio insolita più che dal sonno è stata caratterizzata dal singulto del mio esofago alla vista della colazione.
Un vago senso di nausea mi ha accompagnato per tutta la strada fino a Milano.
Ci sono periodi che sembrano eterni e giorni in cui la vita cambia a velocità vorticosa tanto che guardandosi allo specchio ci si stupisce di trovarsi uguali al giorno precedente. Come se anche a livello esteriore ci dovesse essere qualche cambiamento significativo più consistente di un sorriso inebetito o di una occhiaia accentuata più del solito.
Ci sono giorni in cui sembra che il tempo non sia passato perché ti ritrovi come tutti gli anni a fare le stesse cose di sempre con le persone di sempre, ma in cui nessuna cosa è più quella di prima ne sei consapevole e sei felice.
Ci sono viaggi in cui non vieni preso dalla fascinazione dello scorrere dei numeri sul contachilometri e in cui il paesaggio esterno è poco più di un disturbo sul fondo della retina, il pensiero ripercorre tracce passate e ne ipotizza di future e tu semplicemente scompari.

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