Le prove iniziano alle otto, io alle otto meno venti sono ancora a casa
di Matteo che sto mangiando i ravioli di magro.
Mi perdo alla ricerca di via Giovanni da Udine. Mi rendo conto che il
metodo di contare le traverse funzionerebbe se iniziassi a contare dalla
piazza giusta, avendo inziato con una piazza di anticipo mi trovo
in viale espinasse senza idea di dove devo andare. Estraggo la cartina e
ricontrollo il percorso. Ho qualche difficolta' a posteggiare e arrivo che
la prima prova e' iniziata.
Per entrare devo sborsare i 10 euro di "ingresso con consumazione" e
discutere con un tizio che vorrebbe farmi usufruire del guardaroba a
tutti i costi.
Mentre sto per varcare finalmente la soglia sento una voce
alle spalle: "aspettami aspettami". La signora dagli occhiali con la
montatura spessa e' piu' spaesata di me.
La prima prova e' senza musica e non azzecco un passo a pagare oro.
La seconda fortunatamente va meglio.
Mettono a nostra disposizione una saletta dove possiamo continuare a
provare e dove ci dovremo cambiare. La condividiamo con il gruppo che
fa funky e con il coro gospel.
Il momento di "andare in scena" si avvicina, iniziamo a cambiarci.
Beatrice suggerisce che possiamo cambiarci dietro una tenda, dal momento
che nella saletta ci sono gli uomini del coro gospel. La signora con la monatura
spessa, che ormai sfoggia unicamente la sua lingerie in pizzo e raso nero, ha un
attimo di esitazione in cui medita di tuffarsi in carpiato dietro il tendaggio
poi si stringe nelle spalle e dice "boh tanto nessuno ci fa caso". Tutte le altre non si
pongono nemmeno il problema e saltellano in giro in perizoma.
Io ho i mutandoni di bridget jones per attutire eventuali trasparenze della gonna bianca
e mi cambio in tranquillita'. Annarita un attimo prima e' in pantaloni grigi e maglia nera
e un attimo dopo sfoggia il suo abito rosa confetto, neanche superman e' cosi' veloce
nel cambiarsi d'abito.
Le ragazze immagine, che gia' sembrano ubriache di loro, hanno un bottiglione
di vino dal quale attingono nella speranza forse di essere piu' sciolte nei movimenti.
La signora sudamericana distribuisce brillantini a tutte e qualcuna si unge le braccia
per essere piu' visibile.
Perizomi e cinture con medagliette, strepiti congeniti all'essenza femminile: il coro
gospel non riesce a provare serenamente.
Arriva il momento di uscire. Aprono Beatrice e altre tre ragazze con un balletto
con il velo, poi tocca a noi. Sbircio fra la folla per vedere se intravedo Matteo, ma non
lo trovo. Inizia la musica e perdo coscienza di cosa sto facendo. Fortunatamente, perche'
a ballare su di una pista da discoteca il pubblico lo si vede bene bene in faccia e quando
inizia il momento dei "circoletti del bacino" un boato si innalza dal pubblico maschile.
I quattro minuti passano veloci, usciamo di scena per lasciare di nuovo posto a Beatrice
e alle sue compagne.
14 lezioni di danza e 4 minuti di gloria.
com'e' facile appagare l'ego femminile.
p.s. Matteo e' arrivato al pelo.
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