20.5.03

Open Islam!
Domenica mattina io e Katia siamo andate a fare un giro per mercatini. Abbiamo iniziato con quello di Petticot lane (non vogliatemene per lo spelling non corretto, ma non ho una mappa su cui controllare) per andare poi fino a Berkley road alla ricerca di una bici usata per Katia. Berkley road non era deserta, ma poco ci mancava e di mercati nemmeno l'ombra. Mentre ce ne stavamo andando alla ricerca di una fermata del bus per tornare verso il centro siamo arrivate nei pressi di una moschea.
Incuriosita ho tascinato Katia fino davanti alla porta, che era aperta, ed abbiamo buttato una occhiata dentro. La moschea era moderna, quindi non e' che ci fosse granche' da sbirciare. Mentre ce ne stavamo ferme sul marciapiede ad occhieggiare, una donna con il velo ci ha inviato ad entrare: ci ha spiegato che quella era una giornata aperta al pubblico.
L'esperienza e' stata quantomeno singolare. Siamo entrate dall'ingresso laterale, riservato alle donne (quello centrale e' riservato agli uomini), ci siamo tolte le scarpe e siamo state condotte in una sala nel seminterrato allestita allo scopo di spiegare ai neofiti cosa sia l'islam e quali siano le convinzioni dei fedeli.
La donna ci ha spiegato che sono gia' quattro anni che portano avanti questa iniziativa e l'hanno rafforzata in particolar modo dopo l'undici settembre, per favorire la comprensione della religione islamica e la tolleranza verso i musulmani. C'erano foto delle moschee importanti , libri sacri, cibi permessi e non permessi, libri per bambini, pannelli esplicativi sul credo islamico e last but not least un buffet con the' e pasticcini (musulmani, si', ma inglesi) che ci sono stati prontamente offerti.
La donna ci ha chiesto se eravamo interessate a sapere qualcosa sulla condizione femminile nell'islam, ma il discorso sarebbe stato troppo lungo e complicato per essere affrontato seriamente quindi ci siamo limitate ad accettare la spiegazione che nel Corano e' effettivamente scritto che le donne devono coprire le loro bellezze quando vanno in giro in pubblico, che quella di coprirsi il volto e le mani invece e' una decisione personale. In Inghilterra magari si', in altre parti del mondo ne dubito, ma il mio inglese non mi consentiva di controbattere.
Siamo state poi accompagnate a fare un giro nella zona riservata alle donne al primo piano della moschea. C'erano tutte donne di colore, con il velo e il vestito a sacchetto, alcune col volto coperto. Sedute per terra a piccoli gruppetti che discutevano o studiavano o pregavano o accudivano i bambini.
Sembrava di essere in un altro mondo.
Pare che quella in cui siamo state dopo i lavori di allargamento diverra' la piu' grande moschea di Londra in cui sara' attiva anche una scuola coranica ed una scuola in cui verra' insegnato l'arabo, ma riconosciuta dal sistema educativo inglese.
Quello che mostravano era il lato aperto dell'islam, per quanto aperto possa essere e con tutte le contraddizioni ad esso intrinseco. E' stato strano, ma sicuramente interessante entrare in contatto con questa realta' a noi cosi' vicina, ma del tutto sconosciuta che per questo ci fa paura.
Continuo a pensare che il credo "L'islam crede che il volere di Dio sia da anteporre al proprio volere personale" sia un credo pericoloso, ma da quello che ho visto penso che chi vive nel mondo occidentale sia in gran parte occidentale e desideroso di vivere in armonia e comprensione reciproca con il prossimo.

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