16.4.08

Relativamente al risultato elettorale, non mi sento incline all'autocritica.
Io, parafrasando Moretti, sono una splendida trentenne. Non mi faccio schifo e non mi sento in colpa. Io quello non l'ho votato. Punto.
La preoccupazione per il fututo permane, la volontà di fare la mia parte per cambiare le cose anche. L'incertezza su quali siano le modalità più consone per farlo e quanto l'azione individuale possa essere efficace stenta a dissiparsi.
Ad essere onesti, l'immagine di me stessa che, con la valigia traboccante chiusa con lo spago, presento il passaporto alla dogana per l'espatrio, fa spesso capolino nella mia mente. E il ricacciarla indietro è più questione di logiche di coppia che di senso civico ed attacamento alla nazione.
Penso a piccoli passi da intraprendere e cerco di convincermi che l'azione individuale possa portare risultati. A tratti ci riesco a patto che nessuno mi metta sotto il naso la lista del totoministri.
Già mi sembrava che la C@rf@gna alla famiglia fosse un orrore, ma non sapevo ancora che si vociferasse di B°ndi alla pubblica istruzione ...
L'orrore l'orrore.

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