12.7.07

Non ho più visto il camminatore coi capelli alla Robert Smith, chissà, magari l'accoppiata sole cocente ed abito scuro lo ha tramortito e non ha più trovato la via di casa.
In compenso è qualche giorno che incontro un altro strano personaggio.
Carnagione bianco latte, pancia prominente, indossa camicie azzurrine e mezza manica, rigorosamente infilate nei pantaloni chiari con le pence, tenuti su da una cintura di cuoio marrone. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, se non che ai piedi calza sandali neri dall'aspetto vagamente ortopedico, sulla testa ha calcato un panama bianco e sul naso tiene occhiali scuri con lente a goccia.
Anche questo di per sé non sarebbe strano, fossimo ad esempio a Chichen Itza potrei pensare ad un americano di mezza età sceso dal torpedone della gita turistica, il problema è che questo individuo io lo incontro qui, alla periferia del mondo conosciuto, dove l'asfalto domina e l'unica attrattiva sono i capannoni industriali. Cammina svagato con le braccia dietro la schiena.
Ho l'atroce sospetto che prima o poi incontrerò anche lui in ascensore ed avrò la conferma definitiva che se c'è uno strano nel raggio di 10 Km lo mandano qui in ufficio.

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