24.10.03

Io e David
David per me e' il ricordo confuso dell' uomo che cadde sulla terra, con un occhio di un colore diverso dall'altro (fatto che peraltro pare sia una leggenda metropolitana) o l'ancora piu' fumosa immagine di non so quale personaggio bianco vestito in Labyrinth. David infine e' una sfilza di CD allineati su di un ripiano della libreria di B.
David canta, David e' il "duca bianco", David e' storia. Si', ma ... possibile che io non riesca a ricordare nemmeno un titolo, una strofa, un riff di chitarra? Comunque sia i biglietti sono omaggio.
Arriviamo a concerto iniziato, senza aver assistito alla performance del gruppo di supporto i Dandy Warhol e con la prima canzone del duca che si sta avviando alla fine.
Impossibile raggiungere i posti a sedere, ci posizioniamo sugli spalti sulla destra guardando il palco. La visuale e' buona, l'acustica pure.
La prima canzone che riesco a seguire con attenzione e' una del nuovo album ed ha un titolo in cui c'entrano dei cani. La chitarra e' molto Pearl Jam e la canzone non mi dispiace. La canzone successiva David sale su di una passerella rialzata e si avvicina al bordo del palco. Per un istante mi passa per la testa l'insana idea che stia per fare stage diving. Sarebbe un mito e potrei diventare una sua fan a vita. Ma si sa, lo stage diving e' un arma a doppio taglio e da quell'altezza, alla sua eta' non e' consigliabile, tra l'altro la musica non si presta e lui e' troppo lucido e freddo.
Il concerto prosegue e fino ad "Under pressure" le cose sono sotto controllo.
Da li' in poi invece, soprattutto a seguito di un paio di canzoni che alle mie orecchie di eretica suonano lamentose, vengo colta da crisi di rigetto.
Cosi', il vecchio David mi sembra un po' ridicolo con quel suo caschetto biondo e i jeans attillati e soprattutto i fan in visibilio mi sembrano una manica di pazzi.
Mi sento un alieno in mezzo ad una folla in delirio. E dire che quando un concerto mi piace sono capace di resistere in prima fila attaccata alle transenne, con una folla pogante alle spalle e portare i segni blu del coraggio (i lividi insomma) con orgoglio per le due settimana successive.
Fatto sta che da quando siamo scesi in zona parterre e bisogna spostarsi ogni due minuti per riuscire a vedere qualcosa, da quando ho relizzato che David e' la storia e quindi come altri pezzi di storia comincia ad essere un po' una mummia, le canzoni mi passano sopra una via l'altra e finalmente il concerto finisce. A meta' dei bis ce ne andiamo. Sono a pezzi iinfreddolita (per l'aria umida di Assago, dentro al forum faceva fin troppo caldo) e un po' sottosopra per aver saltato la cena.
Sono anche insopportabile e acida ormai da una buona mezz'ora, ma non ho ancora imparato a reagire serenamente alle situazioni che mi danno fastidio.
E David Bowie quando canta mediamente mi da fastidio.

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