9.5.03

Vita da ufficio (ultima parte, per fortuna i personaggi assurdi sono finiti)
Poi c’e’ quello che e’ seduto sul bordo della scrivania di quello accanto a me, perche’ per i consulenti le norme sulla sicurezza sul lavoro non sono le stesse che per i dipendenti, nemmeno i metri cubi d’aria pro capite a cui si ha diritto.
Lui semplicemente e’ pazzo e fa anche un po’ paura. Alto grosso, con due mani che sembrano due badili ti da’ tanto l’impressione che se lo fai incazzare ti possa ridurre le ossa in bricioline.
Non puoi sapere di che umore e’ fino a che non gli rivolgi parola o fino a che non si mette a tirare pugni sulla scrivania imprecando perche’ il pc non funziona. Se non ci devi lavorare assieme e se riesci a mantenere le debite distanze (fra me e lui c’e’ uno scudo umano di notevoli dimensioni con uno sturalavandini attaccato su di un lato della faccia… che persone singolari in questo ufficio…) la tua incolumita’ fisica e’ pressoche’ garantita.
I problemi sorgono quando si necessita di interazione lavorativa.
-Scusa D., ma hai archiviato le modifiche all’ultimo file?
-E certo che le ho archiviate, che sono scemo? Lavoro e poi butto la roba nel cesso?
-No e’ che pero’ facendo le differenza fra le due versioni le trovo uguali.
D. si alza minaccioso, si avvicina al pc dello sventurato formulatore della domanda:
-Che cazzo dici? Non mi devi fare perdere del tempo! Capito?
-Si’ va beh pero’ non vorrei che…
-Fammi vedere fammi vedere..
Percuote con violenza lo schermo del portatile, poi, constatato che non ci sono differenze, lo sbatte. Il malcapitato possessore del pc, nonche’ formulatore della domanda e’ cosi’ allibito che non ha nemmeno tempo per avere paura o incazzarsi, muoversi o respirare: resta li’ e lo fissa mentre se ne torna alla sua postazione senza peraltro aver risposto alla domanda.
Dico, sarebbe da chiedere una indennita’ per lavoro accanto a soggetto a rischio.

Nessun commento: